Cultura

I segreti di San Giuliano, la Sagrestia e l’affresco nascosto

Dentro il restauro, il secondo approfondimento sul Convento di San Giuliano: la Sagrestia e l'affresco occultato.

Dentro il restauro, il secondo approfondimento sul Convento di San Giuliano: la Sagrestia e l’affresco occultato.

Seconda tappa del percorso “Dentro il restauro” nel convento di San Giuliano, guidato da Sofia Leocata, Aquilartes, e Saverio Ricci, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di L’Aquila e Teramo. L’appuntamento, fortemente voluto dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per l’Abruzzo, è stato ospitato dai Frati Minori del convento aquilano di San Giuliano, un gioiello tornato a splendere dopo i lavori di ricostruzione in seguito ai quali sono emersi inediti apparati decorativi. Dopo la visita alla chiesa barocca, con la cappella dedicata al Beato Vincenzo dall’Aquila, il percorso ha toccato la Sagrestia, dove a seguito del sisma del 2009 è emersa una Crocifissione, databile all’ultimo quarto del XVI secolo. L’affresco era pressoché sconosciuto, poiché occultato dopo il terremoto del 1703 da un mobile con cimasa; fortunatamente, all’epoca si decise di non scialbare totalmente la superficie ma solo le parti che rimanevano non coperte dal mobilio; inoltre, la presenza del mobile ha contrastato le spinte sismiche della parete, proteggendola dal crollo. Il restauro, eseguito da Jenny Rolo e Franco Maioli, ha visto il consolidamento della muratura, che presentava il distacco dell’intonachino dallo strato preparatorio, nonché il recupero dei frammenti pittorici caduti inseguito al sisma. Una volta classificati, si è proceduto a consolidarli dal verso, incollandoli poi tra di loro e riposizionandoli nelle sedi originali, senza recuperare la planarità totale della superfice e lasciando in vista la sinopia, che è stata utilizzata per ricomporre i lacerti. Sono state inoltre lasciate a vista le lacune settecentesche, motivo per cui verosimilmente si decise all’epoca di occultare l’affresco. Curiosità: aprendo le ante del mobile-ripostiglio, emerge il territorio aquilano ritratto dalla mano di un frate.

convento san giuliano sagrestia dentro il restauro

Si attraversa poi il chiostro maggiore, dipinto su tre lati con 18 lunette attribuite alla mano e scuola di Giovanni Paolo Cardone, raffiguranti scene della Vita di San Giovanni da Capestrano, commentate da didascalie in endecasillabi e medaglioni raffiguranti santi e beati dei tre Ordini francescani, nonché religiosi vissuti nel convento e morti in concetto di santità. Durante i restauri post sisma sono emersi lacerti dipinti anche sul lato oggi privo di decorazioni, cosa che ha fatto ipotizzare la presenza di affreschi anche sull’ultimo lato, che avrebbe ospitato quelle scene mancanti ma documentate nelle numerose biografie del Santo.

convento san giuliano sagrestia dentro il restauro

Il convento di San Giuliano si trova alle pendici del Monte Cascio, nella parte nordoccidentale dell’immediata periferia aquilana. Fondato nel 1415 da Giovanni e Girolamo da Stroncone, fu il primo convento abruzzese dell’Ordine dei Francescani Osservanti: originariamente poco più di un eremo, si sviluppò nel bosco dell’antico castello di Santanza, attorno a una preesistente edicola intitolata a San Giuliano “ospitaliere”, vissuto nel I secolo.

convento san giuliano sagrestia dentro il restauro
convento san giuliano sagrestia dentro il restauro
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