La siccità morde il Fucino: i divieti aumentano, l’acqua diminuisce

L’acqua serve, ma non c’è: per questo scattano i divieti. Qui Fucino, dove la siccità è tornata a colpire con l’estate appena iniziata. La situazione
La siccità morde il Fucino, che continua ad aspettare l’impianto irriguo. È già emergenza mentre siamo solo a inizio estate. “Probabilmente la situazione migliorerà ad agosto, quando – cominciata la raccolta delle patate, la richiesta di acqua sarà minore. Per ora non possiamo far altro che tentare di gestire la risorsa”. Intanto, il progetto per la rete irrigua è alla fase delle integrazioni documentali.
L’acqua serve, ma non c’è: per questo scattano i divieti. Sono anni che, facendo i conti con la carenza d’acqua e con crisi di siccità sempre più lunghe, l’irrigazione del Fucino nei mesi più caldi si decide in Prefettura, dove viene stabilito lo stop all’irrigazione nei weekend per preservare la risorsa idrica. Uno stop prorogato di ulteriori 7 ore e che resterà in vigore fino al prossimo 31 agosto: dalle 5 del sabato alle 6 del lunedì successivo.
In questi anni poi, nel mezzo di cambiamenti climatici ormai sempre più vincolanti e pesanti per la piana fucense, c’è un tema altrettanto caldo che ruota intorno alla piaga della siccità nel Fucino: quello dell‘impianto irriguo. Mentre aumentano i controlli per verificare il rispetto dei divieti di irrigazione, solo qualche giorno fa c’è stato un nuovo incontro in Prefettura per discutere il problema.
“Le settimane a venire saranno dure. Si dovrà arrancare almeno fino ad agosto – sottolinea Fabrizio Lobene, presidente Confagricoltura L’Aquila e imprenditore agricolo – Da noi ormai non piove da qualche mese e i danni iniziano ad essere purtroppo importanti. Inoltre, la scarsità dell’acqua è generalizzata: infatti a giorni è previsto un nuovo incontro in Prefettura che riguarderà l’area sulmontina. Ciò fa capire che non c’è molto da fare, se non, appunto, limitare l’utilizzo della risorsa idrica”.
Nei canali, quindi, il livello d’acqua continua a scendere e la coltura della patata rischia di soffrirne. Aspettare sembra essere, allora, la parola d’ordine: sia in attesa che la richiesta d’acqua diminuisca, sia che arrivino buone notizie sul fronte del progetto dell’impianto irriguo. Sul tema Lobene aggiunge: “Gli agricoltori del Fucino sono ancora in attesa di informazioni in merito. Vorremmo delle risposte dalla Regione. Se crolla un’economia la colpa non sarà degli operatori del settore, i quali sono, invece, i primi a patire per questa situazione. Gli organi competenti dovrebbero quantomeno adoperarsi per risolvere la problematica. Ci sono state promesse, eppure ad oggi tutto tace. Ringrazieremo solo quando saranno spesi i 90 milioni annunciati per l’opera: al momento abbiamo soltanto domande. Ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità verso il mondo agricolo”.
LA REGIONE –Il Capoluogo ha contattato il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, per fare chiarezza circa il progetto relativo al tanto discusso e atteso invaso. “I 90 milioni di euro stanziati dalla Regione Abruzzo nell’ambito delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027 per la rete irrigua a pressione della piana del Fucino sono una realtà inconfutabile, così come il prosieguo dell’iter del progetto definitivo, prima di noi inesistente, depositato il 29 settembre scorso in Regione ed oggi nella fase conclusiva delle integrazioni documentali”. Così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente in merito a – “quella che sarà una delle più grandi opere mai realizzate in questo territorio negli ultimi decenni. Si parla di un progetto per 196 milioni di euro, intervento che a differenza del progetto iniziale di 50 milioni è frutto di indagini accurate e riallineamenti normativi”.
“Una infrastruttura strategica per l’agricoltura abruzzese e fondamentale per l’economia di tutto il territorio marsicano. Si tratta di un progetto fortemente voluto da questa giunta regionale ed in particolare dall’Assessorato all’Agricoltura, che oggi finalmente può diventare realtà, dopo le innumerevoli strumentalizzazioni montate ad arte che ne hanno scandito l’intera progettazione. Certo, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, ma la strada intrapresa saprà ricompensare tutti gli sforzi”.