Il trionfo e la caduta

Montesilvano, De Martinis vince 70 a 30 per cento e la Lega crolla

Montesilvano, De Martinis vince nettamente e la Lega che l'aveva rinnegato crolla. La competizione tra Fratelli d'Italia e Forza Italia nel pescarese è vinta dai primi

A Montesilvano Ottavio De Martinis vince a valanga.

La conferma del candidato sindaco di centrodestra avviene 70 a 30 per cento, contro Fabrizio D’Addazio, candidato di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle. A Montesilvano De Martinis vince nettamente e il risultato ha un valore che va oltre le sue proporzioni, e riguarda la Lega, che in città è crollata, e la rivalità e la competizione tra le forze politiche del centrodestra.

Il partito di Matteo Salvini in Abruzzo ha infatti rinnegato l’appartenenza di quello che era uno dei suoi esponenti istituzionali principali, tanto da svolgere il ruolo di presidente della Provincia di Pescara. Accusato di non essersi impegnato per il Carroccio alle elezioni regionali, De Martinis era stato vittima da un fuoco di fila dei dirigenti leghisti, a partire dal sottosegretario Luigi D’Eramo, che era arrivato ad avanzare la candidatura alternativa di Anthony Aliano. Poi, dopo che gli altri partiti avevano ribadito il sostegno al sindaco uscente, la Lega ha ritirato Aliano ma ribadito il “rinnegamento” di De Martinis.

Che evidentemente non ha influito sulla performance del candidato, che peraltro ha sempre voluto dichiarare la sua appartenenza al partito di Salvini. Il Carroccio in città è crollato al 7,1 per cento, quando cinque anni fa era oltre il 30. Fratelli d’Italia è arrivato al 27,5 per cento, Forza Italia al 19,2. Interessante notare anche che la competizione molto accesa nel pescarese tra il partito di Giorgia Meloni e quello fondato da Silvio Berlusconi si è conclusa a vantaggio del primo: avanti sia a Montesilvano che a Pescara, anche se in questo ultimo caso la differenza è molto esigua (18 a 17,9 per cento, una settantina di voti, che bastano tuttavia a far scattare un seggio in più a Fratelli d’Italia). Ancora peggio fa la Lega nella città adriatica, fermandosi al 6,6 per cento.

Divari che sembrano confermare la posizione espressa un mese fa al Capoluogo da Vincenzo D’Incecco, consigliere regionale e uomo di punta della Lega a Pescara: “Siamo in una fase diversa da cinque anni fa, quando abbiamo aperto a tutto il mondo perché eravamo in grande ascesa. Come spesso accade gli esponenti della politica si sono spostati in base ai flussi elettorali. Oggi il nostro partito si trova in una fase in cui ha subito un abbassamento di adesioni e preferenze, pur mantenendo in Abruzzo un seguito di tutto rispetto, tra il 7,5 e l’8 per cento in termini di voti. Ha perciò necessità di riorganizzare le presenze al proprio interno sulla base della reale appartenenza. Occorrono persone che credono al reale progetto della Lega. Dobbiamo ripartire da questo, coinvolgere chi vuole stare nella Lega”.

Lo speciale del Capoluogo sulle elezioni

leggi anche
Politica
Elezioni europee, Abruzzo a bocca asciutta: solo Antonella Ballone può sperare in un seggio
Elezioni
Elezioni 8 e 9 giugno, tutti gli eletti in Abruzzo: sindaci ed eurodeputati
Politica
Elezioni amministrative Abruzzo, guida al voto nei Comuni
Politica
A Montesilvano la Lega lascia il sindaco, ma coinvolge il tavolo del centrodestra