Politica

Jwan Costantini spara sulla Lega: “Ci hanno trascurato, non mi serve tessera di partito”

Il sindaco di Giulianova Jwan Costantini torna sulla sue dimissioni da segretario provinciale della Lega con toni più netti: "Se il partito qui è andato così male la responsabilità non è mia"

“Al momento non ho bisogno della tessera di partito, vedremo se ci saranno prospettive in futuro. Di certo il risultato della Lega alle elezioni comunali di Giulianova non è attribuibile né a me né alle persone che si sono candidate. Piuttosto il partito ha trascurato il nostro territorio in tutti gli anni che hanno preceduto il voto”: così al Capoluogo Jwan Costantini, sindaco di Giulianova.

La dichiarazione del primo cittadino arriva all’indomani della proclamazione dei consiglieri comunali a Giulianova e la presa d’atto che la Lega non ne abbia eletto nemmeno uno, nonostante la rielezione al primo turno a furor di popolo, con il 61,9 per cento dei consensi. In un’intervista al Capoluogo Jwan Costantini scarica quindi la Lega, di cui fino alle consultazioni amministrative è stato segretario provinciale a Teramo.

Se subito dopo il voto le dimissioni da ruolo di segretario provinciale erano state annunciate in tandem con il segretario regionale del Carroccio Luigi D’Eramo “al fine di garantire un potenziamento e una riorganizzazione del partito nella provincia di Teramo”, oggi i toni del sindaco sono più netti, tali da lasciare intendere che Costantini abbia più di un piede fuori dal partito. Partito che, scaricato Ottavio De Martinis a Montesilvano, è sul punto di perdere un altro sindaco di spicco.

Sì, perché se a Pescara e Montesilvano il risultato della Lega è stato molto negativo, a Giulianova si è registrato peggio di un crollo: 1,6 per cento, zero consiglieri eletti. Un paradosso: il segretario provinciale della Lega confermato sindaco, con un’impennata di consensi, senza che la lista del partito abbia di fatto partecipato alla vittoria. Tanto che Jwan Costantini al Capoluogo aggiunge che “forse è arrivato il momento di fare un passo di lato. Vedendo che a Giulianova le liste civiche hanno preso più voti dei partiti, è necessaria una profonda riflessione. Se devo limitarmi a fare il sindaco rimarrò civico”. Il riferimento qui è anche alle altre forze politiche del centrodestra: meglio di tutti ha fatto Fratelli d’Italia, con l’11 per cento dei voti, arrivando tuttavia solo quarta tra le liste che hanno sostenuto Costantini, che a questo punto è proiettato verso una collocazione al di fuori dei partiti. Quanto questa rimanga definitiva, o sia invece provvisoria, di attesa di interlocuzioni con una delle forze politiche del centrodestra, si vedrà.

Nella Lega, a sentire il sindaco, c’è un “fuggi fuggi” in corso. Da citare il caso del coordinatore comunale del Carroccio, Pierangelo Guidobaldi, che prima delle elezioni ha scelto di accasarsi in Noi Moderati. Costantini, nella Lega dal 2022, è stato eletto da civico nel 2019 ma nella precedente consiliatura aveva svolto il ruolo di capogruppo di Forza Italia.

Oggi è in una posizione di forza: ha raddoppiato i voti al primo turno rispetto alle precedenti elezioni, segno chiaro, dice, “che l’amministrazione ha lavorato bene, il 62 per cento ottenuto in una competizione in cui i candidati erano quattro è un caso unico in Abruzzo. Ora ci dedichiamo prioritariamente alle manutenzioni ordinarie e straordinarie visto che nel corso del primo mandato, oltre a dover fronteggiare una pandemia, abbiamo speso molte energie per intercettare i fondi del PNRR”.

Stigmatizza l’assenza quasi totale dei rappresentanti delle opposizioni alla proclamazione, ma promette comunque “attenzione alle proposte delle minoranze, se arriveranno. Se si limiteranno a provare a rallentare la macchina amministrativa andremo avanti come treni”.

leggi anche
Elezioni comunali
A Pescara, Montesilvano e Giulianova vince il centrodestra, riconfermati i sindaci uscenti
Politica
Alle elezioni comunali di Giulianova è sfida a quattro