Politica

Alle elezioni comunali di Giulianova è sfida a quattro

Il capoluogo ha raccolto le dichiarazioni dei quattro candidati alla carica di sindaco alle elezioni comunali di Giulianova

Il Capoluogo ha raccolto le dichiarazioni dei quattro candidati alla carica di sindaco alle elezioni comunali di Giulianova. Assieme a Pescara e Montesilvano, è una delle città abruzzesi in cui si voterà l’8 e il 9 giugno prossimi e dove, essendo la popolazione superiore a quindicimila abitanti, è contemplato il ballottaggio.

Jwan Costantini, Lega, sindaco uscente, si presenta con nove liste. E’ appoggiato dalle forze politiche del centrodestra. “C’è un lavoro da portare avanti – spiega – non è uno slogan elettorale, una frase ad effetto, ma la sintesi di ciò che mi ha spinto a proseguire l’impegno amministrativo. Se per la seconda volta mi candido ad essere sindaco di questa città, coinvolgendo anche stavolta uno straordinario numero di persone, è perché, appunto, c’ è un lavoro da portare avanti, c’è una sfida che, raccolta cinque anni fa, deve essere completata e perfezionata. Il nostro programma è ricco di idee e di intuizioni nuove, ma innanzitutto è vocato a definire un percorso. Nel 2019 Giulianova era l’ombra di ciò che è adesso. Era una città stanca, disillusa, senza sogni. Grigia, dentro e fuori. Nel giro di un mandato, nonostante la pausa forzata della pandemia, abbiamo ribaltato il suo destino. Oggi la città è rinata ed è al centro del suo territorio. Continuerà ad esserlo anche nei prossimi anni, se ci verrà dato modo di finire quanto iniziato. Opere pubbliche, turismo, ambiente, cultura, politiche sociali: Giulianova può continuare a crescere, e noi sappiamo come aiutarla, sostenerla, in quella che è una grande scommessa da vincere, con convinzione, insieme”.
Alberta Ortolani, vicecapogruppo in Consiglio comunale della forza di opposizione “Il Cittadino Governante”, raccoglie l’appoggio anche di Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. La sostengono cinque liste. “Nel corso degli ultimi anni – dice –  Giulianova ha subito un progressivo, evidente decadimento del proprio tessuto urbano, economico  e sociale: un modello urbanistico arretrato, attività economiche ignorate, servizi sanitari e sociali trascurati, universo giovanile abbandonato a se stesso, finanze pubbliche gestite con leggerezza e inefficienza sono solo alcuni degli aspetti di questa involuzione, che penalizza fortemente  vivibilità e prospettive di sviluppo.
Dalla necessità di dare una svolta decisa a questo stato di cose, restituendo alla città decoro, dignità e una trasparenza amministrativa ormai perduta, nasce il Patto per Giulianova, coalizione che riunisce in una unità ritrovata le forze del centrosinistra locale: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Cittadino Governante. Dopo un impegno politico pluridecennale, culminato con l’esperienza di consigliera comunale nell’ultimo quinquennio, ho accettato con entusiasmo di rappresentare come candidata sindaca questa coalizione, di nascita recente, ma non per questo meno coesa, decisa e ricca di competenze. Il mio, nostro impegno sarà assoluto per restituire alla città l’efficienza, la legalità, l’eguaglianza sociale e generazionale che merita”.
Romolo Lanciotti, ex coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, si è dimesso di recente in disaccordo con la scelta del partito di appoggiare Costantini. Oggi si presenta da civico, sostenuto da due liste, con una proposta che definisce di “centro – centrodestra”: “Giulianova in questo momento è in forte pericolo, ci sono gruppi di potere la cui azione non condivido. Abbiamo un sindaco che ha fatto tutto e il contrario di tutto: cinque anni fa è stato eletto da civico, salvo dopo pochi mesi passare alla Lega cercando un corridoio preferenziale in Fratelli d’Italia. Poi è diventato vicepresidente della Provincia di fatto tradendo il centrodestra. Del suo programma non ha rispettato un solo punto, la città è in difficoltà e concentrata in trenta metri di lungomare, non si fa nemmeno l’ordinaria amministrazione. Ci vorrebbe un Giro d’Italia o una Tirreno – Adriatica ogni mese, dico a volte con una battuta, per rifare le strade. Nei prossimi giorni renderò pubblico il mio impegno: se dovessi essere eletto rimarrò cinque anni da civico, sindaco o consigliere comunale. Tengo in modo particolare all’aspetto sociale: Giulianova non naviga in buone acque, il reddito pro capite è sceso notevolmente. Per dare un segnale di fiducia a chi non crede più nella politica, devolverò il cinquanta per cento  del compenso del sindaco per creare la base di un fondo gestito dalla Caritas che andrà agli ultimi della città. Poi attenzione particolare al lavoro: la zona industriale di Giulianova è inesistente e le attività commerciali sono allo sbando, è altissima la quota di locali sfitti”.
Due liste collocate a sinistra per la candidatura di Daniele Di Massimantonio, che spiega: “Ho accettato la proposta di candidatura avanzata dal coordinamento locale di Sinistra Italiana e dal gruppo politico “NOS-NOI: Nuovi Orizzonti della Sinistra per Giulianova”, con il sostegno, seppure indiretto, del Partito Socialista cittadino. La proposta è stata accolta con favore da Unione Popolare Giulianova, formazione politica di cui faccio parte. Tra gli obiettivi da perseguire: difesa dei livelli occupazionali e creazione di nuove occasioni di buona occupazione; difesa e potenziamento del nosocomio cittadino; attivazione di politiche solidali per la casa e di strumenti contro la povertà e per l’inclusione sociale; progettazione di una ‘città amica delle età’, che, dunque, preveda un patto tra le generazioni; potenziamento degli strumenti di partecipazione popolare e creazione di assemblee civiche con potere normativo vincolante, coerentemente al quadro normativo vigente; attuazione della dichiarazione universale dei diritti dell’animale; valorizzazione e promozione del patrimonio storico, artistico, archeologico, paesaggistico e religioso, il quale definisce in maniera inequivocabile la vocazione turistica di Giulianova; promozione delle attività sportive, da intendersi come leva di inclusione sociale, nonché come strumento di riqualificazione urbana attraverso la rigenerazione degli impianti sportivi esistenti”.

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