C’era l’aquilana Chiara Vignini tra i Vigili del Fuoco che hanno accompagnato la discesa della bandiera dal Colosseo, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. “Per me una grande emozione”.
Chiara Vignini, aquilana in servizio a Belluno, era tra i Vigili del Fuoco che, ieri, domenica 2 giugno, si sono calati dal Colosseo per la discesa del Tricolore, l’omaggio del Corpo nel giorno della Festa della Repubblica. Quelle di ieri sono state celebrazioni storiche, in quanto hanno visto la partecipazione alla grande parata militare, per la prima volta, di tutte le regioni italiane. A srotolare il maxi tricolore di 2mila metri quadrati, allora, c’era anche la giovane Chiara, che ha scelto di diventare vigile del fuoco dopo il terremoto di Amatrice.
“Siamo partiti dalle Scuole Centrali Antincendio già alle sei del mattino per organizzarci al meglio, infatti fin dalle 7,30 eravamo dinanzi al Colosseo per avviare la preparazione. C’è stato un debriefing generale con le ultime raccomandazioni e l’in bocca al lupo. Poi abbiamo atteso le 9, l’orario indicato per iniziare ad uscire: non appena ci siamo sporti oltre le finestre del Colosseo, vedere Roma dall’alto e il cielo attraversato dalle Frecce Tricolori è stato da brividi”, ci racconta Chiara, mentre è già in viaggio per tornare a Belluno.
![chiara vignini vigile del fuoco tricolore Colosseo](https://www.ilcapoluogo.it/photogallery_new/images/2024/06/generico-giugno-2024-136329.jpg)
![tricolore Colosseo](https://www.ilcapoluogo.it/photogallery_new/images/2024/06/generico-giugno-2024-136330.jpg)
![Chiara Vignini](https://www.ilcapoluogo.it/photogallery_new/images/2024/06/generico-giugno-2024-136331.jpg)
Entrata nel Corpo dei Vigili del Fuoco a giugno 2022, Chiara Vignini ha svolto il corso di formazione a Capannelle, nelle Scuole Centrali Antincendio di Roma, per poi essere assegnata a Belluno. “Mi trovo molto bene. Belluno è una bella città: tuttavia, ogni tanto la mancanza di casa si fa sentire. Sicuramente in futuro penso di tornare a L’Aquila”, confessa Chiara.
Ha soli 29 anni, quindi, ma le idee sono già ben chiare. Le stesse idee che l’hanno portata a scegliere la professione della sua vita in un contesto di emergenza che si è ritrovata di fronte. Non il terremoto dell’Aquila, come si potrebbe pensare – era ancora troppo giovane nel 2009 – ma quello di Amatrice. “Accompagnai una mia amica dopo la scossa che ci fu nella notte. Insieme, da civili e per quel poco che fu possibile fare, aiutammo la popolazione di Amatrice. Tornata a casa mi sentivo piena: piena di energie e di voglia di aiutare, di poter essere utile. Di lì a poco è uscito il bando di concorso dei Vigili del Fuoco e ho deciso di partecipare”. Era forse scritto nelle stelle il suo futuro in soccorso delle persone. Lei, che stava dormendo in macchina con la sua famiglia la notte del 6 aprile 2009, fu infatti svegliata dalla scossa delle 03:32 e partì, a bordo dell’auto condotta da suo papà, per il centro storico, alla notizia di alcuni familiari finiti sotto le macerie.
Un cammino, il suo, che molto probabilmente vedrà Chiara tornare a L’Aquila nei prossimi anni e lavorare da Vigile del Fuoco nella sua città. Intanto, continua la sua formazione. “Al di là dell’evento del 2 giugno – precisa Chiara – i Vigili del Fuoco svolgono corsi di formazione su corda, i Corsi SAF, speleo-alpino-fluviale. Ottenere queste abilitazioni consente, tra le altre cose, di prendere parte ad attività quali quelle del 2 giugno. Io sono stata scelta qualche mese fa e ho iniziato già in Caserma ad esercitarmi nelle varie manovre previste. Lo scorso 23 maggio abbiamo iniziato la missione a Roma: eravamo una squadra di 72 persone, impegnate tutti i giorni a lavorare sia al Colosseo che nelle scuole. Tanto lavoro e numerose prove per esercitarci nella discesa della bandiera e capire come coordinarci per piegarla. Un lavoro completamente manuale che richiede grande preparazione. Dal 23 maggio al 2 giugno abbiamo provato tutti i giorni, facendo anche esercitazioni in notturna. C’è tanto lavoro dietro, ma ne vale assolutamente la pena”.