Cultura

Tutti i Santi giorni, 17 aprile: si ricorda San Roberto di Molesme

San Roberto di Molesme per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 17 aprile.

San Roberto di Molesme per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 17 aprile.

Il 17 aprile si ricorda San Roberto di Molesme. Fonte principale per ricostruire la figura di San Roberto di Molesme è la Vita di Roberto, pubblicata nel XIII secolo all’interno dell’Exordium Cistercii. Si legge dal testo che San Roberto nacque intorno all’anno 1028, nella contea di Champagne, dai nobili Teodorico ed Ermengarda. Come avviene spesso nelle ricostruzioni agiografiche, sin da prima della nascita la sua esistenza fu legata al misticismo: la madre incinta ebbe una visione in cui la Vergine le apparve con un anello d’oro in mano, predicendole che il nascituro l’avrebbe sposata con quell’anello. All’età di quindici anni, dopo essersi formato negli studi letterari e teologici, Roberto indossò l’abito benedettino nel monastero di Moutier-la-Celle, nei pressi di Troyes, e qualche tempo dopo, i monaci di Saint-Michel-de-Tonnerre, nel territorio della diocesi di Langres, lo elessero loro abate, tanto era nota la sua abilità nell’arte del governo. Nel nuovo ambiente, il Santo operò per riportare i monaci alla piena osservanza della Regola, scontrandosi però con l’irrigidimento e l’ostinazione di molti suoi sottoposti. Fu così che nel 1075, stanco degli eccessi dei monaci cluniacensi del suo monastero, con l’intenzione di tornare ad una vita ascetica eremitica che gli permettesse di seguire la Regola di San Benedetto da Norcia, lasciò quel luogo e fondò il monastero di Molesme, su un terreno donato da Ugo,  Signore di Maligny. Ma ancora una volta la ricerca di una vita più ortodossa lo spinse, nel 1097, a trasferirsi insieme ad altri 21 fratelli, a sud di Digione, in un luogo boscoso chiamato Citeaux, di proprietà del visconte di Beaune, dove due suoi seguaci, Alberico e Stefano Harding, avevano costruito un piccolo oratorio dedicato alla Vergine. Il monastero di Citeaux, origine dell’ordine cistercense, fu fondato ufficialmente il 21 marzo 1098. La nuova comunità perseguì l’obiettivo di creare un convento lontano dalle pretese umane e materiali, in cui crescere spiritualmente seguendo la Regola benedettina e in breve divenne il motore di quella che è passata alla storia come la Riforma cistercense. Tuttavia, nel 1099, i monaci di Molesme, temendo che il monastero di Citeaux avrebbe sottratto loro numerosi confratelli per il prestigio di San Roberto, chiesero al vescovo di Langres il ritorno del prelato, che per obbedienza fu costretto ad accettare. Così San Roberto fu costretto ad abbandonare la sua seconda fondazione e tornare a governare come abate il monastero di Molesme, dove morì il 21 marzo 1111; Sant’Alberico gli successe nella carica di abate, ottenendo durante il suo mandato la conferma dell’Ordine da parte del nuovo pontefice Pasquale II. Riconoscendo i numerosi miracoli avvenuti sulla tomba di Roberto, nel 1222 papa Onorio III lo canonizzò iscrivendolo nell’albo dei santi ed ancora oggi compare la sua memoria sul Martyrologium Romanum in data 17 aprile.

San Roberto di Molesme

Dal punto di vista iconografico San Roberto di Molesme può essere raffigurato isolatamente oppure insieme ad altri padri cistercensi, come sant’Alberico, Santo Stefano Harding, San Bernardo di Chiaravalle o San Benedetto da Norcia, autore della regola benedettina. Gli attributi con cui viene rappresentato sono il pastorale dell’abbazia, per essere stato abate di diversi monasteri; l’abito di colore marrone o bianco; un libro rosso o altro colore, a ricordo della Regola di San Benedetto che egli desiderava osservare rigorosamente; un giglio bianco, come simbolo della sua santità, purezza di spirito e legame con la Vergine Maria, e i modelli di una o due abbazie da lui fondate: Molesmes e Citeaux. Di rado, può essere ritratto con un anello, in allusione al suo fidanzamento mistico con la Vergine.

San Roberto di Molesme
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