Cultura

Tutti i Santi giorni, 6 maggio: si ricorda San Pietro Nolasco

San Pietro Nolasco per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 6 maggio.

San Pietro Nolasco per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 6 maggio.

Il 6 maggio ricorre la memoria di San Pietro Nolasco. Pietro Nolasco nacque in Linguadoca a Mas-Saintes-Puelles, tra il 1180 e il 1189, da nobile famiglia, forse figlio del cavaliere normanno Henri de Nolasque. Sin da giovane si distinse per la sua fede, praticando numerose opere di elemosina e carità: distribuì tutti i suoi averi ai poveri, fece voto di verginità e per evitare contatti con gli Albigesi, si trasferì a Barcellona. In quell’epoca la Penisola iberica era per buona parte sotto il dominio musulmano e spesso i cristiani venivano catturati e condotti in schiavitù nei Paesi arabi, per lavorare presso i notabili del posto. Dopo aver riscattato con il proprio patrimonio molti schiavi cristiani, San Pietro Nolasco nel 1218 decise di fondare un ordine religioso simile a quello voluto alcuni decenni prima da San Giovanni de Matha e San Felice di Valois, il cui obiettivo principale fu la redenzione dei cristiani deportati, spesso costretti a rinunciare al proprio credo. Col consenso del vescovo di Barcellona, il Santo formò una confraternita che, sotto la guida del domenicano san Raimondo di Peñafort e l’aiuto economico del re d’Aragona Giacomo I, si consolidò ricevendo nel 1228 l’approvazione orale di papa Onorio III. Il vescovo nella cattedrale di Barcellona vestì Pietro e i suoi dodici compagni dell’abito di lana bianca, in segno di omaggio alla purezza della Vergine Maria, mentre il sovrano donò loro per distintivo lo scudo del suo regno, dando così all’Ordine un carattere militare. L’ospedale di Santa Eulalia, attiguo alla reggia, servì loro come primo convento e come casa di accoglienza degli schiavi riscattati e di assistenza ai poveri e ai malati. L’istituto fu chiamato Ordine di Santa Maria della Mercede e fu solennemente approvato da papa Gregorio IX nell’anno 1235; i membri, che seguirono la Regola di Sant’Agostino, si chiamarono Mercedari e furono incaricati di presidiare i castelli di confine per proteggere la popolazione dalle incursioni degli arabi. San Pietro Nolasco stabilì che tutti i beni e le attività dei religiosi fossero destinate alla liberazione e alla rieducazione morale degli schiavi, finanche alla rinuncia della libertà per sostituirsi a coloro che correvano pericolo di perdere la fede. La tradizione agiografica narra che nel 1245, durante un viaggio ad Algeri, avendo esaurito il denaro per riacquistare gli schiavi, il Santo si offrì come ostaggio e, tardando ad arrivare il prezzo del suo riscatto, fu frustato a sangue dai musulmani, caricato su una barca danneggiata e abbandonato in mare. Per intervento soprannaturale riuscì a raggiungere sano e salvo la Spagna. Tuttavia, debilitato anche a causa dei molti viaggi intrapresi attraverso tutta la Spagna e il sud della Francia, San Pietro Nolasco si ammalò di malaria nel 1249 a Barcellona e morì il 13 maggio di quello stesso anno. Fu sepolto nella chiesa del convento ma le sue spoglie non furono più trovate. Il suo culto, estesosi rapidamente insieme all’Ordine Mercedario, fu confermato da papa Urbano VIII con regolare processo dalla Congregazione dei Riti nel 1628 e successivamente esteso a tutta la Chiesa nel 1664.

La figura di San Pietro Nolasco, anche dal punto di vista iconografico, è legata alla devozione a Nostra Signora della Mercede. La leggenda narra che il 1º agosto del 1218 il fondatore dei Mercedari ebbe una visione della Vergine, che si presentò come la Mercede o Misericordia e lo esortò a fondare il suo Ordine. La Madonna della Mercede è generalmente rappresentata stante, talvolta con il bambino Gesù in braccio, con tunica, scapolare e mantello bianchi, come l’abito dei Mercedari. Spesso reca in mano un piccolo scapolare, su cui spicca il distintivo dell’Ordine o anche le catene o i ceppi dei prigionieri liberati, come rimando all’attività di redenzione degli schiavi dei Frati di San Pietro Nolasco. I medesimi attributi ricorrono nelle immagini che raffigurano il Santo.

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