Quarto di San Pietro, nel laboratorio di sartoria storica la bellezza degli abiti medievali

13 maggio 2024 | 07:29
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Quarto di San Pietro, nel laboratorio di sartoria storica la bellezza degli abiti medievali
Quarto di San Pietro, nel laboratorio di sartoria storica la bellezza degli abiti medievali
Quarto di San Pietro, nel laboratorio di sartoria storica la bellezza degli abiti medievali

Viaggio fra abiti, scarpe e acconciature del medioevo grazie al laboratorio di sartoria storica dell’Associazione Quarto di San Pietro

Nel pomeriggio di sabato, presso il Palazzetto dei Nobili, l’Associazione Quarto di San Pietro ha organizzato un laboratorio di sartoria storica finalizzato ad illustrare quali fossero le caratteristiche dell’abbigliamento medievale, riservando una particolare attenzione al periodo tra il XIII ed il XIV secolo.

Sono intervenuti, per l’associazione Quarto di San Pietro, Beatrice Sabatini, Presidente dell’Associazione, il membro fondatore Annamaria Continenza e lo storico Sandro Zecca. Avvalendosi di supporti visivi, Beatrice Sabatini ha illustrato le caratteristiche degli abiti che gli uomini e le donne medievali indossavano in base alle zone di provenienza, alle rispettive mansioni ed ai periodi in cui si trovavano a vivere. L’intervento ha passato in rassegna i tessuti ed i colori di cui si poteva disporre in un’epoca troppo spesso ritenuta grigia e decadente. Sono state descritte le acconciature più in voga presso le nobildonne e le popolane nonché i gioielli e gli accessori che potevano sfoggiare.

quarto di san pietro, abiti e sartoria

Ne è venuto fuori il ritratto di un medioevo molto più colorato di quanto si pensi, in cui le persone erano attente a seguire le mode del momento ed a valorizzare sé stesse con abiti e gioielli altamente sofisticati. La relatrice ha spiegato quali stoffe fossero in commercio, come venissero cucite e tinte sottolineando come non tutti i colori fossero disponibili. I gusti erano diversi dai canoni attuali: il rosa, ad esempio, era molto usato dagli uomini. Quanto alle acconciature, specialmente in ambito femminile, variavano in base all’età. C’era tuttavia una regola valida sia per gli uomini che per le donne: mai andare in giro con il capo scoperto. Tale obbligo sociale fece sì che nel medioevo si elaborassero copricapi dalle fogge più disparate a dimostrazione che la vanità è una delle caratteristiche umane che non conosce tempo.  Proprio per arginare gli eccessi, il modo di vestire era ovunque accuratamente normato come dimostrano gli Statuti dell’Aquila medievale che vietavano l’utilizzo dello strascico da parte delle dame.

Una curiosità: gli abiti medievali non avevano tasche. Vi fu dunque un ampio utilizzo di sacchetti, bisacce e pochette ante litteram.

quarto di san pietro, abiti e sartoria

Oggigiorno ci sono persone, sia uomini che donne, letteralmente ossessionate dalle scarpe, ne hanno di tutti i modelli. La si potrebbe ritenere un’ossessione tipica dell’uomo moderno ma non è affatto così: Annamaria Continenza ha infatti presentato un excursus relativo ai vari tipi di calzature che avremmo potuto osservare nel medioevo. Si andava da semplici zoccoli a raffinate scarpe in stile bizantino, decorate con pietre preziose.

quarto di san pietro, abiti e sartoriaquarto di san pietro, abiti e sartoria

Come la vanità, purtroppo anche la guerra è un elemento connaturato all’essere umano ed anche l’equipaggiamento dei soldati ha avuto la propria evoluzione come ha spiegato Sandro Zecca. Nell’immaginario collettivo il guerriero medievale indossa una scintillante armatura a piastre che copre ogni centimetro del suo corpo. Il medioevo non ha mai conosciuto quel tipo di armatura, diffusasi tra 1440 e 1500. L’armatura del combattente medievale consisteva in un vero e proprio vestito di ferro: la cotta di maglia. Consisteva in un insieme di anellini di ferro uniti in modo da formare una camicia e dei pantaloni che, invece di essere realizzati in tessuto, erano composti dall’intreccio di tantissimi anelli di ferro. Un equipaggiamento del genere, soprattutto se indossato a più strati, costituiva una protezione molto efficace sia contro le spade che contro le frecce.

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Tutti i relatori del Quarto di San Pietro hanno insistito nel sottolineare come la ricerca filologica sia alla base della rievocazione, non per niente sono stati esposti abiti, gioielli, scarpe ed armature realizzati su fonti verificabili. Al termine degli interventi alcune volontarie hanno avuto il piacere di vedere realizzate sulle proprie chiome le acconciature più popolari nell’età medievale.