Politica

Giunta Abruzzo, puzzle in composizione: i prossimi passaggi

La convocazione il 10 aprile della prima seduta del Consiglio regionale lascia intravedere per quanto riguarda la Giunta una situazione in definizione. Alle 12 si riunisce il Pd per cercare la linea sulle postazioni di vicepresidente, segretario e Presidente della Vigilanza

Arrivato l’accertamento della compatibilità del consigliere Mario Quaglieri (sicuro componente della prossima Giunta regionale) e convocato il 10 aprile il primo Consiglio regionale della legislatura, si comincia a mettere in moto una fase politica che per l’Abruzzo costituisce di fatto una novità, ovvero il governo di un Presidente rieletto (circostanza mai verificatasi fino al 10 marzo scorso), nella fattispecie Marco Marsilio.

Sulla prima seduta del Consiglio regionale la lettera di convocazione non lascia dubbi: saranno eletti il presidente e gli altri membri dell’Ufficio di presidenza (due vicepresidenti, quello non vicario andrà all’opposizione, e due segretari, di cui uno componente della minoranza), il Presidente presenterà la Giunta e il programma.
Da ciò si evince che le caselle sono andate al loro posto, o comunque che Marsilio conta di superare gli ultimi attriti nei giorni che mancano alla seduta. Dunque, ricapitolando: tre assessorati a Fratelli d’Italia (consolidati Quaglieri e Tiziana Magnacca), uno alla Lega (Emanuele Imprudente), uno da esterna alla Lista del Presidente (Nicoletta Verì) e uno a Forza Italia, che dovrebbe essere Roberto Santangelo. I forzisti vorrebbero anche un secondo assessorato, ma dovrebbero comunque incassare anche la Presidenza del Consiglio, con la conferma di Lorenzo Sospiri. Ballano le caselle del sottosegretario e del vicepresidente del Consiglio di maggioranza, che a questo punto dovrebbero tornare utili per accontentare Forza Italia che chiede un’ulteriore postazione e Noi Moderati, che punta a collocare Marianna Scoccia.
Composti i puzzle della Giunta e delle posizioni di vertice del Consiglio (oggi alle 12 si riunisce il Partito Democratico per cercare la linea per quanto riguarda i ruoli dell’Ufficio di Presidenza che le spettano e la Presidenza della Commissione di Vigilanza) ripartiranno nella maggioranza confronto e trattative sulle Presidenze delle cinque Commissioni permanenti. La procedura stabilisce infatti che una volta eletto il Presidente del Consiglio regionale chieda formalmente ai capigruppo i nomi dei componenti delle diverse forze politiche nelle Commissioni, per formarle. Quindi si ricomincerà: per ciascuna di essa elezione del Presidente con l’Ufficio di Presidenza.

Il confronto in Giunta.

I rappresentanti delle forze politiche hanno messo sul tavolo le rispettive richieste per quella che lo stesso presidente Marsilio aveva definito una “coperta corta” rispetto alle ambizioni di partiti e consiglieri eletti all’Emiciclo. Se la base di partenza dei tre assessori in quota FdI (dati per certi quelli per Mario Quaglieri Tiziana Magnacca) non sembra essere in discussione, rimane difficile l’equilibrio rispetto alle richieste degli altri partiti, a cominciare da Forza Italia, che – come secondo partito della coalizione e un 13,44% su scala regionale – ha chiesto due assessori. Rimarrebbe così giusto l’assessorato per Emanuele Imprudente in quota Lega e partita chiusa, per lo meno in Giunta. Gli “altri” si dovrebbero accontentare di altri ruoli, pur di rilievo, ma “collaterali”. Soluzione abbastanza difficile, considerato che la presidenza del Consiglio, sembra essere comunque appannaggio di Forza Italia. Considerate le ambizioni di Noi Moderati che vuole un ruolo di peso per Marianna Scoccia e il “riconoscimento” del risultato che Marsilio vuole attribuire alla lista del presidente, è chiaro che è matematicamente impossibile chiudere con tutte le richieste dei partiti sul tavolo.
Un punto di incontro si potrebbe trovare nelle prossime riunioni se, ad esempio, Forza Italia fosse disposta a rinunciare a un assessore per il ruolo di sottosegretario a Daniele D’Amario. Così, gli azzurri potrebbero contare su un assessore vicepresidente della Giunta, la presidenza del Consiglio e il sottosegretariato per far valere il ruolo di “secondo partito della coalizione”. Così si libererebbe un assessorato che il presidente Marsilio vorrebbe affidare da esterna a Nicoletta Verì, in virtù del contributo della lista Marsilio presidente. Resterebbe comunque fuori Marianna Scoccia che già all’inizio della prima legislatura Marsilio aveva dato non pochi grattacapi alla maggioranza. Da verificare, quindi, come verrà trovata la quadra rispetto alle legittime ambizioni dei partiti. C’è circa una settimana di tempo per far tornare i conti e fare in modo che la “coperta corta” sia sufficiente a iniziare la legislatura senza eccessive fibrillazioni.

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