L'intervista

Manola Di Pasquale la candidata abruzzese più votata in regione: “Ho parlato con la gente”

Alle elezioni europee Manola Di Pasquale ha raccolto 17mila preferenze, nel PD seconda solo a Decaro e Annunziata. L'intervista

Alle elezioni europee exploit di Manola Di Pasquale del Partito Democratico: è stata, fra le fila dell’opposizione, l’abruzzese più votata nella nostra regione.

Ha totalizzato nel suo partito oltre 17mila preferenze, piazzandosi dietro ai soli Antonio Decaro e Lucia Annunziata. Sommando anche i voti raccolti fuori dell’Abruzzo, Di Pasquale arriva a 18mila. Non basteranno tuttavia, a causa dello scarso “peso” della regione nella circoscrizione, ad eleggerla al Parlamento europeo. La buona performance del Pd a livello regionale (di poco oltre il 20 per cento), si arricchisce comunque di questo risultato, forse inatteso, visto che la campagna elettorale di Manola Di Pasquale è partita solo a fine aprile.

Avvocata, teramana, classe 1965. Da molti anni ha uno studio avviato a Teramo e qui è stata candidata sindaca (prima donna nella storia della città) e consigliera comunale. Ha ricoperto il ruolo di presidente regionale del Pd. Oggi è dirigente del partito. Dal 2015 al 2019 è stata presidente dell’Istituto Zooprofilattico “Caporale” Abruzzo e Molise.

Racconta al Capoluogo i tratti di una piccola impresa: “Negli ultimi giorni di aprile i vertici del Partito democratico abruzzese e la segretaria nazionale Elly Schlein mi hanno chiesto di candidarmi alle elezioni europee nella lista del Pd (circoscrizione meridionale) per dare un contributo al progetto dem. Inizialmente ho tentennato, ma alla segretaria non ho voluto dire di no: mi ha rappresentato l’importanza di avere una presenza abruzzese all’interno di una lista prestigiosa e fortissima. Una presenza conosciuta sul territorio, che avesse esperienza politica e competenze. Così ho accolto con emozione questo attestato di stima della segretaria e dell’intero Pd abruzzese ed ho accettato. I tempi sono stati di certo strettissimi: in un mese abbiamo dovuto mettere a punto e avviare concretamente una campagna elettorale difficile anche sotto il profilo dei messaggi che andavano trasferiti ai cittadini. Conosciamo la disaffezione per le urne e i temi europei fanno molta difficoltà a catturare l’interesse”.

Ringrazia gli elettori e il partito che l’ha sostenuta in modo compatto. Per le elezioni europee Manola Di Pasquale ha impostato, “col sostegno del partito regionale e del mio staff, una campagna elettorale fatta di incontri e questioni concrete. Ho toccato decine e decine di paesi e città d’Abruzzo, ho tenuto comizi in piazza e riunioni nei circoli. Ho parlato con simpatizzanti e militanti del Pd ma anche con tantissime persone comuni con le quali ho creato un contatto diretto. Un mese senza sosta, faticoso ma bellissimo. Ho portato avanti i temi che per professione ed indole mi sono più cari: i diritti. L’Europa è nata come scrigno dove custodire e tutelare i diritti delle persone dopo la tragedia della seconda guerra mondiale e su quella scia oggi si deve lavorare. Diritti delle persone a tutto tondo che oggi le politiche di destra mettono in discussione. Penso all’aborto, all’informazione, alla circolazione delle persone. Ho acceso i riflettori sull’economia che oggi non può sganciarsi dal contesto europeo se vuol essere competitiva col resto del mondo; abbiamo parlato di pace, cercando di far capire che solo un’Europa più forte e coesa può dare impulso a processi stabili di pace. Abbiamo parlato di ambiente e anche qui della necessità di avere politiche uniformi in Europa per raggiungere gli obiettivi. E fra i temi che ho portato avanti ci sono stati quelli del lavoro, del salario minimo europeo, della necessità di un welfare europeo. Seppur non abbiamo centrato l’obiettivo di portare l’Abruzzo in Europa (la famiglia progressista abruzzese non esprime un eurodeputato da oltre vent’anni) credo che siamo riusciti a costruire, e in taluni casi a ricostruire, un dialogo diretto ed autentico con la nostra gente sul territorio. Questo lavoro non andrà disperso”.

manola di pasquale marinelli
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