Lavorando con Alberto Manzi, all’Istituto comprensivo di San Demetrio una giornata formativa in ricordo del maestro
8 maggio 2024 | 11:41

Alberto Manzi, sabato 11 maggio l’Istituto Comprensivo Cesira Fiori San Demetrio-Rocca di Mezzo promuove una giornata formativa dedicata al maestro
A cento anni dalla nascita del maestro Alberto Manzi l’Istituto comprensivo di San Demetrio ne’ Vestini – Rocca di Mezzo promuove una giornata interamente dedicata alla sua figura: incontri e confronti sull’innovazione didattica e sui nuovi significati del fare scuola. L’appuntamento.
Sabato 11 maggio, l’Istituto Comprensivo “Cesira Fiori” San Demetrio – Rocca di Mezzo promuove una “giornata formativa” dedicata alla figura del maestro Alberto Manzi. Un appuntamento importante per tutti coloro che si occupano di scuola e di educazione, che si aggiunge alle tante
manifestazioni che celebreranno, nel corso del 2024, l’opera e la ricerca del maestro, a cento anni dalla sua nascita.
Alberto Manzi è noto al grande pubblico per essere stato, dal 1960 al 1968, curatore e conduttore di un Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta, il celeberrimo “Non è mai troppo tardi” che, attraverso il canale nazionale della televisione, si offrì come strumento di formazione
per i tanti italiani allora ancora esclusi dai percorsi scolastici. Alberto Manzi ha lavorato poi, per decenni, all’innovazione didattica, individuando principi e strategie del “fare scuola” centrati su quella “educazione al pensare” che rappresenta, ancora oggi, la sua sfida educativa più alta e impegnativa.
Profonda traccia del pensiero manziano si ritrova nel dettato delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, cioè nei “programmi” scolastici attualmente in vigore. La giornata vedrà la partecipazione di studiosi che hanno affiancato e coadiuvato il lavoro di Alberto Manzi – tra gli altri la prof. Maria Arcà, nota a livello internazionale per la sua attività di formazione e ricerca nel campo della didattica delle scienze, e il prof. Paolo Mazzoli, fisico, già direttore INVALSI – ma anche di alcuni degli ex allievi, che potranno testimoniare, dal loro punto di vista, il significato e il valore della loro esperienza formativa col maestro. Insegnanti che attualmente sperimentano nelle classi le proposte manziane potranno illustrare e problematizzare il senso della loro didattica, ragionandone con i colleghi di altri ordini di scuola e con i giovani docenti.
All’intento formativo il D.S. Antonio Lattanzi ha voluto affiancare la celebrazione dell’idea di scuola che Manzi ha incarnato con le sue ricerche e le sue opere, attraverso l’intitolazione al pedagogista dell’Aula Polifunzionale d’Istituto, frutto di una importante donazione post-sisma da parte della Barilla e oggi, finalmente, pienamente fruibile. La proposta di intitolazione, accolta con piena condivisione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, è stata caldeggiata dal sindaco di San Demetrio,Antonio Di Bartolomeo, e dall’amministrazione comunale, che hanno supportato economicamente e logisticamente l’iniziativa.

La giornata si aprirà, quindi, con la cerimonia di intitolazione dell’Aula Polifunzionale “Alberto Manzi”, alla presenza delle autorità – sono attesi, tra gli altri, Roberto Santangelo, assessore regionale all’Istruzione, Massimiliano Nardocci, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale e Alessandro
Vaccarelli, docente UnivAQ – degli organizzatori e dei corsisti, per poi articolarsi in vari momenti di libero confronto tra esperti, allievi, insegnanti, contrappuntati da video e documentazioni inedite del maestro, che fungeranno da stimolo alla discussione e ai lavori di gruppo.
Il modello di scuola che Manzi ha fondato (pur non avendo mai istituito un “metodo”), un modello fatto di rispetto e conoscenza profonda del pensiero degli adulti e dei bambini, fatto di una scuola aperta al mondo e alla sua straordinaria e affascinante complessità, torna così al centro di un dibattito che vuole riscoprirne l’attualità e aprire, nel suo solco, nuove strade e nuovi significati al “fare scuola”.
Il modello di scuola che Manzi ha fondato (pur non avendo mai istituito un “metodo”), un modello fatto di rispetto e conoscenza profonda del pensiero degli adulti e dei bambini, fatto di una scuola aperta al mondo e alla sua straordinaria e affascinante complessità, torna così al centro di un dibattito che vuole riscoprirne l’attualità e aprire, nel suo solco, nuove strade e nuovi significati al “fare scuola”.