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Mafia dei pascoli, all’Aquila il contrasto inizia dall’assegnazione dei terreni

L'AQUILA - Mafia dei pascoli e assegnazione terreni, il nuovo regolamento comunale agevola i residenti.

L’AQUILA – Mafia dei pascoli e assegnazione terreni, il nuovo regolamento comunale agevola i residenti.

Le Iene sbarcano in Abruzzo con Gaetano Pecoraro e Nicola Remisceg che sono tornati ad occuparsi dall’annosa questione della cosiddetta mafia dei pascoli, sempre a caccia di terreni e fondi europei. Solo un mese fa, i militari del Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Salerno, unitamente a quelli della Compagnia Carabinieri di Sulmona, coordinati dalla Procura dell’Aquila, hanno eseguito il sequestro preventivo di conti correnti ed immobili, per un ammontare complessivo di oltre 122mila euro, nonché di 106 titoli AGeA del valore complessivo di oltre 17mila euro nei confronti di due imprenditori agricoli, rispettivamente titolare e gestore di fatto di un’azienda zootecnica creata ad hoc per simulare la figura di “nuovo agricoltore”, ottenendo in modo illecito i titoli AgEA dalla Riserva Nazionale e creando in modo artificioso i requisiti necessari ad ottenere l’assegnazione di superfici montane di pascolo dall’amministrazione comunale, munendosi così della consistenza aziendale necessaria ad inoltrare le domande di aiuti comunitari. Capitolo a parte le aziende che arrivano da fuori, cercando prestanomi per ottenere agevolazioni per residenti. Ma che parte possono avere le amministrazioni comunali nella vicenda? All’Aquila, ad esempio, si tenta “di agevolare residenti e aziende del territorio. Fermo restando che rispetto a profili di illegalità non è il Comune che può stabilirne la presenza e intervenire direttamente, – spiega al Capoluogo d’Abruzzo l’assessore Fabrizio Taranta – la nostra amministrazione comunale sta cercando in tutti i modi di agevolare residenti e aziende del posto, attraverso il nuovo regolamento per l’assegnazione dei pascoli”. Un regolamento che coinvolge anche le amministrazioni separate dei beni di uso civico. “La questione si è posta – aggiunge Taranta – dal momento che ci possono essere differenti richieste rispetto a diversi pascoli, per cui in una zona di competenza comunale ci possono essere poche richieste, lasciando una eccedenza di pascoli, mentre in altre aree potrebbero arrivare tante richieste ed esserci pochi pascoli a disposizione. In questo caso generalmente si procede con le aste, ma noi abbiamo previsto la possibilità di gestire unitariamente i terreni, in modo tale da agevolare gli allevatori del territorio. In sostanza il nostro regolamento prevede che laddove ci siano terreni in eccedenza non coperti dai residenti (non solo come persone fisiche, ma anche secondo i dati di stalle e codici stalle e certificazioni antimafia), prima di arrivare alle aste si dia la precedenza agli allevatori dei territori confinanti, anche se in zone gestite da un’amministrazione separata e viceversa. Insomma, titolo prioritario ai residenti, se rimangono terreni liberi la priorità passa agli allevatori dello stesso territorio. Solo come ultima opzione arriva l’asta, passaggio inevitabile, considerato il rischio di incorrere in eventuali danni erariali, nel momento in cui non si assegnano i terreni. Inoltre, abbiamo chiesto alle Amministrazioni separate di fare proprio il regolamento del Comune dell’Aquila e di non rinnovare, naturalmente a scadenza, le assegnazioni esterne, ma utilizzare questi criteri affinché gradualmente possano essere soddisfatte le esigenze del territorio”.
Resta in piedi il problema di illeciti legati a prestanome che fanno figurare un’azienda agricola solo nominalmente come “residente”, ma questo naturalmente non attiene all’attività amministrativa dei comuni, quanto piuttosto all’attività di prevenzione e repressione messe in campo dalle forze dell’ordine.

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