Montagna

Niente Bike Park estivo a Campo Felice: “Costa troppo”

Non ci sarà il Bike Park estivo a Campo Felice. Dopo un inverno senza neve, altra mazzata per il turismo in zona. Swup the Park riaprirà a Leonessa

Niente Bike Park a Campo Felice per la stagione estiva: per i proprietari degli impianti è “antieconomico”.

La cancellazione è stata comunicata, con rammarico, da “Swup The Park”, la società che gestiva l’attività da 17 anni. La Campo Felice srl, che detiene gli impianti sciistici, risponde evidenziando le crescenti difficoltà del comparto, lanciando l’appello per un maggiore sostegno.

“Siamo spiacenti nel comunicarvi – scrive Swup The Park – che il Bike Park di Campo Felice per la stagione estiva 24 resterà chiuso. Purtroppo, nonostante la nostra disponibilità e volontà non siano cambiate negli ultimi 17 anni, non siamo stati messi nella condizione di offrirvi un’altra stagione. Crediamo che questa sia una sconfitta per tutte quelle persone che ci hanno creduto, spendendo tempo e risorse per garantire un servizio legato al turismo e allo sport, che ha funzionato ovunque nel mondo, tranne che qui. Soprattutto, crediamo che sia una sconfitta per questo splendido territorio, che nulla avrebbe da invidiare ad altre mete turistiche più blasonate se non la mentalità”.

Una decisione presa dalla Campo Felice srl, alla quale il Capoluogo si è rivolto per chiedere spiegazioni. Luca Lallini, amministratore delegato di Campo Felice srl, spiega che la scelta è stata sofferta, ma in qualche modo obbligata. L’attività per la sua azienda “era diventata anti – economica. Negli anni, pur portando a termine molti interventi, abbiamo lavorato poco. Il nostro Bike Park è infatti, per caratteristiche dei luoghi, rivolto a un’utenza ristretta, quella dei ciclisti esperti”.

L’alternativa utile ad allargare il mercato – prosegue- sarebbe stata aprire una seconda seggiovia anche nei mesi più caldi (oltre alla Brecciara, tradizionalmente dedicata all’attività), evidentemente moltiplicando i costi di personale e di energia. A conti fatti si è deciso per il no, così come si è bocciata l’opzione di interventi giudicati costosi e invasivi sui boschi, per allargare i percorsi.

L’attività del Bike Park a Campo Felice si è sviluppata per 17 anni nei weekend da metà giugno e metà settembre, con l’intermezzo di una ventina di giorni ad agosto in cui l’apertura era continuativa, l’intera settimana. Ora l’apertura della seggiovia sarà limitata ad agosto, ma solo per i “pedoni”. Non saranno quindi sostenuti i costi relativi alla preparazione dei percorsi.

Lallini invita tuttavia a considerare una crisi che sull’Appennino dura, tra pandemia e crollo delle precipitazioni nevose, da quattro anni. E Campo Felice non fa eccezione: “I ristori Covid ci hanno fatto recuperare qualcosa, ma parliamo di una parte. E la stagione invernale che si è appena conclusa è stata addirittura un bagno di sangue, abbiamo incassato il 10 per cento rispetto all’anno precedente”. Poi avanza alcuni altri esempi per esemplificare la sequenza di colpi subiti: “Nel 2022/2023 abbiamo lavorato solo due mesi, e da quattro anni la mancanza di neve ci fa perdere Natale”. Altre difficoltà vengono dallo stallo sul rinnovo delle concessioni.

L’estate in montagna da molti è indicata come la panacea per salvare il turismo e i borghi appenninici. “Ma qui da noi non può decollare perché i paesi non offrono nulla, non ci sono di fatto attività commerciali e sportive a supporto, a eccezione parziale di Ovindoli. Noi offriamo impianti e attrezzature all’avanguardia, non possiamo essere messi alla gogna su tutto. Se la politica e le amministrazioni ai vari livelli non ci sostengono, è tutto complicato. Parlo dei Comuni, dal punto di vista burocratico, e delle altre istituzioni da quello economico. E’ vero che il governo in carica ha avuto la sensibilità di sostenere il turismo della montagna ma dobbiamo renderci conto che ora è in corso una crisi che riguarda un territorio circoscritto, diciamo dalla Toscana in giù. Servono politiche di sostegno localizzate, e tutte le forze politiche dovrebbero reclamarle, anche perché della crisi del turismo invernale e in montagna alla fine sono penalizzate le comunità, per intero”.

Al tempo stesso, però, i ragazzi dello Swup Park si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di mettere a frutto i loro anni di esperienza spostandosi nel Lazio. A Leonessa, in particolare, a Campo Stella, sul Terminillo, dove sono già iniziati i lavori di costruzione di un nuovo bikepark meccanizzato. “Lo Swup continua a crederci, a lottare , a investire e lavorare per il nostro sogno comune” scrivono sulla loro pagina Facebook. “Realizzare un parco turistico / sportivo montano a 360°, utilizzando le risorse già esistenti nel nostro amato territorio dell’ Appennino Centrale. Sappiamo di essere in ritardo rispetto alla stagione estiva, ma siamo certi che capirete, stando al nostro fianco, come avete sempre fatto”

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