Sanita' e utili

Gastroenterite nei bambini, quando rivolgersi al pediatra

La gastroenterite nei bambini può essere difficile da affrontare, ma conoscere i sintomi e sapere come gestirli è fondamentale. Tutte le info utili

La gastroenterite nei bambini può essere davvero difficile da affrontare, ma conoscere i sintomi e sapere come gestirli è fondamentale. La dottoressa Claudia Caloisi della Pediatria dell’Aquila spiega come comportarsi. Come riconoscere i segnali e cosa fare per aiutare i tuoi piccoli a sentirsi meglio?

“La gastroenterite è una patologia su base infettiva che riconosce come agenti eziologici per lo più il rotavirus, ma anche adenovirus o altri virus influenzali e parainfluenzali. Si manifesta sottoforma di vomito e diarrea, ma anche di dolore addominale e febbre. Nei bambini bisogna stare attenti al rischio di disidratazione. Quando gli episodi di vomito e diarrea diventano molti – per esempio dieci episodi al giorno – bisogna rivolgersi al pediatra o al pronto soccorso pediatrico. Contattare il medico anche quando il virus rende difficoltosa l’alimentazione e l’idratazione per bocca del bambino”, sottolinea la dottoressa Claudia Caloisi.

Come riconoscere la disidratazione?
“Un bambino disidratato inizia ad essere pallido, abbattuto, può avere sudorazione profusa, rifiutare l’alimentazione ed essere sonnolento. In questo caso ci si deve rivolgere al proprio medico o al pronto soccorso pediatrico per valutare l’eventuale necessità di proseguire un’idratazione per via orale o endovenosa. Il medico, quindi, poi somministrerà la cura da seguire a domicilio. Riguardo alla gestione domiciliare, l’obiettivo naturalmente è l’idratazione del bambino: vengono utilizzate soluzioni reidratanti orali, cioè soluzioni bilanciate dal punto di vista sia del glucosio e che degli elettroliti, che vengono offerte al bambino inizialmente a piccoli sorsi, per poi aumentare progressivamente sia la quantità che il tempo di somministrazione.
Quando il bambino avrà acquisito una buona tolleranza a questa ri-alimentazione precoce lo si può lasciare bere a suo piacimento, per poi riprendere un’alimentazione il più possibile regolare”, conclude la dottoressa Caloisi.

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