L'approfondimento

Onna, quindici anni dopo il terremoto

Vi portiamo ad Onna, 15 anni dopo il terremoto. Da un lato il villaggio, dall'altro Casa Onna e alcune delle strade in cui la ricostruzione è arrivata, con il grande cantiere dove, un tempo, c'era il centro del paese

Onna, il vecchio, il nuovo e tutto ciò che c’è nel mezzo.
Il tempo non si è fermato, ma continua a scorrere. E scorre tra un prima e un dopo in cui passa lo spazio di due vite.

Onna, aprile 2024. Da un lato il villaggio, quei moduli provvisori in cui il provvisorio è diventato lungo anche 15 anni. Quelle piccole abitazioni in cui chi è uscito vivo dalle macerie è rimasto “a casa”, nonostante la sua vera casa improvvisamente non ci fosse più.
La chiesetta di legno all’ingresso, ad accogliere chi arriva. Le stradine disposte in modo ordinato, geometrico, un angolo di giardino accanto ad ogni casetta, qualche animale domestico a far compagnia alle circa 150 persone che ad Onna sono rimaste o a chi è nato dopo il terremoto del 6 aprile: quando qui, tra le vie del villaggio che ricordano, nei nomi, quello che è successo 15 anni fa, si respirava un’aria completamente diversa.

Villaggio Onna
Onna

Dall’altro lato Casa Onna, una struttura che, in questi anni di lenta e difficile ripartenza, ha fatto da centro di aggregazione: luogo di eventi e momenti che hanno permesso alla comunità onnese di ritrovarsi, incontrarsi, tornare a vivere momenti diversi rispetto a una quotidianità in cui anche solo provare a non pensare, per un giorno, a quanto è successo la notte del 6 aprile 2009 è impossibile. Ma questo, gli onnesi lo sapevano già: lo sapevano quando hanno deciso di restare, in mezzo ad un paese che era stato cancellato dalla furia del sisma, insieme a 41 vite spezzate nel caldo dei loro letti.
Qui le strade in cui la ricostruzione è arrivata: le abitazioni ricostruite, dove il nuovo si inserisce tra gru, aree ancora delimitate, resti di quelli che furono edifici e palazzi antichi. “Alcune case sono pronte già da qualche anno, ma spesso si tratta di case abitabili eppure inabitate. Perché ancora non ci sono le strade”, ci spiegano gli abitanti, mentre sistemano le torce in preparazione della fiaccolata tra le vie del paese.
Si muovono in bici, qualche metro e poi sosta per fissare una fiaccola, muniti di fil di ferro. La fiaccolata ad Onna non manca mai, parallelamente a quella che illumina L’Aquila. Ogni fiaccola è un colpo al cuore e un ritorno alla vita di prima. Alla vita di chi ad Onna viveva, prima che il terremoto arrivasse a portare la morte. “Cerchiamo di illuminare ogni punto in cui ci sono state vittime”, sottolineano. Di vittime, Onna, ne ha piante 41.

Onna

In quello che una volta era il centro del paese, “dove si radunavano molti giovani per stare insieme”, sono partiti i lavori di ricostruzione. L’area cantiere è ampia, sui pannelli si può leggere il nome del Consorzio “Piazzetta del Panettiere”: il resto, per ora, può farlo solo la mente. Chi c’era ripensa a com’era prima, chi è arrivato dopo immagina come sarà un domani. Ma il pensiero rivolto al futuro dura poco, quando un abitante ricorda: Qui si registrò il numero maggiore di morti: nell’area persero la vita anche quattro bambini“.
Procedendo si incontra un’altra area delimitata, in cui l’occhio si ferma a guardare oltre le recinzioni: c’è un piccolo mazzo di fiori, ormai secchi, in un angolo preciso, a terra. E poi ci sono i sassi e i resti di quelle che furono antiche residenze. “Qui c’erano alcuni dei palazzi più antichi di Onna: vi persero la vita tre generazioni di onnesi”. Poi, girato l’angolo si staglia la ricostruita Chiesa di San Pietro Apostolo, uno dei pochi luoghi del paese in cui Onna potrebbe sembrare ancora quella di un tempo, quella dell’altra vita vissuta prima del 6 aprile 2009. Ma le campane risuonano dall’altra chiesa, il piccolo edificio in legno all’ingresso del villaggio. “Già, nonostante la Chiesa principale sia stata ricostruita grazie alle donazioni della Germania, noi siamo soltanto 150 anime e la Chiesa è ormai anche troppo grande… è dispendioso scaldarla. Quindi continuiamo a frequentare la chiesetta in legno all’ingresso del villaggio, mentre la nostra storica chiesa viene riservata ad ospitare le principali cerimonie che raccolgono la comunità. Qualche matrimonio, un battesimo o i funerali. Purtroppo ad Onna accade che si celebrino due funerali in un mese e un battesimo in un anno“, ci spiega Paolo Paolucci di Onna Onlus.

Onna chiesa 2024
Onna chiesetta legno villaggio

Ieri, l’inaugurazione di un nuovo monumento in ricordo delle 309 vittime del sisma. “Coperta” il nome dell’opera, realizzata da Lorenzo Guzzini.
Il monumento non si staglia verso l’alto, si estende a terra, sul prato tra Casa Onna e la struttura adiacente, la Casa della Cultura. 309 elementi in bronzo adagiati a terra, quella terra che ha abbracciato per l’ultima volta le vittime del terremoto. L’autore ha affermato che alla base dell’opera vi è un duplice significato: da una parte la coperta è l’elemento che protegge, in questo caso l’elemento formato dai pezzi che si uniscono, che sta a rappresentare la comunità, dall’altra parte è l’astrazione del costruito, dell’artificiale che ha la funzione di coprirci e difenderci dalla Natura, ma che a volte risulta troppo fragile e ci schiaccia. Vicino al nuovo monumento, “un’aiuola” che cristallizza il momento esatto in cui tutto è cambiato. La riproduzione di un orologio, anche questo a terra, che segna un solo orario, le 3:32. Non si possono spostare le lancette, non si può tornare indietro. Ma si può ricordare. Ogni giorno, ad ogni angolo di un paese che coltiva la memoria in un rispettoso silenzio, nella sua terra mai abbandonata.
Dove la vita va avanti perché il tempo continua a scorrere, con il pensiero che resta ben saldo: come i monumenti che non si alzano al cielo, ma si aggrappano alle radici di Casa. Perché anche se Onna non potrà più essere quella di una volta, la sua terra continuerà a custodire i ricordi di ciò che è stato.

monumento coperta Onna
Onna
leggi anche
giorgia meloni pierluigi biondi
Attualita'
Terremoto 6 aprile 2009, Giorgia Meloni: L’Aquila modello dall’emergenza alla ricostruzione
Giuseppe Petrocchi
6 aprile
Terremoto 6 aprile 2009, il Cardinale Petrocchi: Grazie alla Pasqua, a L’Aquila ha vinto la vita
incendio map onna
Cronaca
Incendio a Onna, a fuoco casetta post sisma
Paola Tomei
Sisma 6 aprile
Sisma 6 aprile 2009, il ricordo di Paola Tomei: “Zia ha lasciato in eredità amore e buoni sentimenti”
Faro blu terremoto L'Aquila
L'aquila
Terremoto L’Aquila, la fiaccolata del 15′ anniversario illumina la città
segio mattarella biondi
L'anniversario
Terremoto L’Aquila, il Presidente Sergio Mattarella: Percorso di rinascita è patrimonio civico comune
onna anniversario terremoto 2024
Ricostruzione
L’Aquila, via libera al progetto di ricostruzione del forno pubblico di Onna
onna anniversario terremoto 2024
Ricostruzione
Onna, dopo i sottoservizi partono i lavori per il ripristino della viabilità
mostra ricostruzione Bruxelles
Eventi
Quindici anni dal sisma in Abruzzo, inaugurata la mostra racconto a Bruxelles