Un mondo a parte, a Opi turisti a caccia dei luoghi iconici del film di Riccardo Milani

9 aprile 2024 | 05:33
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Un mondo a parte, a Opi turisti a caccia dei luoghi iconici del film di Riccardo Milani

Tanti turisti in giro per Opi alla ricerca dei luoghi dove è stato girato Un mondo a parte, la pellicola di Milani che sta sbancando ai botteghini e che, con delicatezza, racconta il dramma dello spopolamento delle aree interne.

“Scusi, dove si trova la casa del maestro Michele?”, “Ah vedi, questo è l’ingresso della scuola Cesidio Gentile”; è facile in questi giorni trovare turisti curiosi che girano per Opi, paesino incastonato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, portato alla ribalta nazionale grazie al film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani.

“Un mondo a parte” è il film prezioso di Riccardo Milani, una commedia sociale e decisamente impegnata che, con leggerezza e buonsenso, tratta un tema delicato e spinoso come quello dello spopolamento nelle aree interne grazie al volto dei due protagonisti, Virginia Raffaele e Antonio Albanese, artisti abruzzesi come Corrado Oddi e Elisa Di Eusanio, i bambini del posto e uomini e donne di Pescasseroli o della Marsica che sono riusciti a trasmettere emozioni e messaggi positivi con il talento dell’attore consumato, con la consapevolezza di potersi raccontare e far capire allo spettatore cosa vuol dire davvero vivere in questi posti tutto l’anno, senza inventarsi nulla, perchè la trama del film è qualcosa che accade da decenni, ma su cui nessuno ha mai posto l’attenzione dovuta. La storia è quella di un maestro elementare – Michele – che ‘fugge’ dalla periferia romana e arriva nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo dove incontra la vicepreside Agnese che sta cercando di salvare una piccolissima scuola dove ci sono 5 bambini di età diverse accorpati in un’unica classe. “La mia più grande soddisfazione è di aver reso con una commedia un servizio utile a una collettività operosa, puntando i riflettori su un Paese capace di fare comunità, superando ostilità, divisioni, differenze, riuscendo a ritornare a buoni sentimenti e identità”, è il commento del regista nella lunga intervista rilasciata al Capoluogo.

Una storia che fotografa la realtà di tante aree interne: come quella della Valle Subequana e di Castelvecchio Subequo, dove proprio in questi giorni si è tenuta una mobilitazione per difendere la scuola, con sindaci e genitori pronti a proteggere il diritto allo studio. In questo caso, non si parla della chiusura del plesso scolastico (o almeno, non ancora) ma di una pluriclasse “spuntata” all’improvviso, che accorperebbe 1′ e 3′ media. In questa parte dell’Abruzzo cosiddetta delle “aree interne”la scuola non è solo un servizio, ma anche e soprattutto un baluardo costituzionale che, in questi anni difficili provati dal post terremoto e dalla pandemia, è stato strumento essenziale di crescita e prosperità.

Un mondo a parte
Un mondo a parte

Un mondo a parte e il turismo cinematografico

“La montagna lo fa”: per chi conosce bene i luoghi dove è stata girata la pellicola, davvero sembra essere catapultati in “un mondo a parte”, in un luogo dove e il tempo a volte sembra essersi fermato e dove è ancora possibile recuperare uno stile di vita autentico. Opi, così come la vicina Scanno, o ancora Pescasseroli, Villetta Barrea e Alfedena sono piccoli paesi dalla storia antichissima, ricchi di una memoria preziosa tramandata nel tempo, posti dove la natura prospera ancora selvaggia e rigogliosa, dove si respira autenticità e voglia di fare ed emergere, dove ancora è possibile praticare una forma di turismo esperenziale, immersivo, rilassante, lontano dalle sovrastrutture ad uso dei social e c’è una piacevole e civile convivenza tra essere umani e la fauna tipica del posto come orsi, scoiattoli e cervi.

Un mondo a parte, l’intervista a Riccardo Milani: “Le scuole che chiudono nei piccoli paesi sono la morte dell’Italia”

Il film, che si presenta come il più visto in Italia da inizio 2024 e campione assoluto di incassi, è un manifesto sentimentale e realista in pieno “stile Milani” che fotografa l’Italia dei piccoli paesi, sterminata e allo stesso tempo ancora troppo sconosciuta, dei borghi autentici e dimenticati, dove lo Stato e i servizi non arrivano o non vogliono arrivare fino in fondo e dove i bambini e i giovani fanno fatica a immaginare un futuro, perchè spesso un futuro, a prima vista non c’è. E se c’è qualcuno come Duilio che non vuole andarsene e cerca di trovare linfa vitale proprio dalla terra, la sua terra, magari viene visto anche come “pazzo”, anche se determinato “A non fare la fine di Sperone!”. La storia di Sperone è quella di un antico borgo, una frazione di Gioia dei Marsi, nella Marsica, delocalizzato e poi abbandonato.

Un mondo a parte
Un mondo a parte
Un mondo a parte
Un mondo a parte
Un mondo a parte
Un mondo a parte

Un mondo a parte: il trailer del film

Le storie belle però esistono e resistono e questa raccontata da Milani ha generato una tale curiosità da portare turisti e ‘vicini di casa’ in gita, a scoprire le meraviglie di un borgo di 379 abitanti arroccato ed autentico, sviluppato ‘in salita’, le cui origini del nome verrebbero dal latino di origine indigena “ops” (lavoro agricolo) oppure dal nome latino oppidum, ovvero città fortificata. Un luogo operoso di nome e di fatto dove hanno trovato spazio iniziative virtuose e ingegnose come quella che il regista ha voluto raccontare nel film dove i protagonisti fanno squadra e non solo immaginano, ma cercano di realizzarlo un mondo migliore con il fine di riabitare i borghi che rischiano di scomparire, restituire dignità a spazi secolari, ma soprattutto alle persone. Luoghi dove davvero è possibile incontrare, nella vita “reale” personaggi come la vice preside Agnese o il collaboratore scolastico Nunzio “che se lo chiami bidello non si offende”… Persone che non solo resistono e non scappano, ma cercano di rendere migliore il presente e il futuro di chi, come i bambini deve adattarsi a situazioni dove spesso manca di tutto, in primis la scuola.