Santa Gemma a Goriano Sicoli, il pane e la gioia del donare

10 maggio 2024 | 22:25
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Santa Gemma a Goriano Sicoli, il pane e la gioia del donare

Goriano Sicoli in festa per Santa Gemma: una tradizione fatta di devozione, accoglienza, dono e condivisione del pane.

La casa di Santa Gemma a Goriano Sicoli in questi giorni è un via vai, continuo, di persone: la grandissima maggioranza è composta da donne.

Chi pulisce, chi porta uova, chi offerte, chi compra il ciambellone fatto dalle donne gorianesi o i biscotti per sostenere il Comitato che, per festeggiare la Santa nel 2024, ha iniziato a lavorare già dal giugno scorso. Non si può rifiutare di prendere qualcosa, che sia un caffè o un dolce, perché qui l’accoglienza e il dono sono di casa e, appena varchi la soglia di quella che fu l’abitazione della giovane Gemma Spera, santa patrona di  Goriano, entri in un’altra dimensione. Il fuoco acceso, le donne al lavoro e pronte ad accogliere chiunque arrivi, il verde – colore della Santa – che domina tutto intorno con i fiocchi.

Santa gemma Goriano sicoliSanta gemma Goriano sicoli

Nel fondaco, il pane cotto nei dieci giorni precedenti la festa e che è un altro segno, tangibile, della devozione del paese alla sua Santa. Fuori, si sentono le campanelle: annunciano la “cerca”, ovvero che si sta andando in giro per raccogliere offerte in denaro o uova.

Santa gemma Goriano sicoli

È una comunità intera quella che si mette all’opera, nessuno escluso, per onorare il passaggio su questa terra Subequana di Santa Gemma Spera, nativa di San Sebastiano dei Marsi. La giovane “già da bambina si trasferì a Goriano Sicoli con i genitori, dando subito prova di quella che sarebbe stata la sua santità da grande,” si legge sugli atti della Diocesi di Avezzano.

“Tentata dalle minacce e dalle promesse di un nobile prepotente, la fanciulla conservò con decisione la sua illibatezza. Per combattere le insidie del demonio, si rinchiuse in una cella solitaria, dove, rinunciando a tutte le umane illusioni, ascoltava ininterrottamente la voce dello Sposo celeste. Morì l’11 maggio 1426 e fu sepolta nella stessa cella che per quarantadue anni le era servita da eremo”

I gorianesi le portavano cibo, e lei lo rifiutava, dando indicazioni per distribuirlo alla popolazione. È da qui che nasce il rito della condivisione, dell’accoglienza e della solidarietà legata a Santa Gemma, che in paese si celebra a partire dall’11 maggio,  giorno dell’incontro. Ogni anno, in questa data, una ragazza di San Sebastiano dei Marsi, indossando un tipico costume che ricorda l’epoca della santa, si reca a Goriano Sicoli con i parenti e un gruppo di fedeli. Viene fatta alloggiare nella casa che la tradizione indica come quella di santa Gemma, ospite di una “comare” di Goriano. Dopo otto giorni, la comare di Goriano si reca a San Sebastiano, dove le viene ricambiata l’ospitalità.

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Ogni anno viene nominata una procuratrice: colei che, insieme a un gruppo di persone fidate, organizza le celebrazioni legate a Santa Gemma. Già in primavera si iniziano a raccogliere materie prime nel circondario – o offerte in denaro – per dare vita a prodotti la cui vendita servirà a sostenere le attività dell’anno successivo: “Prima si esce per raccogliere il latte, a primavera: ci si fa il formaggio che poi viene venduto. Poi il grano, per il pane. Ad agosto la cerca procede con le uova, in autunno con il mosto e, infine, con l’olio dai frantoi. Ognuno dà quel che può, con semplicità”. A raccontarmelo è Agata, procuratrice attuale. Con lei, a ricordare come le tradizioni siano tuttora in vigore, con pochissimi cambiamenti dovuti alla modernità, c’è Adele, procuratrice in ben tre edizioni, fra le quali quella del 2023.

Santa gemma Goriano sicoli
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Il pane di Santa Gemma a Goriano Sicoli

Da giorni sono in paese pellegrini e cittadini gorianesi sparsi per il mondo che però, nei giorni di Santa Gemma, non possono mancare. Tra l’11 e il 13 maggio hanno luogo dei rituali talmente complessi e collegati fra loro in precise sequenze logiche da far ritenere agli antropologi che le celebrazioni cristiane in onore della vergine si siano innestate su un più antico rituale propiziatorio della fertilità. “Nove conche di farina nel forno grande, sei in quello a legna. E i filoncini, disposti su una lunga tavola, si portavano in equilibrio sulla testa”, ricorda Adele, riportando alla memoria la tradizione gorianese di non troppi anni fa. Le conche erano le unità di misura – oggi chiaramente ci sono i sacchi di farina – per fare i filoncini che poi andavano cotti, con costanza e perizia, nei due forni del paese.
Ai forni ci arrivavano, fino ai primi anni 90, sulle tavole tenute in bilico sulle teste delle donne di Goriano.
Parliamo di impasti lavorati, impastati da centinaia di mani: tutte femminili.

pane santa gemmapane santa gemma

“Nessun uomo fa il pane di Santa Gemma, è una attività prettamente femminile”. Una catena di montaggio in rosa: ogni gruppetto ha un compito e si procede per tutta la notte a impastare, tirare, dare forma. Prima la messitura, l’aggiunta di lievito, che quest’anno è iniziata la sera del 29 aprile, alle 20: in poche partecipano a questa fase. Alle 2 del mattino arrivano tutte le donne di Goriano che partecipano alla fase dell’impasto e della formazione dei filoncini: “Eravamo una quarantina quest’anno”. Impasto che passa prima dall’arca, poi dalla madia, per arrivare infine a formare i filoni di pane che verranno portati in processione nella giornata dell’11 maggio dalle giovani di Goriano.

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Ogni filone è decorato con le lettere SGV (Santa Gemma Vergine, o anche SG) ed è benedetto. Si va avanti per giorni a impastare e cuocere: dopo il pane vengono i ciambelloni (“400 uova alla volta”), infine i biscotti. Una vera e propria catena di montaggio che termina dopo circa una settimana.

Santa gemma Goriano sicoli

Il pane viene poi collocato nel fondaco, in un ambiente areato: ci sono anche i filoncini più piccoli, con un nastro verde attorno. Saranno quelli che verranno portati in processione dai bambini.

Santa Gemma e l’incontro

Il momento più toccante è quello dell’incontro fra la giovane che rappresenta Santa Gemma, proveniente da San Benedetto dei Marsi, e la comare. Ad andarla a prendere, appena fuori paese, è una delegazione di uomini di Goriano. Poi l’arrivo alla casa di Santa Gemma. “Ogni volta è una emozione, un impatto unico” dice Adele, con gli occhi lucidi. Il primo contatto è quello visivo: la ragazza, preceduta dal quadro di Santa Gemma, porta un cero. La procuratrice lo prende e lo passa all’interno della casa, dove verrà posizionato sopra al letto.

Solo dopo ci sarà l’abbraccio con la giovane. “Lì si scioglie la tensione. Prima hai sempre un po’ di timore: ci sarà feeling? Ma poi tutto si scioglie in un abbraccio e nella commozione generale” Adele vive questo momento, ma più in generale il culto di Santa Gemma, con grande trasporto. “Noi calpestiamo la stessa terra che ha calpestato la Santa. Lei ci ha scelto e per noi onorarla è un dovere. Io so che lei, attraverso questa ragazza, ogni anno torna a Goriano e questo contribuisce a rendere Santa Gemma una parte della nostra vita. Lei è proprio vita, fa parte della famiglia, è quotidianità”.

Santa gemma Goriano sicoli

Alle 15, il pane prodotto in questi giorni viene poi distribuito alla popolazione. A portarlo sono le giovani di Goriano Sicoli, vestite con gli abiti tradizionali. Portano le ceste in testa e, nelle ceste, sono presenti i filoni di pane. Al ritorno della distribuzione, come da tradizione, mangiano tutte insieme insalata e frittata.

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Il 12 maggio, giorno successivo, dopo le celebrazioni religiose c’è la processione per le vie del paese. Il 13, ultimo giorno, riparte la pastorella da Goriano Sicoli per fare ritorno a San Sebastiano in abiti civili.

La gioia del donare e del sapere accogliere

“Lei si è donata a noi e noi, per onorarla, non possiamo che fare la stessa cosa”. Ruota tutto attorno alla gioia del donare e del sapere accogliere questo insieme di riti che caratterizzano le celebrazioni di Santa Gemma. Per questo, anche le bambine, fin dalla tenerissima età, vengono invogliate a partecipare a questi riti: quello del pane, la processione, e gli altri. “La tradizione non può interrompersi ed è nostro dovere coinvolgere le giovani generazioni e passare loro tutto il nostro amore e la nostra dedizione”.

E di giovani donne, a Goriano, ce ne sono tante: pronte, con il sorriso e con tanta generosità, ad onorare e condividere la memoria di Santa Gemma.

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