Crollano le accuse sugli Appalti Celano, Settimio Santilli: Troppi processi mediatici

Ridimensionate le accuse alla base dell’inchiesta Acqua fresca, che aveva scatenato un terremoto in Comune a Celano. Settimio Santilli: “Prima di urlare allo scandalo, bisognerebbe attendere la giustizia”.
Tre anni dopo lo scandalo, crolla nuovamente il castello di accuse a carico del sindaco di Celano Settimio Santilli, arrestato nel 2021 nell’ambito dell’inchiesta “Acqua Fresca”. 29 le persone rinviate a giudizio, tra cui lo stesso primo cittadino: ma poche restano le accuse. Il sindaco: “Si è gridato al ‘Sistema’ troppo in fretta. Bisognerebbe attendere i tempi della giustizia”.
Ridimensionate le accuse alla base della maxi inchiesta Acqua fresca, che aveva scatenato un terremoto in Comune a Celano.
La vicenda giudiziaria su presunti appalti pilotati si sgonfia nuovamente. Settimio Santilli, che in questi anni non si è mai dimesso dalla carica di sindaco di Celano – e che era stato temporaneamente sospeso, per poi andare incontro alla revoca della sospensione a luglio 2021 – andrà a processo con un quadro accusatorio particolarmente alleggerito, basato su tre capi d’imputazione: falso ideologico e due delibere che riguardano contributi a una società sportiva e a un premio. Caduta, soprattutto, l’accusa di peculato.
Nello specifico, sui contributi al Celano Calcio Calcio Santilli era già stato assolto dalla Corte dei Conti in primo grado.
“Nel comune di Celano nessun traffico di regali o denaro in cambio di lavori, questo dispositivo sgonfia il quadro accusatorio dopo anni di sofferenza”, è stato il commento a caldo del primo cittadino. Ora, dopo la sentenza del Gup del Tribunale di Avezzano, per 4 persone (sulle 33 totali finite sul registro degli indagati) sono cadute tutte le accuse. In 29, invece, sono stati rinviati a giudizio.

Il primo cittadino Santilli, ascoltato dalla nostra redazione, sottolinea: “L’udienza preliminare ha già scremato il quadro delle accuse, confermando, in sostanza, quello che avevano già fatto il Riesame prima e la Cassazione poi. Ho sempre invitato tutti ad essere cauti e credo di avere avuto ragione. Non è un caso se ho deciso consapevolmente di non dimettermi da sindaco. A Celano non c’è stata mai corruzione, come invece è stato detto e scritto con troppa fretta e superficialità”.
“Prima di fare processi mediatici, bisognerebbe sempre attendere quelli giuridici. Quanto avvenuto a Celano è l’esempio perfetto: rispetto alle accuse di tre anni fa e alle reazioni scaturite dalle misure giudiziarie, ora è tutto ridimensionato. Siamo stati prosciolti da capi d’imputazione pesanti per ‘non aver commesso il fatto’. Quegli stessi campi d’imputazione per i quali erano scattate le misure cautelari che tanto avevano destato scalpore”.