Viaggio di nozze con truffa, condannata titolare di agenzia viaggi aquilana

15 aprile 2024 | 10:45
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Viaggio di nozze con truffa, condannata titolare di agenzia viaggi aquilana

Viaggio di nozze con truffa. Due sposi avevano prenotato in agenzia un viaggio in America, ma qualcosa è andato storto. 59enne condannata

L’AQUILA – Da un viaggio di nozze ad un incubo. Una coppia doveva recarsi in Messico e negli Stati Uniti dopo il matrimonio, ma ha scoperto di essere stata vittima di una truffa da parte dell’agenzia di viaggi. Condannata la titolare Erina Panepucci.

Si erano rivolti ad un’agenzia viaggi per programmare e organizzare il loro viaggio di nozze, ma sono finiti per essere vittime di una truffa.
Il Tribunale penale dell’Aquila ha condannato a9 mesi di reclusione (pena sospesa)Erina Panepucci, 59enne, con l’accusa di truffa. La notizia viene riportata dal Messaggero oggi in edicola.
15mila euro come risarcimento danni morali, oltre al pagamento delle spese legali per ulteriori 3.500 euro: questo l’esito della causa dopo la sentenza del giudice. La coppia è stata difesa dall’avvocato del Foro dell’Aquila Luca Ercole.
Secondo l’accusa Erina Panepucci – all’epoca dei fatti addetta dell’agenzia “L’Arcobaleno nei tuoi sogni Sas” con sede in Corso Federico II – aveva venduto alla coppia un pacchetto vacanze per un viaggio negli Stati Uniti, con tour nello Yucatan e in Messico, dal costo di 7.700 euro, da pagare in due tranche. Come ricostruisce Il Messaggero, nel momento in cui i due sposi si recano in agenzia per ritirare i documenti in vista della partenza vengono informati dall’imputata dell’impossibilità di dare seguito alle richieste. Da qui è partita l’azione civile per chiedere la restituzione dei soldi e i danni conseguiti (stimata in 10mila euro), chiusa con una mediazione. Tuttavia, l’accordo non è stato rispettato.

La coppia, che aveva ricevuto dalla donna un rimborso attraverso un assegno del valore di 7.700 euro, ha scoperto che quell’assegno era stato emesso su un conto corrente estinto da più di due anni. A questo punto è scattata la denuncia per truffa.
Ora il Tribunale ha condannato la 59enne per danni morali, poiché civilmente la somma era stata già stabilita in 10mila euro.

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