Territorio

Il dialetto di Picenze raccontato dagli anziani in un documentario

Da Picenze arriva un video-documentario che vuole conservare il dialetto locale, attraverso la voce degli anziani. Alla 'regia' del progetto un giovane studente

PICENZE – Ju stuppejə , la muzzettə, la pioncə, la rattacacə… attrezzi di campagna e strumenti da cucina, soprattutto di una volta. E poi gli immancabili proverbi.
C’è tutto questo nel video-documentario che ha l’obiettivo di custodire il dialetto di Picenze: sono i residenti del posto a raccontare il loro dialetto, in un vocabolario dialettale unico nel suo genere.

L’idea porta la firma di un giovane del posto, Riccardo De Bernardinis, che un anno fa all’incirca ha lanciato un sito web dedicato alla sua Picenze: il portale “L’anima di Picenze” vuole essere, nel tempo, un contenitore prezioso di tutto ciò che riguarda il piccolo comune aquilano. In particolare, vuole custodire la storia del paese, ad incominciare dal suo patrimonio dialettale. Per questo, protagonisti di uno dei primi lavori che andrà ad arricchire il sito web sono alcuni residenti del posto, soprattutto gli anziani. Sono loro, quindi, ad elencare numerosi termini dialettali che indicano attrezzi e strumenti, soprattutto legati ad attività un tempo comuni, ma anche oggetti usati ancora oggi quotidianamente. Anche le spiegazioni di ciascun termine sono rigorosamente fornite in dialetto. Così Riccardo, 20enne studente di Lettere Moderne all’Università dell’Aquila, crea un vero e proprio dizionario dialettale, che, all’occorrenza, potrà essere consultato a portata di click dagli abitanti di Picenze o da chiunque voglia.
“Il video-documentario è intitolato ‘Il dialetto di Picenze e gli antichi proverbi’, ‘Ju picenzarə’. Si tratta di un progetto che ha il fine di salvaguardare l’identità culturale del nostro paese”, racconta Riccardo alla redazione del Capoluogo.

“Ho lavorato a questo documentario da febbraio a giugno. Non era la prima volta che realizzavo delle interviste agli anziani del posto nell’ambito dei progetti da pubblicare sul sito. In una prima intervista trattammo il tema del paese, di com’era una volta: quando chi parlava era giovane. In questo caso, invece, ho voluto creare una sorta di vocabolario sul dialetto di Picenze: un lavoro non semplice, perché tutti coloro che vi hanno partecipato sono stati impegnati anche nella ricerca degli oggetti antichi citati e mostrati in video – continua Riccardo – Fare tutto questo ha permesso loro di rivivere, anche se solo per qualche momento, i tempi antichi: l’epoca in cui quegli oggetti, che ora sono riposti nelle cantine, facevano parte della loro vita quotidiana”. “Ci sono voluti tempo, pazienza e un po’ di buona volontà, ma con la collaborazione di tutti, il lavoro è risultato più semplice ed anche più bello”, conclude. Un tuffo nel passato, quindi, affinché quel passato non venga perso. Questo l’obiettivo del giovane Riccardo, che sta già pensando al prossimo contributo da realizzare per continuare a preservare l’identità del suo paese, regalando al passato un futuro.

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