Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città

5 aprile 2024 | 20:53
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Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città
Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città
Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città
Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città

L’AQUILA – Fiaccolata per il 15° anniversario del terremoto del 6 aprile 2009. Il percorso da via XX Settembre al Parco della Memoria.

L’AQUILA – 15′ anniversario del terremoto dell’Aquila, la fiaccolata illumina le vie della città, ricordando la notte del 6 aprile 2009.

Prima l’accensione del faro blu che, dal cortile di Palazzo Margherita, si staglia nel cielo dell’Aquila nella sua notte più lunga.

Faro blu terremoto L'Aquila

Poi il corteo, da via XX settembre, nell’area antistante il Tribunale dell’Aquila: la fiaccolata per la commemorazione delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009. Come ogni anno, i parenti delle vittime, insieme alle istituzioni e a tanti cittadini, si sono radunati all’inizio di via XX Settembre per il corteo che ha come punto d’arrivo il Parco della Memoria, davanti alla villa comunale.

Fiaccolata terremoto L'Aquila

Il Comune dell’Aquila, con la partecipazione dell’Associazione familiari vittime del terremoto, ha organizzato l’iniziativa a cui ha preso parte il sindaco Pierluigi Biondi insieme ad altri rappresentanti dell’assise civica e delle Istituzioni nazionali, regionali e locali.
Il braciere installato all’interno della fontana che si trova al centro del memoriale è stato acceso da due giovani aquilani, nati nel 2009, anno del terremoto, ed entrambi frequentanti il conservatorio “A. Casella” del capoluogo abruzzese, Elisa Nardi e Tommaso Sponta, mentre il fascio di luce in memoria delle vittime è stato acceso dal cortile della sede municipale di Palazzo Margherita a causa dei lavori di ripavimentazione in corso a Piazza Duomo.
“I ricordi, in questi quindici anni, sono stati i nostri compagni silenziosi e discreti, che ci hanno guidato nelle scelte verso la rinascita della nostra città, sono stati la nostra bussola interiore. – ha sottolineato il primo cittadino – Chi è libero da quel passato sono i nati dopo il tragico evento e noi abbiamo il dovere morale di pensare a loro, aiutandoli a fare della memoria la sostanza della propria identità, ponendo in essere l’attività pura del rammemorare. Come simbolicamente hanno fatto, questa sera al Parco della Memoria, due giovanissimi studenti del nostro Conservatorio, Elisa e Tommaso. La memoria è un altrove che avvolge il nostro presente e noi aquilani siamo la nostra memoria”.
“Ero appena nata quando c’ è stato il terremoto e ho vissuto questa tremenda esperienza attraverso il racconto dei miei genitori. Sono orgogliosa di poter partecipare a questa celebrazione e di ricordare con tutti voi le vittime di questo tremendo terremoto” ha dichiarato Elisa Nardi.
“Mi sento privilegiato a poter essere presente qui questa sera, in rappresentanza dei ragazzi della mia età. Anche se non posso avere ricordi di quella notte, i racconti dei miei familiari mi hanno permesso di immaginare la paura e il dolore di quegli istanti.  Durante questi anni ho ascoltato anche le storie di amici e ragazzi più grandi. Dalle loro parole ho percepito la fatica e la determinazione che hanno avuto nel voler tornare e rimanere a L’Aquila. Questo desiderio di rinascita ha permesso alla città dell’Aquila di riacquistare la sua bellezza. Penso, inoltre, che, nonostante il terremoto abbia lasciato segni indelebili nella nostra città, questo evento ha in qualche modo contribuito a rafforzare i legami nella nostra comunità” ha dichiarato Tommaso Sponta.
Dopo l’accensione del braciere, al Parco della Memoria, è stata lettura dei nomi delle vittime del sisma e nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in Piazza Duomo, si è svolta la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila e presidente della Ceam (Conferenza episcopale abruzzese-molisana), cardinale Giuseppe Petrocchi con lettura dei nomi durante la preghiera eucaristica. Prima della benedizione il primo cittadino ha dato lettura di alcune sue riflessioni personali contenute in un messaggio rivolto alla cittadinanza.
Alle 3:32, ora del terremoto del 6 aprile 2009, la campana della chiesa delle ha suonato 309 rintocchi in onore di quanti hanno perso la vita quindi anni fa.
Oltre alla fiaccolata e alla celebrazione religiosa in calendario una serie di appuntamenti, molti dei quali promossi a seguito dell’avviso pubblico del Comune dell’Aquila, rivolto ad istituzioni culturali, enti, associazioni e comitati, finalizzato alla promozione di iniziative per continuare a coltivare la memoria di chi ci ha lasciato e mantenerne vivo il ricordo.

Fiaccolata terremoto L'Aquila Fiaccolata terremoto L'Aquila

Un appuntamento, quello di quest’anno, che vuole dare un senso preciso alle commemorazioni: “Inizia ad avvicinarsi il momento in cui ci troveremo davanti ad un bivio, – ha scritto al riguardo Federico Vittorini, che a causa del sisma ha perso madre e sorella – accontentarci e chiudere gli occhi facendo finta che tutto vada bene oppure costruire davvero un’opportunità di rinascita e una consapevolezza di avercela fatta, lasciando alle generazioni future un posto migliore di quello che stiamo abitando. È per questo motivo che mi auguro che il 6 aprile diventi un momento di riflessione, da qui ai prossimi decenni, per l’intera comunità. Un momento in cui tracciare delle linee per capire dove stiamo andando, cosa stiamo diventando e cosa potremmo essere, partendo da concetto base del “Fare Memoria”.

Fiaccolata sisma l'aquila Fiaccolata sisma l'aquila

“Fare Memoria” significa parlare di un evento disastroso come il terremoto anche a chi nel 2009 non era ancora nato, ma non con l’obiettivo di spaventare le generazioni più piccole, ma di insegnare a non rimuovere ciò che ha condizionato e sta condizionando la nostra e la loro esistenza. “Fare Memoria” significa non nascondere la sabbia sotto il tappeto ma avere la consapevolezza che anche dalle cose più brutte di riescano a creare opportunità per un futuro migliore, e questa non può e non deve rimanere soltanto un’utopia”.

E di futuro e giovani parla anche l’appuntamento al Parco della Memoria, dove ad accendere il braciere ci sono due giovani aquilani nati proprio nel 2009, Tommaso Nardi ed Elisa Sponta, iscritti presso il Conservatorio “A. Casella” del capoluogo abruzzese.
Quindi la Santa Messa alla Chiesa di Santa Maria del Suffragio e i 309 rintocchi che riecheggiano alle 3.32, nella notte più lunga dell’Aquila.

La diretta della fiaccolata

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