Politica

Mario Quaglieri nel mirino del PD respinge ipotesi di incompatibilità: Rispettare il voto degli abruzzesi

Dal PD arriva l'ipotesi di presunte incompatibilità tra il lavoro di Mario Quaglieri e un ruolo in Giunta regionale. D'Alfonso: "Giurisprudenza chiara". Quaglieri: "Non trasciniamo l'Abruzzo in un barzelletta".

Regione Abruzzo, arriva il tentativo di disinnescare “mister preferenze”. Dal PD l’ipotesi di presunte incompatibilità tra il lavoro di Mario Quaglieri e un ruolo in Giunta regionale. D’Alfonso: “Giurisprudenza chiara”. Quaglieri: “Non trasciniamo l’Abruzzo in un barzelletta”.

Mentre il presidente Marco Marsilio e i partiti di centrodestra sono al lavoro per la formazione della nuova Giunta regionale, ad animare il dibattito politico è il tentativo di “disinnescare mister preferenze, con la vicenda che riguarda la posizione di Mario Quaglieri, il più votato d’Abruzzo e in prima fila per un posto di assessore nella giunta Marsilio bis. A sollevare dubbi sulla sua compatibilità con la carica è stato il deputato dem, Luciano D’Alfonso, che ha sottolineato: “Il medico di medicina generale Mario Quaglieri – che ha svolto e svolge attività professionale per alcune cliniche private sovvenzionate dalla Regione – poteva ricoprire il ruolo di assessore regionale al bilancio (lo è stato per 15 mesi) e di consigliere regionale (cinque anni in carica)? Considerata la giurisprudenza di settore, sembra proprio di no. Agli effetti della legge civile, il medico di medicina generale è un libero professionista incaricato di un pubblico servizio in base ad un accordo collettivo nazionale (ACN 23 marzo 2005) con la pubblica amministrazione, stipulato ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 502/92, modificato dai D.Lgs n.517\93 e n.229/99, ed integrato poi da differenti accordi collettivi regionali e aziendali ai sensi della legge 18 ottobre 2001 n. 3. […] Agli effetti della legge penale, il medico di medicina generale convenzionato col Sistema Sanitario Nazionale (SSN), svolgendo un’attività disciplinata da norme di diritto pubblico ed esercitando peculiari poteri pubblicistici di certificazione, va ritenuto pubblico ufficiale (art. 357 CP), secondo la sentenza n. 35836 del 22.02.2007 Ud (dep. 01.10.2007) della Cassazione Sezione Penale 6°”.
È lo stesso Quaglieri a respingere l’ipotesi paventata da D’Alfonso, rivendicando l’esito del voto: “Sono il più votato della regione con 11.748 preferenze che hanno contribuito in modo sostanziale alla vittoria del centrodestra. Un risultato eccezionale per una vittoria che non era così scontata. Il bis storico come lo ha definito il presidente Marsilio è arrivato come  premio alla competenza, alle qualità e al grande impegno profuso come assessore, nonché alle qualità umane e di medico. La volontà popolare deve essere rispettata. Le persone hanno espresso le proprie preferenze e scelto di votare, in tantissimi, per Mario Quaglieri. Per questo, all’indomani del voto, molti analisti hanno parlato di “Effetto Quaglieri” proprio per sottolineare l’importante ruolo nella vittoria del centro destra grazie alla mia candidatura. Chi non ha ottenuto i consensi sperati si rimetta a lavorare per migliorarsi senza trasformare una sconfitta elettorale in un cruccio personale con il serio rischio di trascinare l’intero Abruzzo in una barzelletta. Sono pronto a fare ancora la differenza e non sopporto le illazioni o le tirate in ballo di presunte incompatibilità. La nostra gente, ossia tutti gli abruzzesi, meritano rispetto e i giochi di palazzo non possono prevalere sulla loro volontà. Le chiacchiere di alcuni personaggi stanno a zero. Ora è tempo di lavorare”.

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