Rissa alla Villa comunale, arresti convalidati e udienza rinviata a luglio

L’AQUILA – Convalidati gli arresti di cinque dei sei giovani ritenuti responsabili della rissa alla Villa comunale. A luglio l’udienza. Per il minorenne interrogatorio e udienza di convalida lunedì.
L’AQUILA – Convalidati gli arresti di cinque dei sei giovani ritenuti responsabili della rissa alla Villa comunale. A luglio l’udienza. Per il minorenne interrogatorio e udienza di convalida lunedì.
Sono stati convalidati gli arresti effettuati dalla Squadra Volante della Polizia dell’Aquila a seguito della rissa scoppiata lo scorso 13 giugno alla Villa comunale dell’Aquila. Come ricostruito dagli inquirenti si è trattato di uno scontro tra due gruppi, egiziani e tunisini, che avrebbero avuto un primo alterco al Terminal di Collemaggio per poi scontrarsi fisicamente alla Villa comunale. Tempestivo l’intervento di due agenti in borghese che hanno evitato il peggio, mentre arrivavano gli operatori della Squadra Volante che hanno arrestato in flagranza tre giovani tunisini. I giovani dell’altro gruppo formato da egiziani è invece fuggito, ma la loro fuga è durata poco: sono stati infatti rintracciati presso il Pronto soccorso dell’Ospedale San Salvatore, dove si erano recati per le ferite da arma da taglio riportate da uno di loro. Con il confronto con le immagini di videosorveglianza si è potuto procedere all’arresto.
Per cinque dei sei ragazzi coinvolti, convalidati gli arresti, mentre l’unico minorenne del gruppo, un giovane tunisino difeso dall’avvocato d’ufficio Massimiliano Venta, affronterà lunedì prossimo l’interrogatorio per la convalida. Al momento è in custodia presso il Tribunale per i Minorenni.
Per gli altri, disposto il rito per direttissima, ma i legali hanno chiesto i termini a difesa per valutare eventuali patteggiamenti o richieste di rito abbreviato, così l’udienza è stata rinviata al 10 luglio prossimo, davanti al giudice Tommaso Pistone. Per i tre giovani egiziani, difesi dall’avvocato Sonia Giallonardo, sono stati disposti i domiciliari, in quanto hanno potuto indicare un domicilio, appunto, e anche un contratto di lavoro in essere che ha portato il giudice ha concedere la misura cautelare alternativa al carcere. I due tunisini difesi dall’avvocato D’Eramo, risultando senza fissa dimora sono rimasti in carcere. L’avvocato Mauro Ceci, invece, sta seguendo la situazione di altri minori che potrebbero essere stati coinvolti marginalmente nella rissa e non colpiti da misure cautelari.
Da chiarire i motivi della rissa; i ragazzi hanno indicato generici attriti legati a insulti e futili motivi, ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro, visto che non è la prima volta che gruppi di egiziani e tunisini si fronteggiano all’Aquila, come accaduto al Parco del Castello, con giovani diversi ma appartenenti agli stessi gruppi. Il sospetto è che si tratti di scontri legati al controllo dello spaccio.