L'aquila rinasce

Palazzo Farinosi Branconi, si svela la facciata

Torna al suo antico e nobile splendore un altro gioiello architettonico del cuore storico dell’Aquila: parliamo di palazzo Farinosi Branconi, su Piazza San Silvestro.

Sta tornando al suo antico e nobile splendore un altro gioiello architettonico del cuore storico dell’Aquila: parliamo di palazzo Farinosi Branconi, su Piazza San Silvestro.

palazzo farinosi branconi
palazzo farinosi branconi

Palazzo Farinosi Branconi (anche conosciuto come Palazzo Branconio), custode di preziosi affreschi, è interessato dai lavori di ricostruzione dopo che la furia distruttrice del sisma del 6 aprile 2009 ne aveva gravemente danneggiato le fondamenta e alcuni apparati decorativi tra cui le decorazioni degli ambienti, i soffitti lignei e soprattutto i cicli di affreschi della Sala di Saul e David, dei Putti e quelli della Sala di San Clemente, considerata dagli esperti un capolavoro unico della pittura sacra in Abruzzo. Di particolare importanza è anche il soffitto a lacunare che si trova nella sala, dipinto di blu e decorato con stelle dorate, a rappresentare un cielo stellato. L’ultimo restauro prima del sisma risale alla seconda metà del XX secolo ad opera della ex Carispaq a cui Giulio Farinosi Branconi aveva ceduto il palazzo.

Noto come Palazzo Branconio e risalente al XVI secolo, deve l’attuale denominazione al Regio Decreto nel 1874. A partire dal XIX secolo – e fino alla cessione alla ex Carispaq – l’edificio fu utilizzato in un primo momento come caserma poi come scuola. Per un breve periodo, il palazzo fu sede della Presidenza della Giunta Regionale in attesa del restauro di palazzo Centi.

palazzo farinosi branconi
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palazzo farinosi branconi

Era il palazzo dei Branconio, nobile e potente famiglia originaria della vicina Collebrincioni, arrivata in città ai tempi della sua fondazione. Il capostipite, Giovanni Battista, era consigliere di Papa Leone X. Stimato orafo, fece costruire il palazzo nella capitale il Palazzo Branconio dell’Aquila su progetto dell’amico Raffaello Sanzio. Al capostipite dei Branconio si deve anche una bella storia, di devozione familiare: sarebbe stato proprio Giovanni Battista a commissionare a Raffaello la realizzazione del quadro della Visitazione che, fino alla dominazione spagnola si trovava all’interno della vicina chiesa di San Silvestro.

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La madre di Branconio si chiamava Elisabetta e la famiglia volle omaggiarla con questo dipinto, pagato 300 scudi, che riproduce Santa Elisabetta in visita alla Madonna incinta, in un contesto paesaggistico mistico e molto luminoso.
Il dipinto, posizionato a lato dell’altare maggiore di San Silvestro, era venerato dai cittadini aquilani che si opposero, invano, al furto nel 1655 da Filippo IV di Spagna, il ”Re grande”.

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Le foto allegate sono state scattate e pubblicate sui social da Cesare Ianni. I lavori sono eseguiti – per un importo di 8,7 milioni di euro – dall’atti composta dall’impresa Cmb di Carpi – per la parte strutturale – e dall’impresa aquilana ‘Fratelli Ettore e Carlo Barattelli’ per il restauro.

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