Dall’istituzione di Casa Margherita ai nuovi obiettivi sulle cure palliative, il professor Franco Marinangeli: “Dare il meglio a pazienti e famiglie”

7 giugno 2024 | 13:54
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Dall’istituzione di Casa Margherita ai nuovi obiettivi sulle cure palliative, il professor Franco Marinangeli: “Dare il meglio a pazienti e famiglie”

Cure palliative, la costruzione di una nuova coscienza civile e il movimento hospice a L’Aquila, il convegno.

Cure palliative, la costruzione di una nuova coscienza civile e il movimento hospice a L’Aquila: su questo importante tema specialisti da tutta Italia per il convegno organizzato a Palazzo dell’Emiciclo dalla segreteria scientifica guidata dal prof. Franco Marinangeli.

“È una giornata emozionante che ripercorre dieci anni di lavoro intenso”. Così il professor Franco Marinangeli al microfono del Capoluogo d’Abruzzo a margine del convegno scientifico dal tema “La costruzione di una nuova coscienza civile e il movimento hospice all’Aquila: Casa Margherita a 10 anni dalla sua istituzione”, a cui hanno partecipato specialisti e personale sanitario da tutta Italia. “Ho ripercorso l’inizio di questa sfida, con le difficoltà legate naturalmente al post sisma: non c’erano case per gli abitanti, figuriamoci per i pazienti terminali. Abbiamo vinto quella sfida e siamo andati avanti ad affrontare altre problematiche, come quella del Covid. Si è fatta tanta cultura sul fine vita e si è lavorato molto sui cittadini, oltre che sul personale sanitario, per fare in modo di dare ai pazienti qualità anche nel fine fine, aspetto a cui fino a qualche tempo fa non si pensava. Siamo partiti da una fase in cui si pensava che le cure palliative fossero solo per i pazienti oncologici, mentre oggi circa la metà sono non oncologici”.

“Siamo usciti dalla tradizionale offerta di queste cure al malato oncologico – ha confermato il professor Flavio Fusco, Direttore S.C. Cure Palliative di Genova – per avvicinarci a tutti i pazienti con quelle malattie croniche ed evolutive che impongono un’attenzione di cura rivolta al controllo dei sintomi, al supporto al paziente e alla famiglia, e alla cura di tutti quegli aspetti che non sono esclusivamente medici, ma relazionali, psicologici, spirituali e sociali che accompagnano il difficile percorso di questi pazienti”.

“In questo contesto – ha aggiunto il professor Luigi Montanari, Direttore della Rete di Cure palliative di Ravenna – è fondamentale una Rete che comprenda le varie possibilità di setting diversi per la cura del malato; è il punto dove vogliamo arrivare, anche per il raggiungimento dei LEA nazionali, quindi non solo pensare all’hospice o alle cure domiciliari, ma ad una rete che comprenda sia le cure ambulatoriali che le cure ospedaliere. Pensare inoltre, di qui in avanti, anche a lavorare insieme all’Emergenza, perché tanti pazienti accedono ai Pronto Soccorso ancora non incarico alla Rete ed è importante poter lavorare anche in questo contesto con percorsi condivisi”.

Il convegno è stato organizzato dalla Segreteria scientifica costituita da Franco Marinageli, Fabrizio Marzilli, Francesca Nardecchia, Antonella Paladini, Emiliano Petrucci, Massimo Piccinini, Laura Ursini (L’Aquila).
Faculty: Donatella Bosco (Pescara), Maria Teresa Colizza (L’Aquila), Cristina Crosti (L’Aquila), Claudio Di Bartolomeo (Teramo), Mirella Di Prinzio (Chieti), Flavio Fusco (Genova), Franco Marinangeli (L’Aquila), Fabrizio Marzilli (L’Aquila), Luigi Montanari (Ravenna), Massimo Piccinini (L’Aquila), Tiziana Trapasso (L’Aquila).

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