Le nuove stanze della poesia

Le nuove stanze della poesia, Marechiare di Francesco Paolo Tosti

"Marechiare": la canzone su versi di Salvatore di Giacomo e musica di Francesco Paolo Tosti. Ne parliamo nell'appuntamento con la rubrica a cura di Valter Marcone.

In questa rubrica ho parlato nelle puntate precedenti del valore di alcune composizioni in dialetto .Versi a volte accompagnati da melodie che hanno reso immortali i temi affrontati nelle composizioni. Argomenti d’amore, di morte , canti del lavoro, di guerra, e tanti altri temi appunto che la vita quotidiana mette sulla “nostra strada” e che diventano emozioni e sentimenti che i versi “cantano”.

Francesco Paolo Tosti, (Ortona 1846 – Roma1916) è autore di liriche da camera che lo resero celebre alla pari della sua attività di insegnante di canto della principessa Margherita di Savoia oltre che protagonista di salotti artistici del tempo . Formò sodalizi con grandi poeti come Gabriele D’Annunzio e Salvatore Di Giacomo. Ai versi di questi poeti Tosti dette una veste armoniosa con la sue note che disegnano un mondo arcano, diverso, antico e allo stesso tempo modernissimo perchè inventore della canzone quella che deriva dai lieder tedeschi tanto da poter accostare il binomio D’Annunzio-Tosti con quello di Franz Schubert – Goethe .

Marechiare, 1886, di Francesco Paolo Tosti su testo di Salvatore Di Giacomo in realtà significa mare calmo, placido. I versi furono scritti dal poeta in completa astrazione dal luogo. Seduto al tavolino di un caffè Di Giacomo sentì nascere quei versi immaginifici pensando solo al nome “Marechiaro” . Versi che colpirono Tosti che non potè fare a meno di musicarli .Nacque così una serenata per il mare la cui melodia ,secondo la leggenda, fu suggerita allo stesso Tosti dal motivo che suonava con il flauto forse un posteggiatore, comunque uno sconosciuto. Insomma un incontro fortunato per la notorietà che la canzone ha avuto negli anni fino ad arrivare a noi con tutto il suo fascino. Un fascino che racconta l’impeto visionario con il quale il poeta la scrisse. Di Giacomo non aveva mai visto quel luogo se non nella sua fantasia. Anni dopo si recò a Marechiaro e sorprendentemente la trovò simile a come l’aveva immaginata.

Marechiare è stata cantata da molti interpreti tra cui Enrico Caruso, i Tre Tenori, Andrea Bocelli, Katia Ricciarelli, Lina Sastri.

Quanno spónta la luna a Marechiare
Pure li pisce nce fanno a ll’ammore
Se revòtano ll’onne de lu mare
Pe’ la priézza cágnano culore
Quanno spónta la luna a Marechiare
A Marechiare ce sta na fenesta
La passiona mia nce tuzzuléa
Nu garofano addora ‘int ‘a na testa
Passa ll’acqua pe’ sotto e murmuléa
A Marechiare nce sta na fenesta
A Marechiare, a Marechiare nce sta na fenesta
Chi dice ca li stelle só lucente
Nun sape st’uocchie ca tu tiene ‘nfronte
Sti ddoje stelle li ssaccio i’ sulamente
Dint’ a lu core ne tengo li ppónte
Chi dice ca li stelle só lucente
Scétate, Carulí, ca ll’aria è doce
Quanno maje tantu tiempo aggi’ aspettato
P’accumpagná li suone cu la voce
Stasera na chitarra aggi’ purtato
Scétate, Carulí, ca ll’aria è doce
Scétate, ah scétate, scétate Carulí, ca ll’aria è doce
Quando spunta la luna a Marechiaro,
Anche i pesci ci fanno all’amore.
Si rivoltano le onde del mare,
Per l’allegria cambiano colore.
Quando spunta la luna a Marechiaro.
A Marechiaro c’è una finestra,
La mia passione ci bussa.
Un garofano odora in un vaso,
Sotto passa l’acqua e mormora.
A Marechiaro c’è una finestra.
Chi dice che le stelle sono lucenti,
Non conosce gli occhi che tu hai.
Queste due stelle le conosco solo io,
Nel cuore ne ho le punte.
Chi dice che le stelle sono lucenti?
Svegliati, Carolina, l’aria è dolce!
Quando mai ho aspettato tanto tempo?
Per accompagnare i suoni con la voce
Stasera ho portato una chitarra.
Svegliati, Carolina, l’aria è dolce!

C’è davvero una fenestrella a Marechiaro e da quella fenestrella si affaccia oggi un ciuffo di gerani parigini , ieri si affacciava Carolina. Una canzone dunque dedicata a tutte le Caroline che si affacciano alle finestre per incontrare lo sguardo dei loro amanti che ancora oggi con la chitarra e un poco di voce continuano a chiedere a Carolina di svegliarsi e di affacciarsi perchè ?Perchè quello è come il segreto di Pulcinella ,perchè “ll’aria è doce “ .

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