Il traguardo

PNALM, l’Abruzzo vede il traguardo del Piano del Parco nazionale

Si discute in Commissione Territorio in Consiglio regionale il Piano del PNALM, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, atteso da tempo

PNALM, sarà l’Abruzzo la prima Regione ad approvare il Piano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise? Le condizioni ci sono: oggi se ne discute nella seconda Commissione Territorio in Consiglio regionale, poi sarà l’assise a dare il via libera che comunque definitivo non sarà, perché occorrerà, per l’operatività, l’approvazione anche da parte del Lazio e del Molise.

Un traguardo storico

Il presidente del PNALM Giovanni Cannata vede comunque un’opportunità che sarebbe anche il riconoscimento di un primato storico: “Sarebbe bello che la prima Regione ad avviare il Parco, oltre cento anni fa, fosse anche la prima a chiudere un iter che è durato anni, e che ha significato impegno e conoscenza. L’elemento fondamentale è tuttavia quello concreto, perché prima si concluderà questo processo e prima scatteranno tutte le misure e gli incentivi di tipo socioeconomico”.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise venne costituito a Pescasseroli e fu istituito nel 1923. Allora era semplicemente il Parco Nazionale d’Abruzzo, le denominazioni delle altre due regioni si sono aggiunte nel 2001. Il territorio è, del resto, abruzzese in gran parte: per circa l’ottanta per cento dell’estensione complessiva dell’area protetta.

L’importanza del piano

Anche per Luciano Sammarone, direttore del PNALM, sarebbe “un passaggio storico. Si tratta del primo piano del Parco ed è il frutto di un lavoro partito nel 2010. Il piano del Parco è lo strumento attraverso cui si governa il territorio, dal punto di vista della tutela e della conservazione ma anche dello sviluppo”. All’approvazione del Piano del PNALM seguirà infatti quella del piano di sviluppo socioeconomico, attraverso cui si stabilirà la destinazione delle risorse e degli incentivi. Sammarone sottolinea che “al di là di qualche voce dissonante che si è alzata nell’ultimo periodo, tutti i Comuni hanno sottoscritto il piano traducendo in uno strumento una visione comune e mettendo in fila le priorità. Il vero vantaggio che avranno i territori coinvolti sarà quella di vedersi assicurata la certezza di una programmazione. La zonazione del Parco, ovvero la suddivisione delle aree a seconda del livello di tutela, è in vigore già da ora, ma attraverso il piano si programmeranno al meglio le azioni sul territorio, interventi di tutela e di sviluppo”.

In riferimento a critiche e polemiche sul supposto ruolo di freno del Parco all’iniziativa economica, giunte in particolare da alcuni allevatori, il direttore specifica: “Alcune regole ci sono e ci saranno con o senza Parco, e le misure compensative vengono tenute in piedi dalla presenza della conservazione e della tutela. Non ci si può accusare di lentezza e di inefficienza: paghiamo, per fare un esempio, i danni da fauna e li paghiamo alla svelta, mediamente nel giro di tre mesi. Al di fuori del territorio del Parco questi tempi si dilatano a dismisura”. Tra le altre misure e gli altri incentivi riconosciuti dall’ente ci sono quelli per i servizi ecosistemici: ogni anno sono erogati ai Comuni finanziamenti per circa mezzo milione di euro proprio perché insistono su un territorio sottoposto a tutela.

Elena Sico, direttrice del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, spiega che l’attesa approvazione del Piano del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise andrebbe “ad aggiungere un tassello fondamentale nel governo del territorio regionale non solo sotto il profilo ambientale, ma in un’ottica più ampia di multilevel governance, data la prevalenza, stabilita dalla Legge 394/1991, dello strumento rispetto agli altri piani urbanistici”.

“Proprio per questo – prosegue Serena Ciabò, responsabile dell’Ufficio Parchi e Riserve – il raggiungimento di tale importante traguardo ha richiesto un’intensa attività di confronto tra tutti gli attori coinvolti. L’approvazione del Piano rappresenta la conclusione di un percorso iniziato nel 2010 e che negli ultimi due anni ha avuto il punto di svolta, grazie alla proficua collaborazione tra Ente Parco, Regione e Comuni interessati, che si è esplicata attraverso la procedura di VAS, l’esame delle osservazioni pervenute in fase di pubblicazione e la ratifica delle intese raggiunte tra Regione, Ente Parco e Comuni interessati dalle aree di promozione economica e sociale. Il Piano del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise rappresenta una crescita nella tutela dei valori naturalistici non soltanto per i territori interessati dallo strumento, ma per tutto l’Abruzzo, che beneficia dei servizi ecosistemici forniti da oltre cent’anni da questa splendida area protetta”.

La cabinovia di Rivisondoli

Tra gli altri argomenti che saranno affrontati il 4 luglio in Commissione Territorio in Consiglio regionale ci sarà anche la Delibera della Giunta regionale dedicata alla “Sostituzione della cabinovia esaposto RC04 ‘Vallone-Monte Pratello’ con una cabinovia a dieci posti ad agganciamento automatico, a Rivisondoli, da parte della ditta SIFATT”. Si tratta di una richiesta di sostituzione giunta dall’impresa che non comporterà consumo di suolo, hanno spiegato i tecnici della Regione al Capoluogo. La localizzazione è nel comprensorio sciistico “Alto Sangro – Roccaraso/Rivisondoli”.

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