Sisma 6 aprile, In un battito d’ali: l’installazione di Emanuela Giacco al MAXXI

2 grandi ali di farfalla grigie come la pietra e azzurre come la libertà, simbolo della trasformazione e della speranza: svelata al MAXXI L’Aquila istallazione di Emanuela Giacco per ricordare il sisma del 6 aprile 2009.
“In un battito d’ali” è l’installazione dell’ingegnere aquilana Emanuela Giacco realizzata per il 6 aprile che esposta al MAXXI L’Aquila, nella corte di Palazzo Ardinghelli.
All’opening, oltre l’artista, hanno partecipato il presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Si tratta di un’opera dedicata alla memoria del sisma del 6 aprile 2009, con cui la Fondazione MAXXI partecipa alla commemorazione dell’evento che ha così profondamente sconvolto la vita della comunità aquilana. L’istallazione ha ricevuto il patrocinio e il contributo del Comune dell’Aquila.

La farfalla di Emanuela Giacco diventa portavoce di un messaggio positivo dopo la distruzione e il senso di smarrimento conseguente al sisma di 15 anni fa. 2 grandi ali grigie come la pietra e azzurre come la libertà, tessute con nodi di cime nautiche e sospese, pronte a prendere il volo, come simbolo dell’anima, della trasformazione, della speranza, della bellezza e, allo stesso tempo, dell’inconsistenza della felicità. La farfalla che, per il 6 aprile, diventa esempio di resilienza e rinascita e vola dopo aver superato l’isolamento e la costrizione vissute da individuo toccato da un terremoto fisico o emotivo che sia, un essere solo, che nel buio si congeda dalla sua prima esistenza e si prepara al futuro. L’arte, dunque, come forza di ricostruzione, è questo il messaggio positivo che parte dal MAXXI L’Aquila ed è lo stesso espresso dall’opera, simbolo dell’anima, della trasformazione, della speranza, della bellezza e, allo stesso tempo, dell’inconsistenza della felicità.

“La Fondazione MAXXI condivide con la comunità aquilana il momento solenne del quindicesimo anniversario del sisma. Ci siamo posti in ascolto di tanti soggetti di questo territorio, condividendone le speranze per il futuro e sostenendoli affinché si completi l’opera di ricostruzione materiale e sociale. Sebbene ci sia ancora da fare, L’Aquila è un modello positivo di ricostruzione, basato sulla tenacia delle popolazioni colpite, sulla solidarietà dell’intero Paese, sulla capacità di programmazione degli interventi e gestione delle risorse, un esempio a cui ispirarsi per ricostruire anche altri territori colpiti da tragedie simili. Desideriamo che L’Aquila sia osservata con interesse per la sua scelta coraggiosa di investire e ricostruire puntando sull’arte e sulla cultura come forze aggreganti e trainanti, come tratti identitari della comunità”, ha detto il Presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli.

“La cultura ha rappresentato la forza propulsiva della ricostruzione sociale e fisica e siamo grati ai tanti che, come il MAXXI, hanno portato il loro contributo, innescando interazioni con il territorio, valorizzandone i molteplici aspetti e le diverse risorse che esso è in grado di esprimere. Anche per questi motivi il rapporto con il MAXXI L’Aquila è ormai di quelli imprescindibili per la città e la municipalità. L’arte, come nel caso dell’opera dell’aquilana Giacco, può costituire un valore aggiunto per la ricostruzione post-terremoto, proiettando L’Aquila sul panorama nazionale ed europeo. Un percorso a cui contribuiranno anche le attività che abbiamo previsto per il 2026, anno in cui L’Aquila sarà Capitale italiana della cultura, previste nel progetto di candidatura e che anche il MAXXI contribuirà a realizzare”, spiega il sindaco Pierluigi Biondi.

“È per me un grandissimo onore ed una forte emozione presentare l’opera commemorativa che ho progettato e definito per ricordare il quindicennale del sisma e le vittime alle quali va il mio primo pensiero. Il terremoto ha trasformato la vita di noi tutti, ci ha tolto molto ma ha anche insegnato tanto: la fugacità della vita, il rispetto per il dolore degli altri, il senso di comunità, il bisogno della trasformazione e del cambiamento, come quello del bozzolo, il significato della parola rinascita, la stessa della farfalla evocata dalle ali della mia opera”. è il commento dell’artista Emanuela Giacco.

L’opera sarà esposta da venerdì 5 a domenica 21 aprile, con orari 11:00/19:00. (Qui altre informazioni).