Centro Turistico del Gran Sasso, il sindaco Biondi incontra i lavoratori: “Salvaguardia occupazionale non è in discussione

17 maggio 2024 | 18:25
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Centro Turistico del Gran Sasso, il sindaco Biondi incontra i lavoratori: “Salvaguardia occupazionale non è in discussione

L’AQUILA – Il sindaco Pierluigi Biondi incontra i lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso.

L’AQUILA – Il sindaco Pierluigi Biondi incontra i lavoratori del Centro Turistico del Gran Sasso.

Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi – con l’assessore alle Partecipate e alla mobilità, Paola Giuliani, il consigliere delegato per le Politiche della montagna, Luigi Faccia, e il capo dipartimento dei Servizi al cittadino, Tiziano Amorosi – ha incontrato stamani una delegazione di lavoratori del Centro turistico del Gran Sasso che già nei giorni scorsi avevano protestato, sotto Palazzo Margherita

centro turistico del gran sasso palazzo margherita

L’incontro, convocato proprio dal sindaco, si è reso necessario per sgombrare il campo dagli equivoci, causati da informazioni errate susseguitesi negli ultimi giorni. È stato precisato, infatti, che il Ctgs non vive una crisi strutturale, che può godere per intero del contratto di servizio e che, quindi, la salvaguardia del perimetro occupazionale, almeno per i lavoratori a tempo indeterminato, non è in discussione. Si sono condivise le preoccupazioni e le aspettative per una condizione lavorativa più stabile da parte degli stagionali, viste le competenze acquisite, le professionalità e l’anzianità di servizio. Il problema si sarebbe comunque posto vista la scadenza contrattuale e quella della graduatoria a fine giugno. Ad ogni modo, il Comune ha garantito tutto il supporto al Centro turistico, sia per l’aspetto tecnico che per quelli amministrativo/contabile, ambientale e circa la gestione del personale. Dal tavolo sono emerse proposte, che verranno esaminate, anche in ordine al servizio navetta e alla riorganizzazione complessiva.
È stato precisato che, a oggi, il Ctgs non ha problemi di liquidità e che, anche qualora il Fondo di solidarietà dovesse arrivare in ritardo, sarà l’Azienda stessa a occuparsene. Parallelamente, procedono le attività relative all’aspetto tecnico della revisione generale della funivia, a partire dalla sostituzione delle funi. L’interlocuzione con Ansfisaè costante. Domani, 18 maggio, è prevista la scadenza della manifestazione di interesse e, dunque, sarà disponibile l’elenco dei professionisti che hanno espresso la volontà di partecipare alla selezione per la redazione del progetto esecutivo.
L’obiettivo è quello di sottoporre un cronoprogramma ad Ansfisa in cui la chiusura della funivia sia limitata allo stretto necessario. Quanto alle esigenze degli operatori commerciali che insistono nell’area del Gran Sasso, sono emerse proposte che potrebbero consentire di ripensare anche le modalità di frequentazione di Fonte Cerreto e di tutto il percorso fino a Campo Imperatore così da garantire un’utenza più che sufficiente per l’autosostentamento delle attività.

“Per l’Amministrazione comunale parla la storia recente. – ha dichiarato il sindaco Biondi a margine dell’incontro – Prima che ci insediassimo, con il Pd, i precari occupavano le stanze della sede municipale. Abbiamo stabilizzato 40 operai e fatto delle battaglie, attraverso norme portate in Parlamento, che ci hanno consentito di stabilizzare anche 60 lavoratori della ricostruzione. Sempre nel periodo a gestione centrosinistra, gli stipendi dei dipendenti del Centro turistico erano pagati con i fondi relativi agli investimenti, e la stessa Azienda era oggetto di mercanteggio per accordi elettorali. Oggi non vive una crisi strutturale, ma un momentaneo disagio. Ciononostante, esponenti dell’opposizione e pseudo rappresentanti dei lavoratori, dietro lo schermo di sigle sindacali, usano i lavoratori per battaglie politiche rinunciando all’imparzialità che gli dovrebbe essere propria. A questi fiancheggiatori occulti del Pd ricordo che, quando il centrosinistra guidava la Provincia, nella fase post sisma, i dipendenti dei centri di formazione professionale furono mandati a casa e lasciati senza stipendio, con la motivazione che non c’erano le sedi disponibili. Sedi che, come si ricorderà, in quel periodo non erano disponili per nessuno. Persone trattate senza umanità che, per puro caso, appresero la notizia da un avviso su un sito web, senza che nessuno li avesse neanche preallertati con una telefonata. A loro ricordo, ancora, che gli ultimi lavoratori del polo elettronico stanno ancora aspettando il piano di ricollocamento annunciato a più riprese da Giovanni Lolli, all’epoca vicepresidente della Regione Abruzzo ed esponente di punta Dem, e, attualmente, al netto dei pensionamenti e delle rinunce, cinque persone ex Intecs viaggiano ancora tutti i giorni per recarsi a lavoro fuori città. Il centrodestra è fatto di un’altra pasta e lo dimostrerà ancora una volta con il Centro turistico”.