Superbonus, quando la pezza è peggiore del buco: emendamento per spalmare gli sconti in dieci anni

26 aprile 2024 | 13:08
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Superbonus, quando la pezza è peggiore del buco: emendamento per spalmare gli sconti in dieci anni

Presentati 355 emendamenti al decreto sul Superbonus, tra cui quello per spalmare gli sconti in 10 anni.

Presentati 355 emendamenti al decreto sul Superbonus, ma si rischia di aggravare disagi a cittadini e imprese. Intanto il presidente di commissione in Senato avverte: “A votazione solo quelli con copertura finanziaria”.

“Si possono presentare tutte le proposte del mondo, basta che abbiano copertura finanziaria. Non metterò a votazione niente che non ne abbia”, così il presidente Garavaglia (Lega) ha “gelato” le aspettative dei componenti della Commissione Finanze del Senato alla chiusura dei termini per la presentazione degli emendamenti al famigerato decreto sul Superbonus che ha gettato nel caos e nel panico cittadini e imprese. D’altra parte, molti dei correttivi presentati, sembrano addirittura peggiorativi, a partire dalla proposta di “diluire” in 10 anni gli sconti fiscali ottenuti con il superbonus, invece che negli attuali 4 anni. Un carico finanziario insostenibile per le imprese, a tutto vantaggio degli istituti di credito. Insomma, invece di correggere il tiro, si continua a caricare tutto sulle spalle del mondo produttivo e dei cittadini che non vedono più limite al caos.
Tra gli altri emendamenti, quello sui controlli, per i quali verrebbero coinvolti i Comuni per quelli già completati.
Nel frattempo c’è chi pensa di “allargare” il perimetro delle aree terremotate per accedere alle deroghe previste per Abruzzo, Lazio, Umbria e Abruzzo.
Dal 2 maggio dovrebbe partire l’esame nel merito e in quella successiva si dovrebbe già capire quali degli emendamenti presentati, più di 350, saranno presi in considerazione. Secondo una prima stima che tiene conto dell’avvertimento del presidente Garavaglia, solo un decimo dovrebbe essere preso in considerazione. D’altra parte se gli emendamenti vacillano tra assurde proposte tipo ampliare territori “terremotati” o raddoppiare i tempi relativi agli sconti fiscali, le speranze di operatori del settore e cittadini non hanno grosso margine di trovare risposte, con le imprese che si troveranno a pagare le indecisioni e la confusione generate da una politica che sul tema ha continuamente fatto passi falsi, anche quando tenta di correttivi.

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