L’AQUILA – San Francesco di Paola, durante i lavori di restauro delle strutture adiacenti alla chiesa riemergono dipinti murari, probabilmente risalenti all’800.
A ridosso del quindicesimo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, antichi brani pittorici riemergono durante i lavori di ricostruzione delle strutture adiacenti alla chiesa aquilana di San Francesco di Paola. A guidarci nella visita del cantiere, grazie alla cortese disponibilità del parroco Don Luigi Maria Epicoco e per gentile concessione della ditta che si sta occupando dei restauri, la Todima SRL, è l’ing. Sara Donati, tecnico referente della Curia. Gli operai ci spiegano che durante l’intervento su una parete in quella che era la legnaia della canonica, si sono accorti della presenza di un contromuro in mattoni forati: all’apertura di un piccolo saggio è emersa una intercapedine che ha portato alla luce una struttura muraria più antica, alquanto sottile, su cui insistono una serie di nicchie quadrate intonacate e dipinte. La fascia superiore della muratura è interessata da riquadri a tempera, raffiguranti scene bucoliche e di ambientazione naturalistica; si tratta probabilmente di dipinti ottocenteschi che, nonostante i danni subiti dalla struttura portante durante il terremoto del 2009, presentano ancora una buona leggibilità e che saranno presto esaminati dagli organi competenti. A breve, tra l’altro, dovrebbe essere concluso anche l’iter per l’avvio dei lavori di restauro della chiesa di San Francesco di Paola la cui stazione appaltante è il Segretariato Regionale.
L’edificio religioso sorge sui resti della duecentesca chiesa di Santa Maria di Rascino, edificata dai confocolieri del castello omonimo che contribuirono alla fondazione della città dell’Aquila. La chiesa crollò nel 1574 e le rovine subirono un incendio, tanto che fu completamente abbandonata; nel 1618 il sito fu affidato dal vescovo de Rueda all’Ordine dei Minimi, con l’obbligo di ricostruire la struttura, senza cambiarne l’intitolazione. I frati risarcirono le mura e le coperture e aggiunsero alla lineare aula unica altari laterali in stile barocco, con tele del Bedeschini e del Cesura; sul lato orientale, adiacente alla chiesa, eressero un piccolo convento in cui promossero il culto di San Francesco di Paola. Nel 1661, con l’abbandono dell’Ordine, la chiesa passò alla parrocchia di Poggio Santa Maria che ne confermò l’intitolazione popolare a San Francesco di Paola. Un’ulteriore trasformazione si ebbe nel 1898, quando per la realizzazione di Via XX Settembre si demolì la vicina chiesa di San Giovanni di Lucoli, già in rovina per il sisma del 1703: la seicentesca facciata di San Francesco di Paola venne sostituita il prospetto quattrocentesco di San Giovanni, in cui campeggia il bel portale romanico. A seguito del terremoto del 2009 la chiesa è stata interessata da ingenti danni: in particolare, la facciata non ammorsata alla muratura dell’aula, ha subito un forte ribaltamento, culminato con il crollo della parte superiore; è inoltre collassata la vela e porzioni della copertura.
Tuttavia, nonostante i danneggiamenti post sisma e le vicende avverse che hanno accompagnato la chiesa di San Francesco di Paola nei secoli, le pertinenze dell’edificio regalano ancora emozioni inaspettate e aprono nuove letture sull’arte e la devozione nella città dell’Aquila.
