Iran, il Paese spaccato tra Regime e Resistenza

25 maggio 2024 | 09:34
Share0
Iran, il Paese spaccato tra Regime e Resistenza

Focus tra Iran e Medio Oriente, dopo la morte del presidente iraniano Raisi. Lo scrittore Esmail Mohades ospite di Grandangolo

Si torna a parlare di Medio Oriente a Grandangolo, con lo scrittore iraniano Esmail Mohades. L’Iran e le incertezze politiche dopo la morte del presidente Raisi.

Viaggio nel complesso focolaio mediorientale, nella terra rovente dell’Irandopo la morte del presidente iraniano Raisi.
Ospite negli studi del Capoluogo.it lo scrittore Esmail Mohades, di origini iraniane ma da 40 anni in Italia.
“L’Iran è una realtà molto complessa – esordisce Mohades – basti pensare all’evento della rivoluzione islamica, con l’integralismo islamico che ha creato una serie di effetti a cascata. Quando parliamo di abbattere il regime iraniano per portare la democrazia in Iran, si accenna a una prospettiva che sarebbe benefica non solo per gli iraniani, ma per tutto il Medio Oriente e per i musulmani che lasciano quell’area e fanno difficoltà ad integrarsi nei Paesi democratici: poiché la realtà del Paese in questi anni è stata tutto fuorché democratica“. La scomparsa improvvisa di Raisi ora ha aperto un nuovo periodo di incertezza politica in Iran.

iran

Dall’altro lato ci sono voci discordanti rispetto al Regime, che rappresentano l’opposizione. A tal proposito, Mohades aggiunge: “In Iran moltissimi sono dissidenti verso il regime. Una dissidenza diffusa anche nella popolazione iraniana che è migrata nei Paesi europei. C’è da osservare che le Cancellerie occidentali hanno creato ad arte alcuni fronti di opposizione. Se si vuole abbattere il regime, però, bisogna avere un programma strategico e programmare anche il futuro. Ad esempio tra le voci dell’opposizione, molte forze democratiche sono raccolte nel Consiglio nazionale della resistenza iraniana, formatosi nel 1981. Il 56% dei suoi membri è costituito da donne ed ha un programma dettagliato su cosa fare nel futuro, oltre ad aver già strutturato un piano di azioni azioni che si pongono nell’obiettivo di abbattere il regime. Ma dal settembre 2002, molte sono le opposizioni costruite ad arte. Credo, quindi, che in Iran ci siano tre attori: il regime che reprime, il Consiglio nazionale della resistenza iraniana e il popolo iraniano che è assetato di libertà e democrazia”.
Tra le forze che si oppongono al Regime ci sono i Mojahedin del Popolo Iraniano, “un’organizzazione nata nel 1965, di ispirazione islamica ma profondamente laica e democratica. Negli anni ha combattuto lo Scià ed ha continuato sempre a combattere il regime teocratico iraniano, sognando libertà e democrazia. Questo gruppo è stato demonizzato dal regime, anche attraverso la creazione di ulteriori forze, ma in politica sta recentemente registrando qualche appoggio”. 

L’intervista