Scuola Castelvecchio Subequo, nessuna pluriclasse

17 aprile 2024 | 11:50
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Scuola Castelvecchio Subequo, nessuna pluriclasse

Scuola, scongiurato l’accorpamento di classi a Castelvecchio Subequo e Caramanico. L’annuncio dell’assessore Santangelo

Scuola, scongiurato l’accorpamento di classi a Castelvecchio Subequo e Caramanico.

“Ringrazio il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Massimiliano Nardocci per la sensibilità e l’apertura al dialogo dimostrate nell’affrontare la questione relativa alle scuole secondarie di primo ciclo nei comuni di Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo. Possiamo annunciare che non ci sarà l’accorpamento delle classi per l’anno scolastico 2024-2025 nei due comuni montani, una deroga del tutto eccezionale che si lega strettamente alle politiche a tutela delle aree interne, soprattutto in virtù dei dati relativi alle iscrizioni alle scuole materne che lasciano intendere la necessità di adottare misure adeguate per contrastare lo spopolamento. L’Ufficio scolastico regionale e l’assessorato regionale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica rinnovano quindi la collaborazione per rispondere alle esigenze delle famiglie del territorio”. Queste le parole dell’assessore regionale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Roberto Santangelo.

Il Capoluogo ha seguito in queste settimane la mobilitazione in Valle Subequana a difesa della scuola. Dopo le iniziative messe in campo contro l’eventuale formazione della pluriclasse che, da settembre prossimo, avrebbe accorpato prima e terza media del plesso del centro subequano, i genitori hanno costituito il Comitato spontaneo “Siamo parte del mondo”.
Un organo per promuovere e mettere in campo tutte le iniziative da attuare per rivendicare il diritto degli alunni delle aree interne ad avere un’istruzione adeguata, così come sancito dalla Costituzione, senza distinzione del territorio di appartenenza e dei numeri. Non solo, poiché il comitato mira anche a chiedere alla politica regionale e nazionale una revisione immediata della normativa vigente, per una politica congiunta sulle aree interne che metta in primo piano la scuola, strumento fondamentale contro lo spopolamento e la fragilità culturale e sociale dei territori montani. “Non siamo un mondo a parte, ma parte del mondo”è la slogan della mobilitazione che, prendendo spunto dal film di Riccardo Milani,fotografa la situazione che sta vivendo la piccola comunità subequana, così come altre piccole comunità dell’Appennino abruzzese e non, condannate dai numeri a chiudere scuole e sopprimere classi. Al fine di diffondere al meglio la propria voce e le proprie iniziative, il Comitato ha aperto anche una pagina Facebook (Comitato spontaneo genitori “Siamo parte del mondo”) e a breve lancerà una petizione on line per salvare le scuole nelle aree interne e modificare la legislazione vigente con deroghe specifiche per la montagna.