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Univaq alza un muro con l’ospedale

Un muro fra la parte universitaria dell'ospedale San Salvatore e i reparti del nosocomio aquilano. Il progetto Univaq, che sostituisce la porta esistente con un muro, non convince: raccolte oltre 100 firme.

Un muro fra la parte universitaria dell’ospedale San Salvatore e i reparti del nosocomio aquilano. Il progetto Univaq, che sostituisce la porta esistente con un muro, non convince: raccolte oltre 100 firme.

È quanto sta accadendo al San Salvatore dell’Aquila dove si sta procedendo, in questi giorni, su progetto dell’Università, a chiudere una porta di collegamento fra il Delta 6, dove hanno gli studi i medici universitari in convenzione e gli specializzandi,  e i reparti dell’ospedale aquilano. Prima di questo progetto, “c’era una porta”, dicono i medici “che consentiva di avere un accesso diretto e in piano ai vari reparti dell’ospedale”.

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Ora questo non sarà più possibile, con la ristrutturazione di Odontoiatria che prevede, appunto, la muratura della porta. Pertanto, si sono alzate le voci di quanti  lavorano in questa area. Sono state raccolte oltre 100 firme per chiedere lo stop ai lavori ed un cambio del progetto, non tanto in nome della “praticità” dell’accesso, quanto per salvaguardare la sicurezza e l’accessibilità. 

Il tempo di accesso ai locali dell’ospedale da questa area passa, infatti, da una manciata di minuti ad almeno un quarto d’ora, ovvero il tempo di uscire e fare il giro del fabbricato. Ma non è il problema principale: la porta murata era l’unica in piano. Le altre uscite sono con scale o prevedono l’utilizzo di ascensori: una soluzione non praticabile in caso di emergenza o per persone con disabilità.

Tanti i medici universitari e gli specializzandi che hanno firmato la lettera con la quale si chiede lo stop ai lavori. Fra loro, il professor Francesco Bizzarri: “Valuteremo anche con i Vigili del Fuoco e l’Ispettorato del lavoro se  questa era la maniera più opportuna di portare avanti questo progetto, o forse quella più veloce. Il terremoto pare non abbia insegnato nulla”.

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