Santa Maddalena di Canossa per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 10 aprile.
Il 10 aprile si ricorda Santa Maddalena di Canossa. Maddalena Gabriella nacque a Verona il 1° marzo 1774 in seno a una delle famiglie più illustri nell’Italia del tempo. Il padre, il marchese Ottavio di Canossa morì tragicamente nel 1779 durante un’escursione sui monti Lessini; due anni dopo, la madre sposò in seconde nozze il marchese Edoardo Zenetti di Mantova e, secondo una consuetudine della nobiltà, la bimba e i tre fratelli furono affidati a dei precettori. Dopo una improvvisa grave malattia, nel 1791 Maddalena decise di consacrarsi a Dio, scegliendo di abbracciare la regola delle Carmelitane Scalze e ritirandosi per circa dieci mesi nel monastero di Santa Teresa a Verona. Durante quest’esperienza la giovane comprese che la clausura, seppure appagando il suo desiderio di santità, non le avrebbe dato l’opportunità di operare nel mondo, suo anelito principale. Così, sotto la guida spirituale di don Luigi Libera, chiese un incontro con il vescovo della diocesi di Verona Andrea Avogadro e gli presentò un programma di azione caritativa, la cui attuazione fu ritardata però dalle divergenze di vedute tra i due. Intanto le vicende familiari costrinsero Maddalena ad assumere l’amministrazione del palazzo Canossa e della sua famiglia, cosa che non le impedì di esercitare la carità secondo il suo sogno: raccogliere ragazze dalla strada e visitare gli ospedali. Nel 1808, superando le resistenze dei suoi cari, si trasferì definitivamente con alcune compagne nel monastero dei Santi Giuseppe e Fidenzio, concessole dalla Prefettura per la cura delle ragazze povere e abbandonate del rione San Zeno. Così la Santa diede inizio all’Istituto delle Figlie della Carità: nelle sue intenzioni l’ente avrebbe dovuto provvedere ai maggiori bisogni della società del tempo attraverso la scuola, la catechesi, la visita agli infermi negli ospedali e la preparazione di “maestre di campagna”, coinvolgendo nelle attività caritative anche le dame dell’alta nobiltà per mezzo dell’organizzazione di Esercizi spirituali annuali. Dopo aver fondato numerose altre case di carità, nel 1819 ottenne il riconoscimento ecclesiastico dell’Ordine, approvato da Papa Leone XII con il Breve Si nobis del 23 dicembre 1828. Nel 1831 fondò infine un Istituto maschile, affidando al veneziano don Francesco Luzzo e a due laici bergamaschi, Giuseppe Carsana e Benedetto Belloni, l’apertura a Venezia dell’Oratorio dei Figli della Carità, presso la chiesa di Santa Lucia. Santa Maddalena Canossa si spense a Verona il 10 aprile 1835. Nel 1927 fu emesso il Decreto sulla eroicità delle virtù e nel 1941 papa Pio XII la dichiarò Beata; il 2 ottobre 1988 fu ufficialmente proclamata Santa da papa Giovanni Paolo II.
Dal punto di vista iconografico, Santa Maddalena è raffigurata con l’abito caratteristico dell’Ordine delle canossiane, che da lei presero nome: in origine era costituito da un vestito color tané, cioè castano scuro, di taglio simile a quello delle donne del popolo, corredato con cuffia e scialle neri; al collo, sospeso a un cordoncino nero, portavano il cosiddetto “tablò”, un grosso medaglione metallico di forma ovale con l’immagine della Vergine Addolorata sul recto e i simboli della passione sul verso. Negli anni Sessanta, l’abito è diventato grigio o bianco, lo scialle è stato abbandonato, la cuffia è stata sostituita dal velo e il tablò da una catenina con una medaglietta. La Santa spesso viene rappresentata mentre presta la sua opera caritatevole presso ammalati e povere donne.