L’orso nel Parco Sirente Velino, uniti verso la convivenza

Convivere con l’orso, l’incontro del Parco Sirente Velino con la popolazione.
A seconda della specie e dell’atteggiamento dei residenti nei territori in cui sono presenti, può essere possibile la convivenza fra l’uomo e l’orso? La chiave per la coabitazione con i plantigradi secondo gli esperti sta nella collaborazione fra tutti gli attori che vivono nelle zone battute dagli orsi, come i residenti, Forestali, Guardia parco, allevatori e cacciatori. L’incontro promosso dal Parco Sirente Velino nella Sala polifunzionale di Corbellino di Fagnano Alto.
All’incontro hanno partecipato Francesco D’Amore, nella duplice veste di Presidente del Parco regionale e sindaco di Fagnano Alto, Paola Morini, responsabile dell’Ufficio Scientifico del Parco regionale Sirente Velino, Serena Frau dell’Associazione Salviamo l’Orso, il Colonnello Nicolò Giordano, Comandante del Dipartimento Carabinieri Forestali, oltre ai sindaci dei Comuni della Valle dell’Aterno e della Valle Subequana. L’incontro si è reso indispensabile e necessario soprattutto dopo le “incursioni” dell’orso marsicano registrate prima delle festività pasquali, nel territorio della Valle Subequana e della Valle dell’Aterno. Le visite del plantigrado, spesso avvistato dalla popolazione, hanno messo in allerta numerosi cittadini, non abituati alla presenza dell’animale sul territorio.

“Come parco interveniamo verificando le segnalazioni e se c’è un danno andiamo a risarcire.La presenza di orsi nel nostro territorio c’è da tempo, pur se parliamo di soli 2/3 esemplari. Negli ultimi anni, tuttavia, assistiamo a frequenti avvicinamenti dell’animale, soprattutto richiamato da fonti trofiche facilmente accessibili. Siamo riusciti a fornire le recinzioni elettriche, anche perché abbiamo visto che l’orso ha ripercorso le stesse aree degli anni precedenti”, ha spiegato D’Amore.

“Come ente abbiamo proceduto in questi anni di gestione a mettere a punto i piani di cui il Parco era carente come il piano antincendio, e il monitoraggio della fauna selvatica. Non dobbiamo dimenticare che l’orso è una specie protetta, per questo dobbiamo imparare a gestire la sua presenza, mettendo in essere tutta una serie di azioni. Il parco fa la sua parte, i Carabinieri Forestali la loro e i cittadini stessi devono adottare una serie di comportamenti preventivi”, ha aggiunto.
“La gestione che il Parco sta portando avanti è finalizzata a raggiungere e promuovere l’equilibrio ambientale, attraverso la convivenza con l’orso: una convivenza che si raggiunge anche e soprattutto informando la popolazione sui comportamenti da tenere“, ha concluso D’Amore.
Nel suo intervento, il Colonnello Giordano ha sottolineato: “È importante far capire caratteristiche e comportamenti di un animale che spesso viene percepito dalla popolazione come pericoloso, ma che ha – per sua stessa natura – un atteggiamento schivo. Ci sono, naturalmente, una serie di accorgimenti che possono essere seguiti per cercare di evitare che l’orso arrivi nei centri abitati: avvicinamenti che avvengono se ci sono fonti trofiche semplici da raggiungere. I Carabinieri Forestali seguono attività di monitoraggio degli esemplari e sono impegnati nel far conoscere le caratteristiche della specie. Si preoccupano, inoltre, in casi specifici e ben documentati, di attività di dissuasione dell’animale secondo protocolli specifici definiti dal Ministero dell’Ambiente”.
“La presenza dell’orso nel nostro territorio è stabile. Per arginare e prevenire i danni dal 2022 sono state affidate in comodato gratuito 43 recinzioni elettrificate per prevenire i danni da incursioni. I risultati genetici in ogni caso ci restituiscono un quadro degli spostamenti degli animali, dal momento che gli orsi si muovono su aree ampissime”, ha spiegato nel suo intervento Paola Morini, biologa ufficio scientifico parco Sirente Velino
“Sicuramente – ha aggiunto – i plantigradi che frequentano questo territorio sono riconducibili all’orso bruno marsicano, una sottospecie con caratteristiche uniche rispetto all’orso alpino: ha dimensioni inferiori, il muso un po’ più corto e schiacciato ed è più mansueto. È una specie a priorità di conservazione e la Regione Abruzzo con la legge regionale del 2016 lo ha identificato come animale simbolo del territorio regionale”.