Spopolamento aree interne, nel 2041 Sulmona avrà 16mila abitanti

29 aprile 2024 | 13:17
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Spopolamento aree interne, nel 2041 Sulmona avrà 16mila abitanti

I dati Istat sullo spopolamento elaborati da Aldo Ronci, nel 2041 Sulmona avrà solo 16mila abitanti. Si torna al 1875.

I dati Istat sullo spopolamento elaborati da Aldo Ronci, nel 2041 Sulmona avrà solo 16mila abitanti. Si torna al 1875.

L’Istat ha effettuato le previsioni sull’evoluzione della popolazione dei comuni italiani con più di 5.000 abitanti fino al 2041. Aldo Ronci ha elaborato i dati Istat e in una nota a firma di Angelone Luciano, Avallone Franco, Colaiacovo Vincenzo, D’Addamio Gianna, Di Fonzo Rino, Evangelista Giuseppe, Figorilli Angelo, Gravina Gabriele, Guerra Mariachiara, La Civita Franco, Politi Fabrizio, Ruscitti Giovanni, Sciuba Lando, Tempesti Maurizio, Tirabassi Luca, si sottolinea la preoccupazione per  le previsioni sullo spopolamento a Sulmona: “La dinamica demografica e gli indici analizzati nel report dovrebbero allarmare i responsabili della cosa pubblica a qualsiasi livello e i cittadini. Preoccupante, invece, il silenzio in proposito, a più di un mese dalla diffusione dei dati Istat. L’argomento è di tale gravità che dovrebbe essere al centro di un sistema di interventi che si sviluppino lungo il corso dei prossimi decenni. Il 31/12/2041 Sulmona avrà appena 16mila abitanti. Tra il 31.12.22 e il 31.12.41 (in 19 anni) decrescerà del 24,47% con un’intensità pari a 5 volte quella dell’Italia (4,83%) e 3 volte quella dell’Abruzzo (8,33);  perderà ¼ della popolazione che si attesterà sui 16.744 abitanti e tornerà ad avere gli stessi abitanti di un secolo e mezzo fa (intorno al 1875);  si classificherà ultima nella graduatoria regionale dei comuni con più di 15.000 abitanti. La vistosa e allarmante decrescita è caratterizzata da: un altissimo indice di dipendenza strutturale espresso dal rapporto tra la popolazione inattiva e quella attiva. Sulmona arriverà ad avere un numero di abitanti inattivi pari al doppio di quelli attivi, ciò che rappresenta un carico sociale ed economico molto pesante e deve far riflettere sui gravissimi risvolti che esso avrà sulla comunità peligna; da una quota di invecchiamento molto elevata che sarà pari al 43% che costituirà un fardello rilevante che peserà sulla collettività. da una fortissima flessione dei giovani in età di obbligo scolastico che registrerà una decrescita del 42,99% e sarà di intensità doppia rispetto a quella italiana che annoterà un decremento del 21,49%. Tale fortissima flessione comporterà quasi il dimezzamento del numero di classi e di insegnanti”.
“La flessione pesantissima della popolazione di Sulmona – prosegue la nota – determinerà, di conseguenza, una poderosa diminuzione delle quantità e della qualità dei servizi: sanità, istruzione. trasporti, giustizia, uffici amministrativi, uffici finanziari, banche, forze dell’ordine e, peraltro, si verificherà anche un acuirsi della svalutazione del patrimonio edilizio e un incremento del numero di immobili sfitti”.
Quindi la conclusione: “No alla rassegnazione ma si alla mobilitazione per due obiettivi prioritari di carattere regionale: incremento dell’occupazione; sviluppo e riequilibrio dei territori regionali in particolare di quello peligno che è quello che soffre più di tutti”.

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