Un mondo a parte, riflettori puntati su Opi e l’Abruzzo interno: “un film che fa riflettere su quanto sia bella la restanza”

“Riccardo Milani con Un mondo a parte ha portato al cinema e ha fatto conoscere a tutto il Paese non solo la nostra Opi e le meraviglie del Parco nazionale d’Abruzzo. Ha trattato un tema importante, un problema imponente per chi come noi vive le aree interne montane ogni giorno e lo ha fatto con garbo e allegria, facendoci riflettere su quanto sia difficile viverci tutti i giorni e, al tempo stesso, su quanto sia bello a volte scegliere la ‘restanza’. Ma si sa, la montagna lo fa!”. Il sindaco di Opi, Antonio Di Santo, sta raccogliendo, con entusiasmo, quello che potrebbe essere il testimone lasciato in eredità dal nuovo film di Milani con Virginia Raffaele e Antonio Albanese che sta facendo scoprire – e per alcuni riscoprire –  le meraviglie delle nostre aree interne.

Un mondo a parte, girato quasi interamente a Opi, piccolo paese nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con qualche scena a L’Aquila,  ha portato alla ribalta il problema annoso e difficile da risolvere dello spopolamento delle aree interne. Uno spopolamento che danneggia tutti, ma soprattutto i bambini, che rischiano di vedersi privati di servizi essenziali come la scuola o le attività sportive. Ma ha generato anche una eco positiva. Complice le prime belle giornate, a Opi è un susseguirsi di turisti che cercano e vanno a caccia dei luoghi chiave del film: la scuola, la casa del maestro Michele, la strada dove resta bloccato in mezzo a una tempesta di neve. Il consiglio quasi unanime a poche settimane dall’uscita è quello di andare a vederlo e di proiettarlo nelle scuole. Una commedia sincera che elogia la vita semplice e autentica che si respira e si manifesta soprattutto nei piccoli borghi, come quelli dell’interno Aquilano: un inno all’Abruzzo montano verace, al carattere tosto e gentile dei suoi abitanti, ottimisti, tenaci, ‘testoni’, rispettosi della natura e del prossimo.  Una storia, quella raccontata da Riccardo Milani che fotografa la realtà di tante aree interne: come quella della Valle Subequana e di Castelvecchio Subequo, dove proprio in questi giorni si è tenuta una mobilitazione per difendere la scuola, con sindaci e genitori pronti a proteggere il diritto allo studio. In questo caso, non si parla della chiusura del plesso scolastico (o almeno, non ancora) ma di una pluriclasse spuntata all’improvviso, che accorperebbe 1′ e 3′ media. In questa parte dell’Abruzzo cosiddetta delle “aree interne”. 

“Ringrazio ancora con orgoglio i cittadini di Opi e tutti coloro che hanno collaborato per aver accettato i disagi e supportato le riprese” – è il commento del sindaco Antonio Di Santo (che è anche presidente della Comunità del Parco e nel consiglio direttivo della giunta di Federparchi) – i nostri concittadini hanno accolto troupe e attori con curiosità. Alcuni di loro si sono cimentati come attori, riuscendo a comunicare buoni sentimenti e messaggi positivi con la capacità dell’artista consumato”. (A vestire i panni del parroco del paese nel film c’è l’ex primo cittadino di Opi, Berardino Paglia).

La troupe è stata in paese per circa 3 mesi: un via vai allegro che ha trovato al popolazione ben disposta a sopportare anche qualche disagio come le chiusure o l’innevamento sintetico. La capacità di Milani è stata proprio quella di riuscire a coinvolgere gli abitanti del territorio, mettendo insieme attori presi sul posto (i bambini dei paesi vicini, la fornaia di Pescasseroli, lo stesso bidello) a volti noti come quello di Virginia Raffaele o Antonio Albanese, dando voce a tutti, con un linguaggio chiaro, un dialetto abruzzese verace e genuino, senza luoghi comuni, senza forzature facendo riflettere su un tema molto importante. “Il film – spiega il primo cittadino che ben conoscere le problematiche del territorio – ci dona una chiave di lettura preziosa, concreta, territoriale, non solo una visione che si può avere con l’occhio di chi vive in città, ma con la quotidianità e lo stile di vita dei borghi di montagna”. 

Un mondo a parte, a Opi turisti a caccia dei luoghi iconici del film di Riccardo Milani

Certo ovviamente non è mancata la rappresentazione cinematografica, “Che ha enfatizzato è romanzato per alcuni versi alcune questioni legate alla vita rurale, ma si tratta di una scenografia scelta accuratamente per legarla alla commedia, per caricare alcune caratteristiche che esistono, ma sono necessariamente romanzate per esigenze di scenografia. In ogni caso si tratta di una opportunità positiva per il nostro territorio che raccolgo con entusiasmo e mi inorgoglisce. Noi viviamo di turismo principalmente e il regista lo sa bene perchè ci conosce e ci apprezza, tanto da aver deciso di comperare casa a Pescasseroli. Per noi questa notorietà crea solo vantaggi e non ci dispiace. Per quanto riguarda il tema del film è necessario adesso applicare un’inversione, per fare in modo che i piccoli borghi non muoiano. Bisogna lavorare e bisogna farlo subito, a partire dagli aspetti normativi e tutte quelle questioni legate al mantenimento degli istituti scolastici che rischiano di essere tagliati nelle aree interne, non solo in Abruzzo, ma dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Bisogna centrare l’asset strategico come quello della scuola, perchè se ‘cacci’ le famiglie dalle aree interne restano solo gli anziani o chi non ha la possibilità di spostarsi“.