Arrosticino abruzzese, tra DOP e IGP è pareggio

4 luglio 2024 | 13:38
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Arrosticino abruzzese, tra DOP e IGP è pareggio

La risoluzione del capogruppo di Fratelli d’Italia Verrecchia sull’arrosticino abruzzese DOP verrà aggiornata e integrata: occorre puntare anche sull’IGP

Sull’arrosticino abruzzese DOP c’è un passo di lato: avanti sì, ma occorre lavorare anche per concludere il percorso per ottenere il marchio IGP.

Oggi si discuteva in Commissione Agricoltura in Consiglio regionale della risoluzione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia, che chiedeva il riconoscimento della “Denominazione di Origine Protetta” a uno dei prodotti simbolo della nostra regione. Preso atto di un dibattito che ha oltrepassato i confini regionali e che si è sviluppato in più sedute di Commissioni, confronto in cui è emersa tutta la perplessità di produttori, associazioni e filiera, la decisione presa è stata cristalizzata in una nota: “Sarà aggiornata e integrata la risoluzione sull’arrosticino DOP del consigliere Massimo Verrecchia, integrando spunti e riflessioni che fanno sintesi dell’ascolto di produttori, associazioni di categoria e forze politiche in Consiglio”. Lo stesso Verrecchia spiega: “È sempre più necessario un riconoscimento anche Dop dell’arrosticino quale unico simbolo distintivo culinario della nostra regione che va assolutamente preservato e incentivato evitando l’utilizzo di carni provenienti dall’estero”.

Lo stesso capogruppo di Fratelli d’Italia chiarisce al Capoluogo: “La proposta va integrata, va esplicitato che non si chiude sul riconoscimento all’arrosticino abruzzese del marchio IGP, di Indicazione Geografia Protetta. Le due soluzioni possono coesistere e vanno doverosamente portate avanti entrambe. Esistono esempi di prodotto, come l’aceto di Modena, che detengono entrambi i marchi. Il riconoscimento DOP deve andare di pari passo anche per contribuire a conseguire l’obiettivo di incrementare gli allevatori abruzzesi, oltre a quello di preservare un simbolo culinario come l’arrosticino”.

Lo scetticismo sul marchio DOP per l’arrosticino abruzzese dell’Associazione regionale produttori arrosticino d’Abruzzo, CIA, Copagri e Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia IGP è stato ribadito nel corso delle audizioni di oggi. Confagricoltura aveva avuto già modo di esprimere la propria contrarietà, mentre Coldiretti è a favore. Il fronte del dissenso sull’arrosticino abruzzese DOP tra le motivazioni invita a considerare quella della scarsità di carne non importata e, connesso, il rischio che un marchio tale, sebbene prestigioso, rischi di frenare le possibilità di promozione, in quanto mancherebbe la massa critica necessaria all’espansione. Ecco perché il coro di inviti era quello di puntare sul meno rigido marchio IGP, che tra l’altro ha  il vantaggio di una procedura avviata da anni. Ora l’orientamento è quello di tenere in vita le strade parallele.

massimo verrecchia