La crisi

Peronospora in Abruzzo, la Regione interviene

Emendamenti concordati con il comparto e politicamente condivisi per velocizzare i fondi per fare fronte alla peronospora in Abruzzo.

Danni da peronospora in Abruzzo, la Regione interviene a favore dei produttori.

Sono stati messi a punto due emendamenti, condivisi da maggioranza e opposizione, poi approvati nella seduta di oggi del Consiglio regionale, che prevedono di destinare parte delle risorse stanziate a linee diverse rispetto a quanto precedentemente stabilito: 2,5 milioni per i prestiti del 2024 passano all’abbattimento dei tassi di interesse, 5,2 vanno ad Agea per i finanziamenti a fondo perduto. Fuori dalle questioni tecniche, è un intervento condiviso con la filiera vitivinicola per dare maggiore rapidità a procedure di cui gli imprenditori lamentano lo stallo.

E’ l’esito della Commissione Agricoltura di oggi sulla peronospora in Abruzzo, che ha svolto le audizioni tra gli altri di Emanuele Imprudente, vicepresidente della Giunta e assessore all’Agricoltura e, a rappresentare le richieste della filiera, del sindaco di Tollo, e presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, Angelo Radica, del presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Alessandro Nicodemi, del presidente della cantina VINCO Luciano Di Labio.

Imprudente, a margine della riunione della Commissione, dichiara che si è trattato “di una seduta molto utile: più si parla di questo problema e meglio è. I due emendamenti rispondono proprio all’esigenza di velocizzare. Continuiamo a pressare il Governo: lo faremo anche oggi, alla Conferenza Stato – Regioni dedicata all’agroalimentare”.

La richiesta di una vertenza nazionale

I primi cittadini dei Comuni dei territori del vino e imprenditori hanno da tempo fatto fronte comune contro la peronospora in Abruzzo, e proprio oggi, prima della seduta della Commissione Agricoltura, hanno diffuso un secondo documento che oltre a mettere in fila le richieste del settore, evidenzia l’estensione e la compattezza di un mondo duramente colpito da una piaga che è arrivata lo scorso anno a mandare in fumo, in media, il settanta per cento della produzione di vino, con punte del novanta per cento. Hanno sottoscritto il documento 113 sindaci, con adesioni bipartisan: Radica, a margine della seduta del Commissione, ha sottolineato al Capoluogo oltre 40 primi cittadini sono di orientamento di centrodestra, a evidenziare la natura di una crisi e di un pacchetto di richieste che prescindono dalle appartenenza politiche e riguardano la tenuta economica. Ci sono poi, in calce, 34 cantine sociali e 14 tra organizzazioni agricole e vitivinicole. I primi cittadini sottoscrittori, in occasione di una prima lettera, resa pubblica il mese scorso, erano 45.

Gli emendamenti concordati in Commissione Agricoltura rappresentano per il settore un primo passo che, auspicano, possa portare a interventi più estesi e incisivi. Oltre alla velocizzazione dello stanziamento dei circa 16 milioni disposti dalla Regione, il comparto nel documento di oggi chiede alla Regione, e in particolare al Presidente Marco Marsilio, di aprire sulla peronospora una sorta di vertenza Abruzzo, riconoscendo che la nostra regione sia nettamente la più colpita delle otto di cui è stato riconosciuto lo stato di calamità: 30 per cento del danno complessivo nazionale, dice Radica. Nel documento si chiede “una somma tale da ristorare i circa 200 milioni di euro corrispondenti al danno accertato dagli Uffici Regionali subiti dalle aziende abruzzesi e in ogni caso non inferiore a 80 milioni di euro, così come richiesti il 24 gennaio dalle organizzazioni professionali regionali all’incontro con il Ministro Lollobrigida”.

Il problema, sottolinea Di Labio al Capoluogo, è che si sovrappongono problemi di lentezza della messa a terra dei finanziamenti e di scarsità delle risorse disponibili: “Ad oggi non abbiamo nulla di concreto, sul cosiddetto piccolo prestito previsto dalla Regione attraverso un finanziamento complessivo di due milioni e mezzo di euro c’è solo una comunicazione. Poi la Regione deve adempiere a un passaggio ineludibile, ovvero compartecipare con fondi propri per sbloccare le rogatorie per i mutui e i finanziamenti, come previsto dalla legge 102”. Infine, degli ottanta milioni che chiede il comparto per ristorare in modo minimamente soddisfacente il settore, il Ministero dell’Agricoltura “ne ha stanziati meno di dieci, e per tutto il territorio nazionale”. Da qui la richiesta di aprire sul tema della peronospora una questione Abruzzo perché, come ripete il sindaco Radica, “siamo tutti preoccupati della tenuta sociale delle nostre comunità”.

Negativo il capogruppo Pd Silvio Paolucci: “Dalla Regione nessuna risposta su tempi e potenziamento delle risorse. Il centrodestra ignora l’appello del comparto e prende in giro sindaci, associazioni e imprenditori. La Regione fa di nuovo orecchie da mercante e lascia senza risposte 113 sindaci del territorio vitivinicolo, 14 organizzazioni agricole e 34 cantine, che dall’audizione in Commissione agricoltura non hanno ottenuto nulla di concreto. Questo, nonostante le difficoltà del comparto, nel pieno di una crisi economica e sociale; nonostante le promesse fatte dal centrodestra a pochi giorni dal voto regionale e ribadite alla vigilia anche del voto europeo; nonostante pure gli appelli dei sindaci al presidente Marsilio, che come unica azione propone a realtà già in ginocchio di caricarsi di ulteriori debiti attraverso prestiti Fira che dopo oltre 12 mesi dalle prime richieste dei portatori di interesse, sono solo ora in corso di erogazione. Ad oggi registriamo che la filiera governativa che parte dalla Regione e arriva al Governo, la cui presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata eletta in Abruzzo, non è stata in grado di dare una risposta concreta una su problemi che stanno togliendo futuro al settore”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci alla fine dell’audizione dei sindaci e dei rappresentanti del comparto in Commissione”

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