Abruzzesi nel mondo

Lorena Lisi, la vittima di origini aquilane dell’attentato alle torri gemelle

Lorena Lisi, vittima di origini aquilane dell'attentato dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle.

Lorena Lisi, vittima di origini aquilane dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri gemelle. Storia della famiglia Lisi e di tanti emigranti italiani che sognavano di fare fortuna nel “Paese delle Opportunità”.

La mente umana ha una perfezione tale che riesce anche a dimenticare, per poter sopravvivere ed affrontare le sfide di ogni giorno. In ogni caso la cultura del ricordo è un dono che conforta, specie per richiamare alla memoria i propri cari che non ci sono più: ciò fin dalla storia antica dell’umanità: Anche i dolori sono, dopo lungo tempo, una gioia, per chi ricorda tutto ciò che ha passato e sopportato, scriveva Omero.
La terribile tragedia dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, l’11 settembre 2001, è ancora viva nel nostro immaginario collettivo, dopo oltre due decenni, con le sue migliaia di vittime, tra cui furono censiti 10 italiani con doppia cittadinanza, ma oltre duecento di discendenza italiana, tra cui Lorena Lisi. Lei era nata negli States il 6 giugno 1957, ma già il cognome faceva trasparire le origini aquilane dei suoi avi, che erano partiti per l’America dal piccolo borgo di Sant’Eusanio Forconese.

Quest’ultimo subì un vero e proprio esodo nei primi decenni del ‘900 – passando dai 1490 abitanti del 1911 agli attuali 365 – specie verso la nuova “Terra Promessa” che appariva tale dai racconti stessi dei pionieri, i quali vi si erano avventurati per primi e furono i preparatori dei flussi successivi, spesso aiutando parenti ed amici ad integrarsi nelle tante Little Italy sparse nell’immensa Confederazione.
Mons. Scalabrini
denunciò che nel 1873 arrivò a New York un bastimento con molte famiglie di contadini abruzzesi, che si erano imbarcati per raggiungere l’Argentina ed invece furono raggirati e sbarcati nella “Grande Mela”, senza mezzi per proseguire, abbandonati a loro stessi.
Così fu per i Lisi, come per altre famiglie abruzzesi in tutto il mondo: famiglie che iniziarono la loro vita americana svolgendo umilissimi lavori, all’inizio, senza godere di diritti di cittadinanza o sindacali. Diritti che furono conquistati duramente solo con il New Deal rooseveltiano. Alcuni riuscirono comunque a diventare simboli del lavoro abruzzese in America, come il marsicano Al Zampa, (a cui è intitolato un ponte a San Francisco).

Lorena Lisi crebbe negli anni ’60 in questo clima di crescente fiducia e speranza per i discendenti di emigranti italiani, inizialmente denigrati ed emarginati come emblema dei pericolosi ambienti del crimine organizzato, specie nelle grandi metropoli, se non visti come pericolosi sovversivi ed anarchici, come Umberto Postiglione, che era nato a Raiano nel 1893 e che morì nel 1924. Quest’anno ricorre il centenario della sua scomparsa: siricorda il suo lascito La Terra d’Abruzzo e la sua Gente.
Nel 1927 Sacco e Vanzetti, due immigrati italiani, furono condannati alla sedia elettrica per una rapina mai commessa. La cantante Joan Baez, su musiche di Ennio Morricone, gli dedicò una famosa ballata. Nel cuore, però, della comunità italiana ed abruzzese-molisana, le famiglie lavoravano duramente per emanciparsi da miseria e povertà, con il sogno ricorrente di far affermare i propri figli, attraverso il loro sacrificio, lo studio, cercando di integrarsi al meglio in una società di stampo anglosassone, dove andava affermandosi un “capitalismo selvaggio”. Una sorta di “Paese delle Opportunità”, che spesso, tuttavia, faceva emergere dinastie familiari, come i Kennedy, partendo da attività tutt’altro che trasparenti.

La famiglia Lisi fece formare l’amata figlia Lorena fino a farla laureare in materie economiche. Appena quarantenne, si fece strada in una importante società come la Fiduciary Trust Company International“: Lorena, infatti, arrivò ai vertici societari come Manager.
Così, con il suo sorriso solare e contagioso, la ricordano i suoi compaesani, quando tornava a casa. Proprio a Sant’Eusanio le sono state intitolate una piazza e una borsa di studio, nella locale scuola. Lorena è caduta dal 94esimo piano delle due “Torri Gemelle”: non aveva mai pensato che l’essere più vicina al cielo, potesse riservarle quel tragico destino che nessuno, d’altronde, aveva mai immaginato prima.

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