Sant’Atanasio, patrono di Scanzano dei Marsi, per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 2 maggio.
Il 2 maggio si ricorda Sant’Atanasio. Sant’Atanasio il Grande nacque ad Alessandria d’Egitto sul finire del III secolo: erano gli anni in cui si stavano spegnendo le grandi persecuzioni contro i cristiani da parte dell’Impero Romano, subito prima dell’adozione del cristianesimo come religione ufficiale. Nella città egiziana, oltre la corrente tradizionale, erano presenti anche numerose sette considerate eretiche, come gli gnostici, i nestoriani e chiaramente ancora i pagani, soprattutto devoti del dio Serapide. Ancora diacono accompagnò il vescovo Alessandro al Concilio di Nicea del 325, voluto dall’imperatore Costantino I per dirimere la questione sollevata dalla predicazione di Ario circa la natura di Cristo. Nell’ambito della definizione del dogma della Trinità, nel Concilio si affermò l’uguaglianza del Verbo e del Padre, la loro consustanzialità: il Verbo è “generato” e non “creato”, in antitesi al pensiero ariano che predicava invece la creazione del Verbo da Dio e di conseguenza la negazione della divinità del Cristo.
Sant’Atanasio, nominato vescovo nel 328, fu strenuo difensore di questo principio e proprio a causa di questa convinzione fu costretto ad almeno cinque esili. Inoltre, fu vittima di intrighi di ogni genere tanto che viene anche ricordato come Athanasius contra mundum (“Atanasio contro il mondo”), per l’incrollabile fedeltà ai suoi valori, nonostante le calunnie. Fu solo sotto Giuliano l’Apostata che poté tornare in città: infatti l’imperatore con un editto del 361, permise a tutti i Vescovi cristiani di fede non ariana di rientrare dall’esilio e così avvenne anche per Atanasio, che aveva trovato rifugio nel deserto presso i monaci anacoreti. L’anno seguente convocò proprio ad Alessandria un Concilio d’Oriente con cui si metteva fine a tutte le dispute dogmatiche, ribadendo i dogmi niceni. Si spense il 2 maggio del 373: fu dapprima sepolto nella sua città, ma le spoglie vennero poi trafugate e condotte durante il Medioevo a Venezia. Nel maggio del 1973 il Patriarca copto alessandrino, papa Shenouda III ottenne da papa Paolo VI la traslazione della salma presso la cattedrale di San Marco al Cairo in Egitto. Alcune reliquie si conservano ancora a Venezia, nella chiesa di San Zaccaria. È uno dei quattro Padri della Chiesa d’Oriente che portano il titolo di “Grande” insieme ad Antonio Abate, a Basilio ed a Fozio di Costantinopoli. La Chiesa cattolica lo annovera tra i 36 dottori della Chiesa. Dal punto di vista iconografico è rappresentato con indosso un pallio di tipo orientale, e come attributo regge un libro; talvolta sotto i suoi piedi è presente un uomo, a rimarcare come Sant’Atanasio schiacciò e sconfisse l’eresia ariana. Tra i suoi numerosi scritti è da ricordare la prima biografia di Sant’Antonio abate, ancora oggi testo di riferimento per ricostruire la figura del monaco.
È patrono di Scanzano dei Marsi. I festeggiamenti in suo onore, che ricorrono il 2 maggio, prevedono Vespri, santa Messa e processione, durante la quale la statua del Santo viene accompagnata per le vie del paese.