Erika Alessandrini, unica donna dell’opposizione in consiglio regionale: “In politica per slancio e per passione”

15 aprile 2024 | 09:02
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Erika Alessandrini, unica donna dell’opposizione in consiglio regionale: “In politica per slancio e per passione”

Erika Alessandrini dei Cinque Stelle è l’unica donna tra i rappresentanti dell’opposizione eletti in Consiglio regionale: nell’intervista, si racconta a tutto tondo al Capoluogo

Erika Alessandrini, Movimento Cinque Stelle, è l’unica donna dell’opposizione nel Consiglio regionale abruzzese. E’ stata eletta in quota della minoranza come segretaria dell’Ufficio di Presidenza. Ha 44 anni, è ingegnere urbanista, “una professione che svolgo e che continuerò a svolgere, non ho mai vissuto di politica e non ho intenzione di smettere nei prossimi cinque anni”, dice al capoluogo.it.

Erika Alessandrini viene da dieci anni di opposizione in Consiglio comunale a Pescara. E’ stata eletta la prima volta nel 2014 quando la candidata sindaca dei Cinque Stelle era Enrica Sabatini. Nel 2019 Alessandrini ha corso da prima cittadina ottenendo circa il 13 per cento delle preferenze. Si è appena dimessa dal ruolo di consigliere comunale: “Anche se sarebbe stato possibile mantenere i due ruoli, e sebbene manchino solo due mesi alla fine della legislatura in Comune, non mi sarei sentita a mio agio”.
La prima elezione in Comune è stata inaspettata: “Mi candidai perché c’era la necessità di fare fronte alle quote rosa, ma senza velleità. Fui in lista la prima con 400 voti, e da allora la politica è diventata parte della mia vita”. L’impegno di Alessandrini ha vissuto diverse fasi, coincidenti con quelle che ha attraversato il Movimento Cinque Stelle: “Fino al 2019 facemmo un’opposizione durissima al Partito Democratico, che stava in maggioranza, ma dopo ci siamo trovati assieme tra i banchi della minoranza. Pian piano, lavorando dallo stesso lato della barricata, il nostro rapporto si è consolidato e oggi, grazie alle condizioni politiche e statutarie del Movimento che sono cambiate, si è creata la possibilità di un’alleanza”.

consiglio regionale Erika Alessandrini

Nella città adriatica la collaborazione tra Cinque Stelle e Pd, che è sfociata nel sostegno  condiviso alle elezioni di giugno a Carlo Costantini, è nata quindi in Consiglio comunale, così come nel percorso regionale è stata decisiva la collaborazione istituzionale – con l’opposizione a Marco Marsilio in assise – per creare il Patto per l’Abruzzo che ha espresso la candidatura di Luciano D’Amico. Alessandrini sempre protagonista: nel primo caso consigliera comunale di punta, nel secondo da candidata eletta in Regione che però, sottolinea, continuerà a “seguire le vicende di Pescara, a fare parte del gruppo da cui provengo. Non dimentico chi sono”.
“A spingermi all’inizio è stata la voglia di mettermi a disposizione della collettività. C’era rabbia, eravamo parte di un moto di ribellione, interpretato dal Movimento, per riuscire ad avere voce in capitolo. Il sentimento non è mai cambiato”. Sono sopraggiunte poi nuove consapevolezze: “Le istituzioni sono una palestra personale e collettiva enorme, un allenamento alla comprensione di certi meccanismi e procedure che da cittadino, magari, si ignorano. Noi in Comune a Pescara siamo entrati con il proposito di raccontare sempre la verità e così è stato in campagna elettorale, quando ero candidata sindaca: ci basiamo sempre e solo su quello che si può fare. Altri non adottano questo approccio: ricordo che Carlo Masciprometteva tagli di tasse quando questa possibilità era preclusa per lo stato di predissesto, oggi Pettinari (candidato a sindaco ex Cinque Stelle, ndr) promette contributi agli affitti degli esercizi commerciali. Ma sono privati, non si può fare”.
La coerenza che Erika Alessandrini garantisce anche per il suo impegno in Consiglio regionale: “Intendo continuare a essere quella che sono sempre stata. Cambia la mia rappresentanza ma la vivrò con lo stesso senso di partecipazione e di ascolto dei territori di sempre”. Sul piano politico, sul Patto per l’Abruzzo, la stretta collaborazione tra le forze oggi all’opposizione, crede fino in fondo: “Ognuno di noi è legato al proprio partito di appartenenza ma siccome abbiamo creduto in un progetto comune è importante portarlo avanti, non ci si può fermare al momento elettorale. Il progetto sarà credibile se dimostreremo che è fondato su principi e valori che dobbiamo mettere in atto”.