Cronaca

Acampada pro Palestina davanti UnivAq

Acampada Pro Palestina davanti l'Università: L'Aquila si unisce alla mobilitazione spontanea che dall’America ha contagiato l’Europa e il mondo intero.

Iniziata questa mattina, davanti al Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila, l’acampada della rete studentesca e cittadina in sostegno del popolo palestinese. Tende – una decina per il momento – striscioni e volantini da distribuire.

L’Acampada Pro Palestina a L’Aquila è l’ultima – in ordine di tempo –  di un processo a catena messo in moto dalla repressione della prima, avvenuta nel Morningside Heights Campus della Columbia University, con la presidentessa Shafik che ha chiamato il Nypd ad arrestare studenti e studentesse propalestina a centinaia. Questa forma di protesta è stata lanciata nel nostro Paese dal gruppo italiano Giovani Palestinesi e ha coinvolto città come Milano, Bologna, Torino, Genova, Pisa, Padova e Siena, tra altre

“Come rete di studenti e cittadini in sostegno della resistenza palestinese – si legge nell’appello – abbiamo deciso di accamparci davanti al Dipartimento per spingere a una presa di posizione l’Università dell’Aquila tutta contro l’aggressione militare israeliana sulla popolazione palestinese e per chiedere di esprimere solidarietà a quest’ultima fornendo assistenza con tutti i mezzi possibili per sostenere le comunità universitarie e tutte le persone colpite”. “Non solo – si legge ancora – vogliamo creare un presidio transitorio di elaborazione politica sul tema. Abbiamo scelto questa tipologia di contestazione pacifica anche con l’obiettivo di creare uno spazio collettivo e autogestito di socialità alternativa e confronto tra studenti e cittadino in un centro storico disabitato, votato al consumo, e privo di servizi essenziali e spazi di discussione libera”. “L’Università dell’Aquila – scrivono i manifestanti – come tante altre università italiane, intrattiene rapporti con la Leonardo, una tra le maggiori aziende di produzione e ricerca in campo bellico, che produce le stesse armi usate dall’Idf nel genocidio palestinese. Assegni di ricerca e tirocini formativi in ambito ingegneristico all’interno della nostra università sono strumenti che possono essere usati per creare e ricercare nuove armi e approfondire studi su quelle già esistenti. Non possiamo permettere che la cultura e la ricerca universitaria venga utilizzata dall’industria bellica per contribuire al genocidio in atto”. “Inoltre – si legge ancora – l’Università dell’Aquila intrattiene rapporti tramite ‘progetti scambio studi’ con le università israeliane ovvero con la ‘Tel aviv University’ nell’area di ricerca di ‘biotecnologie’, e la Ort Braude College a Karmiel, nell’ambito delle scienze matematiche, fisiche e naturali”.

“È falso affermare che l’Università dell’Aquila non abbia preso posizione rispetto a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente. La posizione di UnivAQ – replica il Rettore Edoardo Alesse – è quella espressa più volte dalla CRUI, la Conferenza dei rettori delle università italiane, e ribadita lo scorso 23 maggio. In quell’occasione, in seguito a un confronto avuto, nell’assemblea mensile, con Alessia Conti, Presidente del Consiglio nazionale studentesco, la Conferenza, tramite la sua presidente, professoressa Giovanna Iannantuoni, ha sottolineato “come l’intero sistema universitario sia unito nella richiesta, ormai pervenuta da più parti, di un’immediata cessazione delle ostilità e del rilascio degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre. Il massacro di civili che da quella data è stato perpetrato nella Striscia di Gaza e la contemporanea distruzione di tutte le infrastrutture, non ultime le università, hanno ormai superato ogni limite accettabile. In questo senso, insieme al Presidente Mattarella, le università ribadiscono come sia urgente “porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile”. Rimando al link https://www.crui.it/archivio-notizie/cessate-il-fuoco.html per leggere il comunicato stampa integrale”. “Quanto ai rapporti, a cui si fa riferimento nel comunicato degli studenti, che l’Università dell’Aquila intrattiene con le università e le aziende israeliane, si ribadisce quanto già contenuto in un ordine del giorno approvato dal nostro Senato Accademico nella seduta del 22 aprile 2024 e cioè che l’Università dell’Aquila non intende rinunciare a progetti e programmi di ricerca in collaborazione con lo Stato di Israele perché sono all’insegna del rispetto della ricerca scientifica che garantisce progresso e avanzamenti in vari campi del sapere umano. In quella stessa seduta è stato chiarito come anche i rapporti di collaborazione con Leonardo S.p.a. non riguardino progetti di ricerca che abbiano applicazioni o finalità militari”. “Ciò detto, in linea con la posizione adottata da tutti gli atenei italiani, come rettore continuerò a adottare buone pratiche orientate alla preservazione del diritto di esprimere qualunque opinione all’interno degli spazi universitari, nel rispetto del confronto culturale, del vivere civile e dei valori fondanti della Costituzione della Repubblica”.

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