I ragazzi delle scorte, il caposcorta di Borsellino all’Aquila: Ai ragazzi dico di non piegarsi a ingiustizie e illegalità

23 maggio 2024 | 13:54
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I ragazzi delle scorte, il caposcorta di Borsellino all’Aquila: Ai ragazzi dico di non piegarsi a ingiustizie e illegalità

Giornata per la legalità, all’Aquila l’anteprima del docufilm “I Ragazzi delle scorte-Io devo continuare”. Presente il caposcorta di Paolo Borsellino, Nicola Catanese.

Giornata per la legalità, all’Aquila l’anteprima del docufilm “I Ragazzi delle scorte-Io devo continuare”. Presente il caposcorta di Paolo Borsellino, Nicola Catanese.

“Dopo le stragi in cui hanno perso la vita il dottor Giovanni Falcone e il dottor Paolo Borsellino ho continuato a scortare personalità che hanno combattuto la mafia e l’illegalità, perché credo nello Stato e nella giustizia; oggi ai ragazzi dico di camminare a testa alta, senza mai piegarsi alle ingiustizie e all’illegalità”. Così al microfono del Capoluogo d’Abruzzo, Nicola Catanese, caposcorta di Paolo Borsellino, scampato alla strage “per un testa o croce”, presente all’Aquila nell’ambito del Premio Borsellino alla presentazione dell’anteprima del docufilm “I Ragazzi delle scorte-Io devo continuare”, attraverso cui la città dell’Aquila ha onorato la Giornata per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa in concomitanza con il trentaduesimo anniversario dell’attentato di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.
La pellicola – presentata dalla autrice e capo progetto Diana Ligorio – narra la storia di Emanuela Loi, la prima donna poliziotto a morire in una strage di mafia, quella del 19 luglio 1992 dove persero la vita oltre a Emanuela, il giudice Paolo Borsellino e i colleghi della scorta. La mattinata è stata aperta dagli interventi e i saluti istituzionali el sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, del prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, del questore dell’Aquila, Enrico De Simone, del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni dell’Aquila, David Mancini, del produttore cinematografico, Mauro Parissone, del caposcorta del giudice Borsellino, Nicola Catanese, e di Diana Ligorio, autrice del documentario. “Il 23 maggio 1992 era un sabato e la spensieratezza della nostra gioventù che andava verso l’estate fu travolta dal tritolo di Capaci. Una strage di mafia crudele e sanguinosa, in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e i ragazzi della scorta. Grazie al “Premio Borsellino” L’Aquila continua il suo percorso di sensibilizzazione nel ricordo di queste icone moderne di impegno civile e lo fa con i ragazzi delle scuole perché proprio attraverso loro si costruisce la comunità che rifiuta l’illegalità”, ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nel corso dell’evento.

“Quello che accade nella narrazione quotidiana – ha spiegato l’autrice del docufilm, Diana Ligorio – è che raramente si dà spazio ai nomi dei ragazzi delle scorte e alle loro storie, anche per questo il docufilm dedicato a Emanuela Loi ha un’importanza cruciale. Attraverso questa storia abbiamo illuminato la vicenda di Emanuela. Attraverso i miei lavori, quello che mi interessa è andare a conoscere e provare a intercettare un sentire, non mi interessa dimostrare delle tesi precostituite”

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