Sandro Mariani presidente della Commissione di Vigilanza: “Subito controllo sul disavanzo della sanità”

8 maggio 2024 | 07:28
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Sandro Mariani presidente della Commissione di Vigilanza: “Subito controllo sul disavanzo della sanità”

Sandro Mariani presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale abruzzese: fari puntati su sanità e mafia dei pascoli.

Sandro Mariani è il nuovo presidente della Commissione di vigilanza del Consiglio regionale abruzzese. Classe 1982, originario di Campli, eletto con il Partito Democratico, è al terzo mandato da consigliere. E’ stato anche, tra l’altro, assessore nel suo Comune e consigliere di amministrazione dell’Università di Teramo.

La Commissione di vigilanza è l’unica tra le permanenti in cui il presidente è scelto dalle opposizioni. Si occupa, dice lo Statuto, del controllo della “realizzazione del programma e sull’attività dell’Esecutivo” e valuta “gli atti normativi e di alta programmazione”. Se il presidente doveva essere scelto cominciando dal criterio della combattività, la scelta di Mariani è probabilmente la migliore. “Mi occuperò di raccogliere istanze e allo stesso tempo mi farò promotore delle questioni che stanno a cuore agli abruzzesi” dice al Capoluogo. In cima alla lista la sanità, prima voce del bilancio della Regione. Iniziative di rilievo sono già state assunte: “Ho già chiesto all’assessore Verì di venire a riferire in Commissione Salute. Faremo un’azione di accertamento sul disavanzo: se fosse superiore a 50  milioni – e mi risulta che potrebbe aggirarsi attorno ai 120 – l’ente risulterebbe paralizzato, e rischierebbe seriamente un commissariamento”.
Il neopresidente promette poi di occuparsi in modo prioritario del comparto dell’agricoltura: “Meriterà particolare attenzione il fenomeno della mafia dei pascoli, di cui in Regione si è finora discusso poco. Dovremo capire come intervenire direttamente, anche ascoltando gli allevatori e le categorie”.
Mariani garantisce anche un “controllo puntuale sull’attività di enti e aziende e società partecipate regionali. Faremo in generale leva su una possibilità che è stata utilizzata poco negli ultimi anni, ovvero quella di chiedere ogni sei mesi una relazione sulle attività della Regione”.

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