Grandangolo

Giovanni Baiocchetti e la ricerca sull’Aquila post sisma alla Statale di Milano

Dal Liceo Cotugno alla collaborazione con Il Capoluogo d'Abruzzo, Giovanni Baiocchetti adesso studia L'Aquila per un progetto di ricerca sui cambiamenti dopo il 6 aprile

Dall’Aquila a Milano, portando sempre con sé l’eredità della sua città. Oggi Giovanni Baiocchetti, sedicenne all’epoca del sisma, è un dottorando alla Statale di Milano e sta portando avanti un progetto di ricerca sui cambiamenti dell’Aquila dopo il terremoto.
“È il tempo di disegnare la città del futuro”. L’intervista nel nuovo appuntamento “Grandangolo”.

È stato parte della grande famiglia del Capoluogo Giovanni Baiocchetti, quando era uno studente aquilano con la passione per il giornalismo. Di strada, da allora, ne ha fatta tanta, soprattutto ha fatto molti chilometri: prima per raggiungere Milano, poi viaggiando in giro per il mondo.
Dal Liceo Cotugno alla collaborazione con Il Capoluogo d’Abruzzo, quindi, fino ad un dottorato arrivato dopo gli studi magistrali e un periodo in cui è passato dall’altro lato della cattedra, dedicandosi all’insegnamento. “Compivo 16 anni quando ci fu il terremoto, per questo la mia adolescenza è stata un periodo in cui mi sono ritrovato al centro del processo di cambiamento della città e del territorio. E noi, ‘allora’ giovanissimi, siamo stati parte di quel cambiamento. Probabilmente, la mia voglia di raccontare la città che cambiava è nata proprio da quel contesto”.

Dalla laurea magistrale a Milano e dall’Erasmus, la voglia di viaggiare e visitare molti angoli nel mondo lo ha accompagnato negli anni, insieme al giornalismo. Anche questo mai mancato completamente nella sua nuova vita milanese e passato per alcuni articoli scritti per diverse testate nazionali, come La Stampa. Poi, l’inizio di un nuovo percorso. “Ragionando sul mio futuro ho capito che ciò che più avevo amato fare, nel tempo, era stata l’attività in cui avevo seguito, per Il Capoluogo, il cambiamento del territorio attraverso lo sviluppo locale, la politica territoriale, la valorizzazione del patrimonio. Così ho iniziato a chiedermi come continuare a trattare questo filone e, su suggerimento di una docente, ho iniziato a valutare l’ipotesi di intraprendere un dottorato in Geografia, basato su un progetto di ricerca focalizzato proprio sull’evoluzione del territorio aquilano post sisma. Sono ancora all’inizio, ma attraverso la lente della geografia – e tutte le sue declinazioni, da quella economica, a quella politica e culturale – cerco di raccontare com’è cambiato e come sta cambiando il nostro territorio”. 

Ora Giovanni Baiocchetti è in città da inizio aprile e resterà per un mese intero: sta, infatti, conducendo ricerca sul campo, al GSSI: “Sto facendo interviste, raccogliendo pareri in merito ai dati che ho già a disposizione e sto ascoltando proposte su come si tende a immaginare lo sviluppo futuro dell’Aquila”, spiega ai microfoni del Capoluogo.
I passi fatti in questi anni di ricostruzione, del resto, hanno scandito gli anni aquilani di Giovanni dopo il 6 aprile 2009. “Andavamo tutti a vedere la riapertura di una strada, tutti correvamo a vedere un negozio che riapriva, o l’inizio dei lavori in un parco. Insomma, tutto questo è un passato di cui ho conservato il patrimonio di conoscenze e di cui continuo a custodire l’eredità”. Un tesoro che sarà alla base della nuova avventura professionale di Giovanni, che farà della sua città un caso di studio, pensando all’Aquila che verrà, perché “siamo ancora nella fase in cui possiamo disegnare la città del domani“. 

L’intervista

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