Mucillagine nel Mare Adriatico, disagi per bagnanti e pescatori

Mucillagine nel mare Adriatico: la pioggia e le alte temperature hanno arricchito il mare di nutrienti come zolfo e fluoro. Nessun pericolo per i bagnati. L’Arta sta monitorando la situazione.
Era partita dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia poi, con le correnti, è arrivata anche in Abruzzo passando per le Marche: da giorni la costa adriatica è invasa da banchi di mucillagine.
Secondo gli esperti la colpa sarebbe delle abbondanti piogge di questo ultimo periodo che, attraverso i fiumi, hanno arricchito di nutrienti (come azoto e fluoro) il mare: sommate alle alte temperature, hanno probabilmente favorito la proliferazione di fioriture di specie di fitoplancton che possono secernere sostanze di tipo mucoso. Sempre secondo gli esperti non ci sarebbero rischi per la salute dell’uomo. Disagi in questo fine settimana per i bagnanti dal momento che questa presenza fitta di alghe non invoglia a fare un tuffo anche dalla riva, ma non solo. La mucillagine, il cui nome scientifico è Gonyaulax fragilis, crea in ogni caso problemi alla pesca; nelle Marche tanti pescatori hanno deciso di rientrare dal momento che gli attrezzi da pesca erano pieni di alghe da ripulire appena usciti a poche miglia dalla costa. Nello specifico si tratta di aggregati di polisaccaridi (zuccheri complessi), che non rappresentano un problema per la salute dei bagnanti e si presentano sotto forma di strisce o reticoli, di piccole e grandi dimensioni, di magma organico che, a contatto con acqua pulita, danno bagliori quasi luminosi.


I primi avvistamenti risalgono alla fine della scorsa settimana a circa 3 miglia dal litorale; nei controlli del 27 e 28 giugno sono stati rilevati affioramenti più consistenti. Al largo di Francavilla al Mare, nella giornata di domenica 30 giugno, è stata osservata una striscia di mucillagine entro 300 metri dalla linea di costa, di circa 5 metri di larghezza e lunga decine di metri, accumulata lungo il fronte di corrente. Altri avvistamenti sulla riva e al largo di Silvi, Ortona, Pescara.

L’Arta, in ogni caso, sta continuando a monitorare lo stato delle acque in questi giorni, effettuando campionamenti aggiuntivi, con indagini analitiche, che riguarderanno, oltre ai normali parametri biologici, anche la determinazione di parametri chimici, di nutrienti e fitoplancton.
