Eccidio Onna, le iniziative e il ricordo 80 anni dopo

10 giugno 2024 | 10:11
Share0
Eccidio Onna, le iniziative e il ricordo 80 anni dopo

Onna ricorda le 17 vittime della strage nazifascista compiuta l’11 giugno 1944. Commemorazioni e iniziative.

Per gli 80 anni dalla strage nazista dell’11 giugno 1944 a Onna ci saranno due giorni di iniziative.

Martedì 11 giugno il programma (messo a punto dalle associazioni di Onna e dalla parrocchia) prevede alle ore 17 nel cimitero di Paganica una cerimonia commemorativa presso il mausoleo delle vittime della strage. Alle 17,30 a Onna, nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, il Rosario e la Santa Messa in suffragio delle 17 vittime. A seguire deposizione di due corone (una del Comune e una dell’ambasciata tedesca in Italia): al monumento ai 17 Martiri nella villa comunale e nel luogo della strage in via del Martiri davanti alla Casa della Cultura alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.  Alle 19 a Casa Onna saluti delle istituzioni e momento di ricordo.

Giovedì 13 giugno alle 18 nel teatro dell’Accademia di Belle Arti all’Aquila (via Leonardo da Vinci 6/b) gli allievi dell’Accademia, attraverso una drammatizzazione teatrale, racconteranno la strage nazifascista di Onna avvenuta l’ 11 giugno del 1944. L’idea della drammatizzazione teatrale è nata da un incontro fra i rappresentanti delle associazioni di Onna (Onlus, Pro loco e Centro anziani) con il presidente dell’Accademia, Rinaldo Tordera, il direttore Marco Brandizzi e il professor Onorino Vespa.

Lo spettacolo che si terrà in Accademia sarà una raccolta di letture relative ad un lavoro realizzato dal giornalista Giustino Parisse che mette in rilievo le figure della resistenza, e nel caso specifico un gruppo di donne che fin dal giorno successivo alla tragedia non ha mai smesso di cercare giustizia. Sul palco la studentessa, Francesca Chiola, mentre la regia è firmata, tra gli altri, dal direttore Marco Brandizzi e dai professori Maurizio Coccia e Carmen Munafò, le scenografie sono a cura della scuola di scenotecnica del professor Marco Cortopassi. La rappresentazione sarà accompagnata da un video che racconterà i momenti salienti di quel vissuto. Le forme si susseguono in maniera impalpabile per poi trasformarsi in ricordo materico, fermo e tramandabile.

Eccidio di Onna: la storia

Durante la seconda Guerra mondiale, dopo l’armistizio, nel 1944 ad Onna era stato collocato temporaneamente il reparto di sussistenza per le truppe tedesche che combattevano sulla linea Gustav.

I primi di giugno del 1944, alcuni soldati tedeschi di stanza ad Onna, requisirono dei cavalli, di proprietà di due famiglie del posto: Papola e Ludovici.

Il cavallo all’epoca faceva parte del sistema di sussistenza di una famiglia, allora gli uomini delle famiglie, si recarono al comando tedesco di Onna per chiederne la restituzione.

Ne nacque una colluttazione tra un soldato e Giovanni Ludovici, figlio di una donna, vedova, proprietaria del cavallo. Il giovane venne ferito con un colpo d’arma da fuoco ma riuscì a fuggire e riparare sul monte Archetto, dove erano nascosti alcuni gruppi partigiani.

I soldati tedeschi, per rappresaglia, fermarono Cristina Papola, di soli 17 anni, figlia dell’altra famiglia che aveva reclamato la restituzione del cavallo.

foto id=87244]

La giovane vene prima picchiata, poi violentata e infine uccisa, perchè non aveva risposto alle domande dei soldati tedeschi che volevano sapere dove si fosse nascosto il giovane Giovanni Ludovici.

Dopo alcuni giorni, arrivò ad Onna anche la 114 Jäger-Divisionguidata dal generale Hans Boelsen per completare la rappresaglia. Vennero interrogate alcune persone alle quali vennero chieste informazioni sul giovane Ludovici.

I tedeschi radunarono una trentina di persone, tra cui la mamma di Giovanni, Bartolina De Paolis e la sorella Rosmunda Ludovici.

Rinchiusi tutti in una casa della famiglia Ludovici, vennero tutti fucilati. L’abitazione poi fu fatta saltare in aria insieme ad altre 10; altre ancora vennero danneggiate e saccheggiate.

L’eccidio di Onna rimase senza colpevoli: al termine della seconda guerra mondiale, la Procura della Repubblica dell’Aquila aprì un fascicolo sulla strage, archiviato nel 1960.Successivamente, le procure tedesche aprirono un procedimento che si risolse con l’archiviazione.

Questi i nomi delle vittime:

Luigino Ciocca (1929), studente e cherichetto;
Zaccaria Colaianni (1906), contadino;
Renato De Felice (1910), agricoltore ed ex-soldato;
Bartolina De Paolis (1899), negoziante, madre di Giovanni Ludovici;
Ermenegildo Di Vincenzo (1906), ex-soldato;
Antonio Evangelista (1926), operaio;
Rosmunda Ludovici (1919), sorella di Giovanni Ludovici;
Giuseppe Marzolo (1915), fabbro, falegname ed ex-aviere;
Mario Marzolo (1920), carpentiere, falegname ed ex-aviere;
Alfredo Paolucci (1919), carpentiere ed ex-soldato;
Domenico Paolucci (1913), contadino ed ex-soldato;
Osvaldo Paolucci (1923), ex-soldato;
Cristina Papola (1927), studentessa;
Iginio Pezzopane (1928), studente e cherichetto;
Pasquale Pezzopane (1926), ex-soldato;
Pio Pezzopane (1927), studente;
Guadenzio Tarquini (1925), agricoltore.

Sempre in quei giorni, per mano dei soldati tedeschi, altre 17 persone furono uccise a Filetto.

Eccidio di Onna, il ricordo delle 17 vittime